lunedì 24 gennaio 2011

LE PAROLE SONO PIETRE

QUARRATA. Scrive il sindaco Sabrina Sergio Gori a proposito del giorno della memoria:

«Vogliamo vivere il Giorno della Memoria raccontando due storie di persone che, in uno dei momenti più bui della storia, hanno scelto di rischiare la vita in nome della difesa della dignità della persona, della libertà e della democrazia. Un maresciallo dei carabinieri che ha affrontato la prigionìa, gli stenti, le percosse e la fame pur di rimanere fedele agli ideali in cui credeva; una famiglia che ha salvato degli ebrei dalla deportazione, ospitandoli nella propria casa qui a Quarrata. Sono esempi vicini a noi che dimostrano come si possa scegliere il bene, nonostante tutto. La città vuole rendere omaggio a questi eroi e indicarli, in special modo ai giovani, come modello da seguire nell’affrontare la vita».

Primo Levi
Una lodevole iniziativa, senza ombra di dubbio.
E in maniera particolare anche noi rivolgiamo il nostro plauso sia al maresciallo Pecorini – degnamente ricordato dal lavoro di Laura Viganli –, che alla famiglia Guidotti, distìntasi,  a proprio rischio, nel tentativo di salvare degli ebrei.
Ma vorremmo anche ricordare, in maniera assolutamente e dichiaratamente polemica, al primo cittadino di Quarrata – ormai isolato da tutti, perfino da gran parte dei suoi, pur se tacciono o fanno finta, con la Benigni, di appoggiare ogni sua decisione – che il nostro maggiore scrittore della shoah, Primo Levi, ci ha dato un insegnamento fondante con la sua famosa frase «Guerra è sempre!» messa in bocca, in La tregua, a Mordo Naum, ebreo di carattere pratico che sa come l’uomo è un lupo per gli uomini.
Guerra è sempre anche a Quarrata fra cittadini e amministrazione.
Perciò, per la giornata della memoria, vorremmo ricordare a Sergio Gori che, per essere veri uomini non basta pronunciare parole composte, commosse e severe: occorre che esse siano dimostrazione del nostro sentire e siano seguìte da fatti che non lasciano spazi ad equivoci – cosa che non accade quasi mai nella sua quotidiana azione da sindaco.

Altrimenti – e Sergio Gori se lo ficchi in testa – le parole sono pietre.

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