lunedì 1 luglio 2013

BLUES, RASSEGNA PLANETARIA


di LUIGI SCARDIGLI

Parte mercoledì la 34esima edizione del Blues’In – Dal 1980 ad oggi una carrellata di veri e propri mostri sacri della musica

PISTOIA. Andate sul sito del Festival di Pistoia e date un’occhiata agli artisti che hanno impreziosito le precedenti 33 manifestazioni: sono ricordati in ordine alfabetico, naturalmente (anche se per nome e non per cognome) e non raggruppati per le singole edizioni. Albert King e Alvin Lee alla A; Zachary Richards e Zucchero all’ultima lettera, la Z. Con la B, invece, si possono annoverare le presenze di B.B. King, Bob Dylan, Bo Diddley, Ben Harper (dopodomani all’ouverture della 34esima), Buddy Guy, Brian Auger e Billy Branch. Cab Callowey, Count Basie alla terza lettera dell’alfabeto, i Deep Purple, David Crosby e Dizzi Gillespie alla D;
Emir Kusturica, Eric Burdon e Enzo Abitabile (prima della conversione al buddhismo) alla E; Frank Zappa, Fast Domino e Fabio Treves (sabato a Ponsacco, quest’ultimo) alla F.
E poi, scorrendo le restanti lettere, Gregg Allman, gli Hot Tuna, John McLaughlin, John Lee Hoocker, John Mayall, Jimi Page, Joe Cocker, Jackson Browne, Jeff Beck, Jeff Healey, Joss Stone, Lou Reed, Lenny Kravitz, Lucky Peterson (domenica 7, a chiudere la rassegna, con Robben Ford e Robert Cry, anche loro già passati da piazza del Duomo).
Scendendo, si trovano Muddy Waters, Miriam Makeba, la Model T. Boogie (di un giovanissimo Nick Becattini), Otis Rush, Ottavo Padiglione, Pat Metheny, Phil Guy, Patty Smith, Popa Chubby, Pino Daniele (alla prima edizione, nella seconda serata, il 15 luglio 1980, il talento napoletano). Alla R troviamo Ray Manzarek e Robbie Krieger (Doors), Rufus Thomas (con il suo nome è stato ribattezzato il parco che ospita il Porretta Soul Festival, che quest’anno consumerà la 26esima edizione), Robert Plant, Ry Cooder, Robert Fripp, il metropolitano Roberto Ciotti, fino ad arrivare a Santana, Stevie Ray Vaghan, Salomon Burke, Son Seals, Steve Winwood, gli Skunk Anansie, il nostro Sergio Montaleni e poi The Blues Brothers, Fabulous Thunderbirds, Taj Mahall fino a Willyie Deville.
Ometto, per ragionevoli cause di spazio e perché il pezzo non si trasformi in un pregiatissimo elenco telefonico di leggendari suonatori di chitarra, il nome di circa un centinaio di altri musicisti di indubbio spessore, ricordando a Giovanni Tafuro e al suo staff che, all’appello, tra i vivi, ad onor del vero, mancano qualche donna fatale (la Ferrell su tutte), Eric Clapton e Steve Wonder (volevo citare anche Bruce Springsteen, ma poi mi sono ricordato…). Gli altri, diamine, però, ci son stati tutti. Qualcuno, nel frattempo, per raggiunti limiti di sopportazione esistenziale, ha deciso che fosse giunto il tempo di farsi ricordare e basta. Altri, loro malgrado, sono dovuti andare via anche in circostanze tragiche. Tutti però, proprio tutti, ed indistintamente, lo han fatto solo dopo aver comunque dato il loro sporchissimo contributo alla causa, semplicemente straordinaria, del Festival internazionale della musica di Pistoia.
Me lo sono stampato il file con i nomi di tutti gli artisti di tutti i Festival di Pistoia (Joe Sarnataro compreso, che fu un inspiegabile Edoardo Bennato armato di tragicomica parrucca) dai suoi esordi Blues’In fino alla passata edizione e lo porterò con me, in tasca, per mostrarlo a chiunque osi solo metterla in dubbio, l’importanza di questa manifestazione.
E perché taccia.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 1° luglio 2013 | 17:36 - © Quarrata/news]

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