sabato 6 agosto 2011

LA « СОВЕТСКИЙ ДУШИ » (ANIMA SOVIETICA) DEL PD



AGLIANA-PISTOIA. Non si può girare la testa da un’altra parte un istante, che subito succede qualcosa. E che i Pd, lealisti e ortodossi – oppure anche semplici fiancheggiatori, dipende –, ne combinano qualcuna delle loro.
Da Occhetto in qua, e fino al povero e affannato Bersani, quella specie di partito ha fatto così tanto per far dimenticare le proprie origini, quelle di cui un tempo andava fiero e se ne faceva una… questione morale!
E invece, all’improvviso, ecco che qualcuno sbarroccia; qualche bel cavallino (o cavallina) fa come al Sesana di Montecatini, quando la corsa è al trotto e improvvisamente si rompe al galoppo.
E i democratici? Quelli del Pd restano muti pensando all’ultima ora dell’uom fatale – direbbe Manzoni del 5 maggio –, facendo finta di nulla o fischiettando. Mentre quelli veri, ma ‘obsoleti’, come il caro amico Antonio Nardi, colgono al volo la bestialità e, magari,  la commentano. Con amara, ma vera e giusta ironia, per tanta disgrazia intelligenziale.
Ecco cosa scrive, appunto, Nardi sul suo blog (vedi):

Cittadino: primo va bene, semplice un po’ meno.
6 agosto, 2011

Leggo che l’assessore Di Renzo, dottoressa in medicina, della giunta di Agliana non vuole più comparire nell’indirizzario e-mail dell’amministrato Romiti.
Non mi sembra una bella richiesta, se fatta da un personaggio pubblico. Ancor meno bella è l’allegata reprimenda al cittadino Romiti per essere un semplice cittadino. Non vi sembra buffo che un assessore, un amministratore pubblico, rimproveri ai datori di lavoro del sindaco che lo ha nominato di essere quello che devono essere: semplici cittadini?
Caro assessore, dottore e donna, ci ripensi. Lei è nel posto che occupa per ascoltare prima di tutto, non gli esperti, ma i cittadini, a partire da quelli semplici.
Come medico, magari ne capisce di chimica e di biologia. Ma se uno volesse impiantare nel suo comune un laboratorio per il collaudo di propulsori al plasma non sarebbe anche lei un semplice cittadino, e non vorrebbe anche lei porre delle domande?

La Di Renzo non aveva tollerato che Romiti, collaboratore – ed anche sveglio – di questo blog fastidioso, si interessasse di questioni mediche-igienistico-salutiste e, per difendere la sua amministrazione e la sua sindaca Ciampolini, ha sparato, senza esitazione, sull’ignoranza del semplice cittadino: come avrebbe fatto un Pcus di sovietica memoria dei tempi della guerra fredda.
Bella boccia, cara Di Renzo! Complimenti e applausi!
Ma la stessa cosa che l’amico – e un tempo compagno di Psi, cioè socialista per chi non conosce più queste sigle – rimprovera alla Di Renzo (di cui, peraltro, un’ora fa ci parlava Romiti stesso, dichiarando la propria volontà di preparare un post pepato per bacchettare le nocche della solerte compagna-dottoressa), la vogliamo qui presentare, con i nostri omaggi più sinceri, anche a un’altra amministratrice pubblica, ma pistoiese, che fa di tutto per rendersi visibile e – come si dice – fare carriera: e questo da anni, per chiarezza; fino da quando militava, ai tempi del suo liceo Forteguerri, nelle file dei giovani comunisti: e cioè Alice Giampaoli, che a Nardi resta pure simpatica – per quanto ne sappiamo –, ma che, quanto a ortodossia, dogma dell’infallibilità, lealismo asfittico alla linea del suo non-si-sa-bene-se-partito, mesi fa scrisse a questo blog – che ormai, come ognun sa, è indiscussamente la quarta testata di Pistoia come lettori, dopo i due quotidiani e Tvl, ma la prima in assoluto quanto a incontestabile autorevolezza: tanto che, si dice, «non si va in consiglio comunale, dinanzi al Deus Bertus Pulcher, senza avere letto cosa scrive Quarrata/news» –, scrisse a questo blog, dicevamo, «di voler essere cancellata dalla lista dei lanci e delle news». E lo ha fatto solo lei, l’Alice: unica di tutto il consiglio comunale di Pistoia e dei gruppi consiliari: a dimostrazione che il sentir comunista si è trasmesso, per ereditarietà geniale e/o cromosomica e/o catena del Dna, anche in quei giovani Pd che, pur nati sotto la maceria del muro di Berlino, conservano intatta (e intangibile) l’anima del nudo e crudo Vopos, mastino di quel partito che tutto sa, tutto fa, tutto dirige in nome del bene del popolo che, paritario di nome, non lo è di fatto; giovani cavallini/e in corsa, ambiziosi/e di emergere e di imporsi, di fare strada, di arrivare in porta, che credono nel dialogo e nella diversità delle opinioni quanto si può credere nel… sederino morbido di un neonato.
L’assessore Di Renzo ci perdonerà di impicciarci, da semplici, poveri, mentecatti giornalisti, di cose che riguardano la scienza (geni, cromosomi, Dna). Ma se non ci perdona, sappia che noi ce ne impipiamo altissimamente, caralei!

