domenica 11 dicembre 2016

aias/apr-quarratanews. BIANCHINI ASSOLTO, NON HA MAI DIFFAMATO BARDELLI


di ALESSANDRA TUCI
«Perché il fatto non costituisce reato». Così ha deciso, il 1° dicembre, il giudice Gaspari. Gli avvocati della controparte avevano chiesto rispettivamente 20 mila e 40 mila euro per il danno all’immagine

PISTOIA. Il direttore è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. Il che significa che le decine di articoli usciti sulla vicenda Aias – come già aveva dichiarato anche l’Ordine dei Giornalisti di Firenze – erano semplicemente anelli di una lunga inchiesta giornalistica che si è sempre mantenuta entro le regole del corretto informare.
Questa la sentenza emessa questa mattina, 1° dicembre, dal giudice monocratico del Tribunale di Pistoia Luca Gaspari nei confronti di Edoardo Bianchini, giornalista professionista ben conosciuto (nel bene e nel male) in città.
Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorni.
La diffamazione a mezzo stampa, per la quale Luigi Egidio Bardelli, presidente dell’Aias-Apr e direttore di Tvl, aveva sporto querela, si è conclusa con un nulla di fatto per il dominus di Tvl.  Il processo per diffamazione riguardava alcuni articoli di una lunga inchiesta messa in piedi qualche anno fa su Quarratanews blog/quotidiano di Edoardo Bianchini.
L’assoluzione è stata chiesta stamattina anche dallo stesso pm Simone Grisenti, per il quale i principi di verità, pertinenza e continenza (che ogni giornalista è tenuto a rispettare) non sono stati intaccati.
Per quanto riguarda la verità il pm ha sostenuto come “le prove hanno evidenziato una conferma di problematiche emerse all’interno dell’Apr, problematiche confermate anche dai quattro testimoni della difesa”; pertinenza perché “la questione sulla gestione del denaro pubblico ha interesse pubblico e Bardelli è appunto un personaggio pubblico”; continenza perché “nonostante il linguaggio utilizzato da Bianchini negli articoli sia certamente tagliente, può comunque rientrare nel diritto di critica”.
Gli avvocati della controparte, Giovanni Sicigliano per Bardelli e Andrea Ricchiuti per Apr/Maic, hanno invece sostenuto che l’attività del giornalista non poteva costituire una scriminante al diritto di critica.
Luigi Egidio Bardelli
Per il danno all’immagine i due avvocati avevano chiesto rispettivamente 20 mila euro per Bardelli e 40 mila per Apr/Maic.
“La Cassazione ci spiega bene cosa siano il diritto di critica e il giornalismo d’inchiesta – ha detto l’avvocato Simone Aiazzi in aula, difensore di Bianchini –. Bardelli, tra l’altro, non ha mai fatto minima distinzione sulla sua palese confusione tra i ruoli di direttore di Tvl e presidente di Aias/Apr. Questa confusione non l’ha minimamente interessato, accanendosi invece su un post pubblicato da Bianchini sul suo blog”. Poi il difensore ha fatto notare che “Inchieste sulla questione Aias/Apr erano usciti anche sui quotidiani locali Il Tirreno e La Nazione che poi, però, improvvisamente, si sono azzittiti”.
E la stampa locale ha taciuto anche stamattina: nessun giornalista era presente al processo. Non solo per sostenere una giusta protesta contro una legge italiana che relega la diffamazione a mezzo stampa tra i reati penali. Ma, e soprattutto, nel nome di una libertà di espressione e di un diritto d’informazione per i quali ancora questo Paese è costretto a lottare.
Come il direttore della nostra testata.

[Alessandra Tuci – Linee Future]

Sulla vicenda vedi:   



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