lunedì 5 dicembre 2011

SIGNORI, SIAMO FRITTI! – Part two


Verso l’ Italia della recessione istituzionale



In una giornata convulsa come questa – dalla quale non uscirà niente di buono se non un melenso pianto di accompagnamento alla Fornero e un bel sì di sostegno a Monti, senza la Lega e pochissimi altri – mi cade l’occhio su questa notiziola (vedi):


Cei. La manovra doveva essere più equa
si poteva fare di più sui redditi alti

 La manovra del governo Monti era ‘necessaria’ ma ‘poteva essere più equa, si è fatto ancora poco. Si sono fatti passi ma potevano essere ancora più equanimi’, ‘si poteva fare di più sui redditi alti’. Lo afferma all’Ansa monsignor Giancarlo Bregantini, responsabile della Commissione Cei per i Problemi Sociali e il Lavoro. Secondo mons. Bregantini, dalla presentazione della manovra si ricava l’impressione che ‘si poteva fare di più sui redditi alti con l’Irpef’ mentre, aggiunge, ‘bisogna essere molto attenti sulle pensioni e forse le misure andavano presentate in contemporanea con quelle per la ripresa. Sarebbe stato forse più opportuno mettere tutte e due le mani insieme, la mano sul fisco e sulla crescita’.
‘A questo punto – prosegue il responsabile Cei – si deve puntare sulla seconda fase organizzando molto bene l’aspetto della ripresa’, essendo ‘propositivi’. ‘Il mondo sindacale guarda con preoccupazione’ alle mosse del governo, osserva ancora l’arcivescovo, ‘ma sarebbe opportuno dialogare per poter arrivare a delle proposte precise soprattutto nel settore dove tutti facciamo fatica, quello della precarietà giovanile’. Bregantini auspica inoltre nuove misure a favore della famiglia e il sostegno della politica al governo Monti.

Per capire pienamente cosa sia sotteso alle dichiarazioni ufficiali della Cei, occorre focalizzare l’attenzione risalendo alla struttura metaespressiva, a quella che sta al di là delle semplici parole messe in fila.
Bregantini dichiara che si poteva fare di più, ma poi, incautamente, aggiunge: «A questo punto si deve puntare sulla seconda fase organizzando molto bene l’aspetto della ripresa, essendo ‘propositivi’».
In altri termini a questo punto significa che ormai ciò che è fatto è fatto e niente altro può essere fatto: occorre passare alla seconda fase e via, senza voltarsi, proprio come Lot quando fugge da Sodoma e Gomorra-Berlusca. È chiaro a tutti?
È come dire – in termini di concretezza pragmatica –: «Monti siamo pienamente  e necessariamente d’accordo con te, va’ avanti!» e «Diamo a intendere alla gente, perché così tutti saranno contenti, che farai di tutto per rilanciare l’economia», che però nessuno può rilanciare dopo una strage recessionista della portata di 30 miliardi sulle spalle dei soliti – a proposito, i miliardi sono partiti da 10, poi sono passati a 15, 20, 25 e ora 30: non sarebbe meglio far lanciare il gas nervino sui pensionati per risanare il debito in appena 12 ore?
«Bregantini auspica inoltre nuove misure a favore della famiglia e il sostegno della politica al governo Monti»: e qui la Cei vi dice quello che davvero pensa, che cioè non è affatto in rotta di collisione con il suo cattolicissimo Mario, che ogni mattina va a messa, francescanamente, e che perciò ha diritto al sostegno per la sua illuminata politica.
Un’ultima battuta sul debito pubblico: che non abbiamo fatto noi Italiani, come vorrebbe far credere Supermario spiegando le amputazioni e le castrature ieri operate.
Il debito pubblico lo hanno generato i politici un tempo rubando per i partiti (Prima Repubblica) e poi per sé (Seconda Repubblica). Poi lo ha fatto consolidare ben bene una magistratura che non è stata capace di fermare un bel niente.
Infine ci si sono messi anche i sottopolitici (Regioni, Province, Comuni, Comunità, Enti e chi più ne ha più ne metta), fra i quali vanno inseriti anche i Prof. delle università con i loro dipartimenti che hanno  sperperato quanto c’era di sperperabile, e con le loro sedi decentrate dappertutto, perfino in mezzo al deserto, con corsi aperti anche per 1, 2 o 3 allievi soltanto.

Tanto per essere chiari.
e.b. blogger
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[Lunedì 5 dicembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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