giovedì 16 gennaio 2014

LA DISCARICA DI CENERI SOTTO L’IMPIANTO DI MONTALE È SEMPRE STATA PRIVA DI AUTORIZZAZIONE


di ALESSANDRO ROMITI

E le istituzioni hanno sempre mantenuto un ‘basso profilo’ nonostante i mille problemi creati dall’impianto

MONTALE-PIANA. Sembra proprio che stia succedendo qualcosa, per le iniziative di denuncia del Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale.
Infatti, martedì mattina 14 gennaio, due agenti della Polizia Giudiziaria sono entrati in Comune a Montale per acquisire delle informazioni sull’inquietante vicenda della discarica di “ceneri tossiche” rinvenuta sotto all’impianto del Cis: quella che proprio noi, di questo quotidiano, abbiamo riesumato tempo fa.

Bene ha fatto la collega Faragli a riprendere la denuncia di Quarrata/news delle ceneri sepolte sotto l’impianto: un’autentica vergogna che sembra essere trattata a due velocità dalla sindaca Ciampolini, che prima rassicura dicendo che la discarica era autorizzata, poi interviene riferendo iniziative di indagini tese a definire le iniziative per la bonifica dell’area.
Il Comitato, ha ribadito in tutte le sedi che la discarica è ancora una minaccia e che gli “organi di controllo” non hanno fornito le necessarie rassicurazioni, anzi, hanno introdotto seri dubbi sulla protezione del sito da dilavamenti pericolosi per la salute della cittadinanza.
Il Comitato e Legambiente Pistoia hanno chiesto informazioni e la Procura della Repubblica ha difatti confermato: la discarica c’è, era priva di autorizzazione e l’archiviazione dell’esposto giudiziario del Sindaco Scatragli (ricevuto il 7.10.2009 dalla Procura stessa) è stata possibile per l’intervenuta prescrizione del reato. Ma sia pur vero: perché prima nessuno ha fatto nulla (del fatto era stata investita la Forestale) e ha lasciato scadere i termini della prescrizione facendo finta di nulla?
Il Sindaco Razzoli, vero dominus negli anni della denuncia, “niente sapeva”, anche perché niente è (comprensibilmente) trapelato durante e dopo gli scavi per l’ampliamento.
Ma i dirigenti dell’inceneritore, tanto apprezzati per la loro trasparenza, (vedi anche qui, qui
e qui) non hanno avuto dei sospetti sulla sua potenziale pericolosità, all’epoca dei lavori e oggi, visto le note prodotte su questo aspetto da Arpat e Usl 3 che in 8 mesi dalla denuncia, non hanno ancora determinato niente.
Nessuno ha fatto carotaggi e/o analisi, ma intanto i vari Sindaci vengono invitati a sedere a numerosi tavoli, dove si chiacchera molto e molto si rinvia, e sui quali, scopriamo un’insolita asimmetricità: i verbali, vengono trasmessi alla Regione, ma non al Sindaco di Montale, come avevamo già segnalato nel post dedicato appunto al Sindaco di centrodestra (Scatragli) esempio di vaso di coccio tra vasi di ferro che, oggi, sarà chiamato per competenza a fare funzioni di capofila nelle azioni di progettazione della bonifica. Comunque di grande interesse è la notazione riportata nella comunicazione che lo stesso ha inviato a vari soggetti e che pubblichiamo, perché si riporta espressamente l’articolo 242 della legge 152/06 (quella che dice: “Chi inquina paga”) e che sembra essere stato richiamato più volte dagli agenti incaricati delle sommarie indagini agli effetti delle possibili conseguenze pratiche (sequestro area e avvio della bonifica con costi milionari!). L’amministrazione di Montale, si dichiara allarmata, anche per le ripetute incomprensioni che si sono manifestate al tavolo istituzionale dove, sembra di capire, il vero problema – condiviso dai partecipanti è di gestire sapientemente lo scaricabarile.
La presidente del Comitato Patrizia Rocchetti, dichiara la propria soddisfazione per l’esito delle denunce presentate in più sedi, e si propone di rivolgersi nuovamente all’Ordine dei Medici unico ente rimasto ai cittadini traditi nella speranza di un’effettiva tutela della salute – per delle azioni dirette al miglior funzionamento delle attività di controllo.
Ma sotto alla sede dell’impianto chi ha inquinato?
Questo, ancora non lo hanno sanno dire le istituzioni, perché, comprensibilmente, non hanno saputo riferire niente sulla composizione delle ceneri tossiche.
Deve intervenire il Comitato con un suggerimento?
E perché sull’inceneritore è sempre stato mantenuto un basso profilo di attenzione da parte di tutte le autorità?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 16 gennaio 2014 | 10:26 - © Quarrata/news]

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