E ce ne impipiamo in nome di quella libertà di opinione, di pensiero, di espressione e di critica, che loro – cioè i comunisti di stile vetero, come la Di Renzo e la Giampaoli, pur se appena trentenne o lì per lì – non hanno mai conosciuto e non conosceranno mai, pur sentendosi così presuntuosamente preparati a/per dirigere le nostre povere vite di semplici cittadini!
E.B.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 6 agosto 2011 – © Quarrata/news, 2011]

5 commenti:

  1. ...e ieri non hanno fatto parlare gli operai alla Breda...certo non si parlava mica di loro...

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  2. La risposta si trova al seguente link:
    http://quarratanews.blogspot.com/2011/08/breda-se-sparisce-sparisce-il-pd.html
    Grazie per l’intervento.

    e.b. blogger

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  3. L'assessore provinciale Lucilla di Renzo e la consigliera comunale Alice Giampaoli non vogliono più comparire nell'indirizzario e mail di chi ha opinioni diverse dalle loro.Pur nella assoluta libertà delle stesse di decidere da chi vogliono ricevere o non ricevere posta, noto che la libertà di pensiero e lo scambio di opinioni è un concetto che non hanno ancora appreso.Oppure è un difetto genetico come si presuppone nell'articolo?D'altra parte per togliersi di dosso il marchio di fabbrica, che molti di noi hanno avuto,occorre intelligenza ed umiltà .Forse mancano queste qualità.
    Lucia Vannucchi

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  4. Ottimo intervento, gentile lettrice! Frutto di buonsenso, intelligenza e sincera umiltà.
    Grazie dell’attenzione e continui a seguirci.

    e.b. blogger

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  5. In effetti anch'io mi domando se non dipenda dal DNA, cosa peraltro strana in persone che sono nate o almeno hanno cominciato a far politica quando l'URSS moriva! E' certo che l'arroganza di certi amministratori e la loro idiosincrasia per le opinioni altrui quando non coincidono con le proprie sono in puro stile sovietico o fascista.
    Lucia dice "per togliersi di dosso il marchio di fabbrica, che molti di noi hanno avuto,occorre intelligenza ed umiltà. Forse mancano queste qualità."
    Quel marchio di fabbrica è anche nelle mie origini, avendo militato in gioventù per qualche anno nelle file del PCI, dove peraltro non ho mai fatto carriera, probabilmente per aver sempre mantenuto una certa libertà di giudizio, almeno credo. Ben presto e molto prima della caduta del muro di Berlino mi sono resa conto di come stavano le cose e per tanti anni di politica non ho voluto più sapere. Oggi tuttavia credo che "i semplici cittadini" debbano cominciare a farsi sentire.

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