PISTOIA. Servono pochissime parole. Molta attenzione a ciò che è stato scritto.
Il Pd – e la sua cinghia di trasmissione Cgil, come si diceva una volta – sono allineati perfettamente sull’idea della necessità di un intervento del governo e dello Stato.
È la loro formazione politica, ideologica e morale. Da sempre. Parlano così Rossi e Beneforti. Idem varrà anche per Berti e per Fratoni. E per tutti i personaggi del teatrino dei pupi.
E a dimostrazione che tutto questo non è una pia impressione strumentale, come quasi tutti penseranno, c’è, come riprova concreta, la polemica delle Rsu: «Ci hanno impedito di salire sul palco».
I sindacati interni non sono stati presi nemmeno in considerazione: perché nel partito e per il partito quello che conta è la nomenklatura, non la base – che deve essere sempre guidata e tenuta opportunamente sotto controllo (e possibilmente a distanza).
Di rincalzo, la consigliera regionale della Lega, Marina Staccioli, dichiara: «Il discorso di Rossi è stato un teatrino. In questo momento dovrebbe gestire meglio la situazione».
Ma lei non conterà, perché è dell’opposizione. E di una opposizione odiosa per chi vede nello Stato e nel Governo, solo e sempre in loro, gli unici possibili interlocutori: da applaudire se di sinistra, da insultare se di altra qualsiasi natura.
Paola Fortunati commenta stamattina un nostro post di ieri con queste parole: «... e ieri non hanno fatto parlare gli operai alla Breda... certo non si parlava mica di loro...».
E ha ragione.
Ma il fatto è che la Breda non è stata mantenuta a Pistoia per garantire e salvaguardare l’occupazione e lo sviluppo industriale, morale e civile dei pistoiesi: c’è stata tenuta a forza, per un piede, come un’ergastolana con la palla di ferro, per ‘accanimento terapeutico’ a garanzia della vita del locale Pci e della sua nomenklatura. E oggi si fa lo stesso per il Pd. Ecco perché noi parliamo di futuro passato di Pistoia – o di tardo impero comunista.
E se qualcuno non ci crede, pensi a quanto ha fatto questo partito difensore dei lavoratori nel momento in cui davvero quei lavoratori avrebbero dovuto essere difesi con le unghie e con i denti.
Pensi al problema amianto-mesotelioma e alla brillante soluzione finale di far finta di non vedere niente di ciò che accadeva.
Tutto fumo, niente arrosto, un pugno di mosche.
Anche da questo si misura con chiarezza quanto al Pd siano state e stiano a cuore le tute blu della Breda.
Non inganniamoci: è la Breda-Ikea che serve al Pd, non il Pd che serve la Breda e i suoi lavoratori.
E.B.
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[Domenica 7 agosto 2011 – © Quarrata/news, 2011]
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