giovedì 21 novembre 2013

MARCO GUERRI, SEGRETARIO PD DI PESCIA. LETTERA APERTA AL PRESIDENTE ROSSI IN OCCASIONE DELLA VISITA IN VALDINIEVOLE


La sanità in primo luogo e subito dopo la crisi della floricoltura I tagli ai piccoli ospedali, San Marcello compreso

PESCIA. Egregio Sig. Presidente, apprendiamo della sua visita in Valdinievole del prossimo venerdì [22 novembre].
Ne siamo lieti, poiché la Valdinievole, più di altri territori della Toscana, soffre per la crisi economica in atto e ha bisogno di forti risposte di governo: investimenti infrastrutturali e una rinnovata progettualità, per rinvigorire le proprie peculiarità economiche.
Siamo sicuri che i Sindaci ben sapranno rappresentarle le emergenze della nostra zona e chiederle quindi conto di progetti da troppo tempo arenati, come il raddoppio del tratto ferroviario e il potenziamento dell’A11. Noi, visto che nel suo giro farà tappa anche a Pescia, vorremmo sottoporle invece due questioni prioritarie per la nostra città.

La prima riguarda il presidio ospedaliero della Valdinievole; ma potremmo dire anche tutta la sanità pistoiese.
I dati del 2012 sulle fughe dell’Asl 3 dicono che, su un totale di 41.837 ricoveri di cittadini residenti nella provincia di Pistoia, 13.820 sono avvenuti al di fuori della nostra azienda sanitaria: una percentuale elevatissima - pari al 33% - con un saldo negativo di fine dell’anno di circa 26 milioni di euro, da pagare a compensazione alle altre Asl che hanno curato i cittadini pistoiesi.
Questi numeri devono farci riflettere sulla gestione manageriale dell’azienda e sull’opportunità di invertite la tendenza, potenziando ospedali come quello di Pescia, che noi giudichiamo strategico per le erogazioni di servizi che offre a presidio di una completa offerta sanitaria della provincia.
Invece si è deciso in modo miope di chiudere il reparto di Pediatria, con relativo indebolimento di tutta l’area materno-infantile (considerata a livello regionale un’assoluta eccellenza); c’è poi un angiografo non funzionante da settimane e che aspetta di essere riparato (con una spesa anche abbastanza elevata), quando forse sarebbe stato più utile portare a Pescia quello nuovo del Ceppo e impiegare i soldi per adattare i locali di Pescia a ospitarlo (non per riparare il vecchio), potenziando così tutto il servizio di emodinamica (anch’esso considerato storicamente eccellente); infine, per rimanere all’attualità, c’è un reparto nuovo e moderno di Pronto Soccorso, aperto dopo anni di stenti, che non riesce a funzionare come dovrebbe per carenza di personale.
Diciamo queste cose - e sono poche e contingenti rispetto a tutti i problemi che ci sono - per affermare ancora una volta che a nostro avviso l’ospedale della Valdinievole andrebbe potenziato al fine di offrire servizi integrati da parte di tutta l’azienda sanitaria, perché così facendo probabilmente miglioreremmo la qualità delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche, infondendo nei cittadini maggiore fiducia nella bontà della sanità pistoiese e riuscendo a diminuire il fenomeno delle fughe, che ci costano ogni anno troppo denaro pubblico. Con i soldi risparmiati dal pagamento delle compensazioni, forse non ci sarebbe bisogno di continuare a chiudere reparti e tagliare servizi all’ospedale di Pescia e a quello di San Marcello.
Il secondo problema è la crisi della floricoltura, tuttora la prima economia della città, e il futuro del Comicent, ovvero il mercato dei fiori.
Il settore attraversa una crisi decennale, senza uno sbocco di prospettiva. Ricordiamo che la Regione è titolare della programmazione floricola, ma in questi anni non sono arrivati indirizzi su come affrontare e risolvere la crisi; né il distretto interprovinciale floricolo di Pistoia e Lucca, insediatosi con apposita legge regionale, ha mai partorito soluzioni percorribili.
Il primo problema da risolvere è quello di un mercato dei fiori che rivitalizzi la commercializzazione dei nostri prodotti, che attraverso un’azione di marketing e indirizzamento della produzione sostenga i floricoltori e li aiuti a migliorare varietà e qualità dei loro prodotti, magari studiando un apposito marchio DOP per i Fiori della Toscana. Di questo non si discute in alcuna sede; anzi, abbiamo una struttura impegnativa come il Comicent abbandonata al degrado, senza capire quale sia il suo destino (unitamente al destino del mercato dei fiori di Viareggio). La Regione, che tra l’altro è anche proprietaria del Comicent stesso, non può pensare di sollevarsi dalle proprie responsabilità favorendo il passaggio di proprietà del mercato al Comune di Pescia, disinteressandosi poi del futuro del settore. A nostro avviso dovrebbe prendere decisamente in mano il tema della floricoltura sul piano degli indirizzi di governo e, insieme agli enti locali e alle associazioni di categoria, istituire un tavolo urgente di crisi per delineare le prospettive operative urgenti dei mercati di Pescia e Viareggio; e, nello stesso contesto, programmare un piano per rilanciare quello che resta di buono nella produzione locale.
Approfittando di questa visita e del suo interessamento per il nostro territorio, ci siamo permessi di porre alla sua attenzione questi due temi centrali di governo locale; che, a ben vedere, non riguardano nemmeno solo Pescia, ma un’area ben più vasta e significativa.
Con cordialità e i sensi della nostra stima, La ringrazio e saluto.
Marco Guerri
Pd, Segretario dell’Unione Comunale di Pescia
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[Giovedì 21 novembre 2013 | 11:22 - © Quarrata/news]

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