lunedì 28 febbraio 2011

AIAS. E COMINCIAMO A DIRE LA VERITÀ SUL CANTIERE DI VIA SAN BIAGIO


PISTOIA. Nel post di ieri, che vi invitiamo a rileggere attentamente, parlavamo di correggere il tiro delle notizie e promettevamo di darne le prove.
Ed ecco che stamattina lo facciamo, offrendo a tutti una briciola di quella verità che è sempre stata taciuta, nascosta e respinta nel buio di un sottoscala.
A tutti significa a chiunque legga questo blog, ma anche ai giornali di cronaca locale – che non hanno mai fatto cenno ai fatti riportati qui di séguito –; ma anche a Tvl, che ha sempre (e non poteva essere diversamente, va detto) sposato la tesi del ‘direttore dei direttori’ Luigi Bardelli: perché così si deve fare e basta (ovviamente in nome del rifiuto dello scoop a  tutela della ‘persona delle persone’, come dichiara esplicitamente l’emittente…); ma anche a don Pancaldo, che ha sempre parlato di lupi (forse non individuando, con la dovuta lucidità, l’area in cui i lupi si muovono); ma anche al vescovo, che non poteva non essere a conoscenza di ciò che state per leggere.
Per mesi Bardelli e Pancaldo hanno suonato il corno della caduta dell’Aias per colpa di Bagnale e di Lo Trovato.
Per mesi hanno battuto il timpano della caduta dell’impero e del medioevo prossimo venturo, con il crollo dell’occupazione, il sacrificio dei dipendenti dell’Aias e il ritorno all’economia di sussistenza fatta di orti, di animali da cortile e raccolta delle ghiande per i porci – uno scenario, insomma, apocalittico con tentativi, se ricordate bene, di far scendere in sciopero il personale, cosa che, fortunatamente, non è avvenuta.
Per mesi si è strombazzato, a suon di convenzionali megafoni (comunicati, prese di posizione, trasmissioni tv ed altro), che il nuovo centro di via San Biagio di Pistoia, lasciato a mezzo e a sé, avrebbe determinato il crollo in picchiata della Fondazione Santa Maria Assunta in cielo, con conseguente cataclisma trascinatorio anche sull’Aias e sui servizi da essa erogati. E non è mai successo.
Si sono perfino scomodati dei tecnici per far dire che, con le piogge di qualche mese fa, la gettata in cemento degli scantinati della nuova struttura avrebbe rischiato di subire l’effetto barca: un sollevarsi all’improvviso e un navigare come un’apocalittica arca di Noè portatrice non di salvezza, ma di guai quando si fosse fermata su un metaforico Aias-Ararat. Si è perfino detto che sarebbe stato necessario, per evitare questo tsunami, riempire la struttura di acqua, per aumentarne il peso e impedire che si staccasse dal suolo come un catino in una vasca da bagno. E cosa sarebbe potuto capitare di peggio?
Rifatevi gli occhi e l’animo, invece, oggi. Se la struttura si è fermata, ciò non è dipeso da Bagnale.
Leggete, parola per parola, la bella lettera che Bagnale, il commissario fatto passare per una specie di malvagio Dart Fener di Guerre stellari, scrisse alla Fondazione Maria Assunta in cielo il 2 novembre dello scorso anno, ma sottolineando – come potrete vedere coi vostri occhi – che tutto ciò che scriveva era già stato più volte detto verbalmente a Lei (don Gargini, n.d.r.) ed a persone a Lei vicine riguardo le problematiche connesse al cantiere del nuovo centro di via San Biagio in Pistoia.
E allora èccoci al giro di boa. Èccoci al momento in cui si può e si deve chiedere a Bardelli e a don Pancaldo dov’erano, loro, quando questa lettera veniva inviata e, ancor prima, dov’erano quando Bagnale, verbalmente, garantiva che avrebbe sostenuto le nuove opere di via San Biagio, che vi avrebbe investito quattrini dell’Aias.
Èccoci, oggi, al momento in cui o Bardelli e don Pancaldo diranno che la lettera di Bagnale è un falso da platea, oppure dovranno riconoscere che tutta la guerra instaurata fino a questo punto – chiamando in aiuto anche alleati come Berti e Fratoni che si sono, a nostro avviso, sin troppo sbilanciati – è stata tutta una messinscena, una true lie: di cui, ovviamente, oggi dovranno spiegare la causa, dopo i devastanti effetti provocati attraverso tentativi di generare falsi timori e critici momenti di sconforto negli assistiti Aias che entrambi – Bardelli e Pancaldo – dicono di amare con tanto cristiano spirito di fratellanza.
Pistoia, signori del potere tutti quanti, ha bisogno di chiarezza e la esige. Non ne può più di ascoltare tube di guerra che in realtà sono dei semplici corni di bufale suonati non si sa bene perché né per chi.
Pistoia è stufa di assistere ai teatrini in cui si giocano e girano milioni di euro (e ancor prima miliardi di lire) pubblici, della sanità di tutti, ma dei quali – come è stato messo bene in luce dai documenti che abbiamo sin qui pubblicato – non si conoscono i tortuosi percorsi che li portano, come sembrerebbe, a incanalarsi verso strane doline carsiche capaci di ingoiare ogni cosa.
Pistoia è stufa di non poter mai sapere la verità o di doverla conoscere solo per caso e per forza perché qualcuno, libero da condizionamenti, crede ancora che esista una funzione pubblica della cronaca e del giornalista.
Tanto più oggi, epoca in cui il flusso delle notizie cerca di evitare le strutture dell’informazione ritenendole assolutamente inadeguate a garantire l’interesse ad essere informati con e per quei princìpi (come sembra obsoleti) con cui i maestri del giornalismo italiano ci educavano, un tempo, a scrivere.

