venerdì 28 ottobre 2011

COMANDANTE, ABOLISCA GLI AUTOVELOX…


di Luigi Scardigli



Carissimo comandante della Polizia Municipale di Pistoia,
le scrivo per chiederle un favore, grandissimo, a nome di tutti quegli automobilisti, pochi, in verità, che si sono impossessati della filosofia underground delle rotonde.
Guardi non sto scherzando, perché come avrà avuto modo di osservare direttamente o con il filtro, qualificato e attendibile, dei dipendenti a suo servizio, l’abolizione dei semafori in alcuni incroci strategici della città, sostituiti da spartitraffico più morali che imperativi ha – le rotonde, appunto –, ironia della sorte, peggiorato la situazione.
Ma non dipende da lei, né dal corpo di operatori in carica al suo comando ed è per questo che le chiedo, a nome di quanti come me, di fronte all’assurdo, scalpitano, di intervenire.
Le chiedo (e vengo al dunque) di distribuire delle piccole dispense, proprio in prossimità delle rotonde, a tutti gli automobilisti, illustrando, con disegni o quant’altro creda possa illuminarli, l’uso corretto della velocità e della galanteria in prossimità di quegli incroci dove fino a poco tempo fa regnavano, sovrani, il verde, l’arancione e il rosso: l’abolizione del semaforo infatti avrebbe dovuto, pur mantenendo il rigore delle precedenze, snellire i tempi di sosta e facilitare la circolazione.
In che modo? Ridurre strategicamente la velocità in prossimità della rotonda in modo che chi si immette possa farlo creando, soprattutto nelle ore di punta, un serpentone automobilistico virtuale in grado di non fermarsi mai.
Glielo dico perché succede esattamente il contrario: tutti quelli che vantano la precedenza nei confronti dei nuovi immissari alla rotonda, accelerano, semmai, prima di consentire al collega che cerca la via della vittoria di immettersi nel traffico e agevolarne il deflusso.
Credo che si tratti di frustrazione (mi correggano Spiti e consociati, se sbaglio), di ansia da prestazione, di sindrome autoritaria, impressione che viene confermata poi da quel che succede poco dopo lungo la strada.
Quegli automobilisti che non vogliono sentire ragioni e che confondono la precedenza come un verde perenne, sfrecciano a velocità supersoniche lungo le varianti e le complanari per poi decelerare energicamente in prossimità degli autovelox – che non sono simpatici nemmeno a me, bene chiarirlo, questo –, in modo che i pericoli di sinistri non diminuiscano affatto, anzi, ma in compenso, aumentano quelli di evitare di ricevere i salassi dei vigili e di Equitalia.
Le faccio una proposta: abolisca gli autovelox, alfabetizzi gli automobilisti e soprattutto, alle rotonde, faccia capire loro che dare la precedenza non è un segnale di debolezza o di sconfitta, ma di bontà, gentilezza e praticità; insomma, cose da galantuomini.

Potrebbe funzionare.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 28 ottobre 2011– © Quarrata/news 2011]

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