di LUIGI SCARDIGLI
Parte mercoledì la 34esima edizione del
Blues’In – Dal 1980 ad oggi una carrellata di veri e propri mostri sacri della
musica
PISTOIA. Andate sul sito del Festival di Pistoia e date un’occhiata
agli artisti che hanno impreziosito le precedenti 33 manifestazioni: sono
ricordati in ordine alfabetico, naturalmente (anche se per nome e non per
cognome) e non raggruppati per le singole edizioni. Albert King e Alvin Lee
alla A; Zachary Richards e Zucchero all’ultima lettera, la Z. Con la B, invece,
si possono annoverare le presenze di B.B. King, Bob Dylan, Bo Diddley, Ben
Harper (dopodomani all’ouverture della 34esima), Buddy Guy, Brian Auger e Billy
Branch. Cab Callowey, Count Basie alla terza lettera dell’alfabeto, i Deep
Purple, David Crosby e Dizzi Gillespie alla D;
Emir Kusturica, Eric Burdon e
Enzo Abitabile (prima della conversione al buddhismo) alla E; Frank Zappa, Fast
Domino e Fabio Treves (sabato a Ponsacco, quest’ultimo) alla F.
E poi, scorrendo le restanti lettere,
Gregg Allman, gli Hot Tuna, John McLaughlin, John Lee Hoocker, John Mayall,
Jimi Page, Joe Cocker, Jackson Browne, Jeff Beck, Jeff Healey, Joss Stone, Lou
Reed, Lenny Kravitz, Lucky Peterson (domenica 7, a chiudere la rassegna, con
Robben Ford e Robert Cry, anche loro già passati da piazza del Duomo).
Scendendo, si trovano Muddy Waters,
Miriam Makeba, la Model T. Boogie (di un giovanissimo Nick Becattini), Otis
Rush, Ottavo Padiglione, Pat Metheny, Phil Guy, Patty Smith, Popa Chubby, Pino
Daniele (alla prima edizione, nella seconda serata, il 15 luglio 1980, il
talento napoletano). Alla R troviamo Ray Manzarek e Robbie Krieger (Doors),
Rufus Thomas (con il suo nome è stato ribattezzato il parco che ospita il
Porretta Soul Festival, che quest’anno consumerà la 26esima edizione), Robert
Plant, Ry Cooder, Robert Fripp, il metropolitano Roberto Ciotti, fino ad
arrivare a Santana, Stevie Ray Vaghan, Salomon Burke, Son Seals, Steve Winwood,
gli Skunk Anansie, il nostro Sergio Montaleni e poi The Blues Brothers,
Fabulous Thunderbirds, Taj Mahall fino a Willyie Deville.
Ometto, per ragionevoli cause di spazio
e perché il pezzo non si trasformi in un pregiatissimo elenco telefonico di
leggendari suonatori di chitarra, il nome di circa un centinaio di altri
musicisti di indubbio spessore, ricordando a Giovanni Tafuro e al suo staff
che, all’appello, tra i vivi, ad onor del vero, mancano qualche donna fatale
(la Ferrell su tutte), Eric Clapton e Steve Wonder (volevo citare anche Bruce
Springsteen, ma poi mi sono ricordato…). Gli altri, diamine, però, ci son stati
tutti. Qualcuno, nel frattempo, per raggiunti limiti di sopportazione
esistenziale, ha deciso che fosse giunto il tempo di farsi ricordare e basta.
Altri, loro malgrado, sono dovuti andare via anche in circostanze tragiche.
Tutti però, proprio tutti, ed indistintamente, lo han fatto solo dopo aver
comunque dato il loro sporchissimo
contributo alla causa, semplicemente straordinaria, del Festival internazionale
della musica di Pistoia.
Me lo sono stampato il file con i nomi
di tutti gli artisti di tutti i Festival di Pistoia (Joe Sarnataro compreso,
che fu un inspiegabile Edoardo Bennato armato di tragicomica parrucca) dai suoi
esordi Blues’In fino alla passata
edizione e lo porterò con me, in tasca, per mostrarlo a chiunque osi solo
metterla in dubbio, l’importanza di questa manifestazione.
E perché taccia.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 1° luglio 2013 | 17:36 - © Quarrata/news]
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