In nome del rispetto della verità e quindi, proprio per questo, degli uomini tutti.

e.b. blogger
E ora leggete.
* * *
Prot.: GC39/2010
Prot. nr. 12875111
Melfi, 2 novembre 2010
Alla c.a.    Rev.mo Monsignor Renato Gargini
Presidente Fondazione “Maria Assunta in Cielo” onlus
Via Monteleonese 95/19
51100 Pistoia
E p.c.                                      Geom. Paolo Conti
Presidente soc. coop. CMSA
Loc. Traversagna
Via U. Foscolo 7
51010 Massa e Cozzile (PT)
paolo.conti@***.it
(fa.: 057*.77.**.**)
Ill.ma Famiglia Carrara
c/o Sant’Andrea spa
via Franchetti 11
51100 Pistoia
(fax.: 057*.36.**.**)
Prof. Dott. Ivano Paci
Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
Via de’ Rossi 26
51100 Pistoia
info@fondazionecrpt.it
(fax.: 057*.97.**.**)
OGGETTO: cantiere nuovo centro di via San Biagio

Rev.mo Monsignor Renato Gargini,
Le scrivo perché ritengo opportuno, a valle di mesi di false informazioni intenzionalmente rese alla stampa cittadina e non, rappresentarLe in maniera formale quanto più volte detto verbalmente a Lei ed a persone a Lei vicine riguardo le problematiche connesse al cantiere del nuovo centro di via San Biagio in Pistoia.
Pur osservando come fino ad oggi non sia pervenuta a questo ufficio alcuna richiesta da parte della Fondazione “Maria Assunta in Cielo”, lo scrivente Commissario (esattamente come l’A.IA.S. Nazionale) non intende sottrarsi alla possibilità di concorrere, attraverso le risorse della Sezione A.I.A.S. di Pistoia, al finanziamento di questa nuova struttura di proprietà della Fondazione “Maria Assunta in Cielo” da Lei rappresentata.
Le confermo quindi formalmente la mia disponibilità, in qualità di rappresentante legale della Sezione A.I.A.S. di Pistoia, a valutare ogni possibile modo per contribuire a questo importante sforzo finanziario.
Le ribadisco, altresì, che tale disponibilità è vincolata ad una serie di condizioni al cui rispetto sono chiamato dal ruolo di rappresentante legale della Sezione A.I.A.S. di Pistoia e dalla necessaria tutela degli interessi della Sezione stessa.
Il contributo dovrà essere tale da non compromettere la stabilità finanziaria della Sezione A.I.A.S. di Pistoia e con essa la conservazione dei servizi agli utenti e dei livelli occupazionali, deve essere utile al completamento dell’opera che poi la stessa Sezione dovrà utilizzare per le sue attività, dovrà corrispondere ad un chiarimento dei rapporti fra la Fondazione “Maria Assunta in Cielo” e la Sezione A.I.A.S. di Pistoia che garantisca al meglio gli interessi della Sezione anche attraverso atti della Fondazione laddove ritenuti necessari.
ConfermandoLe quindi la più ampia disponibilità a trovare le forme più opportune per contribuire al costo del cantiere del nuovo centro di via San Biagio in Pistoia, colgo l’occasione per porgerLe
Cordiali saluti
A.I.A.S. Sez. di Pistoia Onlus
Il Commissario Nazionale
Giulio Francesco Bagnale

