di FELICE DE MATTEIS
La destra (?) del panorama toscano dilaniata
dall’ambizione di non scendere di sella e dalla frenetica ricerca di una sedia
su cui poggiare il ‘preterito’
FIRENZE. Un grande Dottore della Chiesa afferma che, per il
cristiano, tempo e spazio sono semplicemente inesistenti perché tutto si
integra e si completa in Colui nel quale si crede e che è eterno.
Non così è: e non potrebbe essere altrimenti,
nella città degli uomini, dove l’imperfezione e i limiti ad essa connessi sono
invece il rendiconto impietoso di ciò che siamo stati, di ciò che siamo
divenuti e di ciò che ci apprestiamo ad essere. Senza limiti, specialmente in
politica.
Leggendo i quotidiani nazionali e ascoltando
il Tg regionale toscano si palesano sotto i nostri occhi personaggi locali che,
dinanzi alle macerie del Pdl, cercano disperatamente di riposizionarsi per
future avventure – ben remunerate – sputacchiando sulla loro storia politica
passata e soprattutto su quella generosa, volontaristica e pagata di tasca e di
persona, da gente che ha avuto la dabbenaggine di credere in questi personaggi
e favorire la loro ascesa.
Estraggo a caso dalla sacca, per niente
olezzante di verbena, due nomi di politici, ex missini, ex An, ex Pdl: Riccardo
Migliori e Roberto Benedetti.
Affronto questo tema per dire ai tanti
amici del Pdl, che mai ho votato, di prendere esempio dalla apparente sponda
opposta, quella del Pd dove ci si sbudella politicamente con una levità che
solo i democristiani di una volta possedevano ed hanno trasmesso ai loro
figliocci. Infatti questi signori (democristiani per d.n.a. con il
supporto interessato dei vari Vannino Chiti, divenuti cattolici adulti alla
Prodi) stanno facendo man bassa di cariche e future responsabilità dirigenziali
in questo Paese. Un Paese a sovranità limitata dove chi dirige non vive in
Italia, ma che l’Italia ha sotto il tallone – e la schiaccia spesso e
volentieri. Dalla Banca Centrale Europea al Fondo Monetario Internazionale
transitando dalla Bilderberg, alla Trilaterale e a tutti quegli organismi
sovranazionali, figli di un pensiero unico omologante e di un mondialismo che
tanto va di moda oggi e da cui anche un certo Papa Francesco mette in guardia.
Bene, se a sinistra ci si accoltella
con educazione, chiedendo il permesso e promettendo di non farlo più (purché si
raggiunga ciò che si vuole), nel centro destra si è alla disperata ricerca di
qualche cartello indicatore che segnali dove andare e con chi stare. In questo
dedalo ecco rispuntare, appunto, l’opportunismo e la voglia di tornare a fare
danni: Migliori/Benedetti.
Il primo, già Consigliere Regionale per
quindici anni, poi deputato per varie legislature, fatto fuori dal duo Matteoli/Verdini
perché scaduto dalle grazie dei due ras toscani, si ripropone per
fondare una nuova destra e bla bla bla. L’ex camerata è transitato dal si,
si/no, no del cattolicesimo tradizionalista al sissignori,
al Berlusca e Matteoli fino alla finale pedata nei fondelli.
Domanda: è credibile un politico di
questo genere, soprattutto in un mondo di destra vero, che non scende né vuole
scendere a patti con alcuno e preferisce starsene nell’apoliteia di
evoliana memoria in attesa di nuove regole e di nuova aria?
Roberto Benedetti, che io chiamo il
cavallaio ma che non chiamerò più così e quando così lo chiamavo, lo facevo
in virtù di una vecchia e cameratesca amicizia.
Di questo Signore ex Msi, ex rautiano
di ferro, ex An, ex Pdl, vicepresidente in Consiglio Regionale e da dieci anni
in quella assise, che non dimentica mai, quando gli fa comodo, di ricordare di
essersi laureato con una tesi sul Movimento Sociale, ce lo ritroviamo
adesso confluito alla corte del democristiano Angelino Alfano sperando che il
nuovo saltello gli frutti una candidatura alle prossime elezioni regionali o
nazionali, atteso che il suo mandato decennale e la scemata fiducia di Matteoli
nei suoi confronti, lo avrebbero ridotto, a fine legislatura, a tornare fra i
suoi cavalli.
Ci si può fidare di questi personaggi?
Esiste ancora una destra sociale e
nazionale che possa offrirsi agli italiani per ciò che realmente è, togliendosi
dai piedi quella giunta chiamata centro, dalla quale si pensa, sbagliando, di
non poter prescindere?
Se esiste ancora una destra di questo
tipo, si faccia sotto: il tempo stringe e l’euro-inganno continua.
In caso contrario, chi se ne frega!
Quel che sarà, sarà.
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Martedì 19 novembre 2013 | 09:14 - © Quarrata/news]
Volete scommettere che questo pomeriggio il Consigliere Benedetti- sollecitato da Carluccio Ceccarelli sindaco di Cutigliano e come lui Msi,AN e poi Pdl ed ora "sono chi chi prende" aggiungerà il suo voto in consiglio regionale per dar vita a quella operazione lobbistica e salvaculo per chi ha portato allo scioglimento della Cominità Montana cui la gente ha dato il nome di Comunone Dynamone?
RispondiEliminaMi ci gioco i "cabasisi" che "si"!
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