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[Lunedì 28 febbraio 2011]

PORRETTANA. E RISIAMO AL TEATRINO


PISTOIA. A volo d’uccello. Sono significativi questi due passaggi nel servizio che Il Tirreno offre stamattina e che riguardano il presidente della provincia, Fedrica Fratoni:

1.
Ma ciò che ha colpito i presenti è stato venire a conoscenza che né Provincia, né Comuni, né consiglieri regionali sapessero delle decisioni che la Regione andava prendendo. «Non può passare l’idea che Comune di Pistoia e Provincia fossero a conoscenza di questa decisione. A novembre abbiamo avuto un tavolo con la Regione, ma non si è parlato di tagli. Non si può barattare un incontro tecnico per una contrattazione. Se noi abbiamo una responsabilità è quella di essere stati in buona fede. Sì, era stata ventilata un’ipotesi di tagli, ma niente era stato precisato? », ha detto la presidente Fratoni.

2.
Il sindaco di Granaglione, Giuseppe Nanni, ha ricordato: «Presiedevo l’assemblea che qui venne tenuta nel 2007. Ci fu assicurato che la ferrovia Porrettana sarebbe stata potenziata. Venerdì scorso siamo stati in regione e devo dire che la presidente Fratoni ha “redarguito” l’assessore regionale per il suo comportamento. L’assessore ha ridicolizzato i presenti che erano andati per trovare una soluzione. Gli abbiamo ricordato che non ha contattato né emiliani né toscani. Un assessore così non serve. Chiedo che si dimetta».

Anche se non passerà l’idea che Fratoni non vuole che passi, sarà bene ricordare che, nei giorni del malumore, la presidente si era chiaramente espressa a favore delle riduzioni e del trasporto su gomma: suscitando, tra l’altro, critiche e malumori.
Perciò cerchiamo di non cambiare le carte in tavola, mutando pelle ogni volta che si è a tu-per-tu con la gente che non vuole arrendersi alle prime battute.
Quanto all’incontro con l’assessore regionale siamo piuttosto scettici perché crediamo che siamo dinanzi, come al solito, alla usuale commedia degli equivoci e del si recita a soggetto.

Forse le cose andrebbero meglio se invece che con l’assessore Ceccobao si potesse contrattare con l’assessore Baugigi!

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[Lunedì 28 febbraio 2011]

domenica 27 febbraio 2011

AIAS’S TRUE LIES


La verità non è stata detta tutta
PISTOIA. La vicenda dell’Aias non può e non deve passare sotto silenzio. E non lo può e non lo deve perché nessuno degli attori sul palco ha evidentemente detto la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità.
Ma ciò che sconvolge di più – e non finiremo mai di ripeterlo, fino alla consumazione dei giorni e finché avremo un filo di fiato – è che le menzogne, le non-verità o anche le cose taciute (e non possiamo che pensare: volutamente taciute) ci sono state propinate da un presidente/direttore/fac-totum che, dalle frequenze di Tvl, ci ha parlato per anni di Cristo, cristianesimo, correttezza, fratellanza, amore, sostegno degli umili, papa, verità.
E ultima cosa che ci torna in mente – anche perché non siamo affezionato pubblico di Tvl per oggettivi limiti della testata quanto a pluralismo e informazione – un Canto al Balì in cui LB (Luigi Bardelli il perseguitato, il santo, l’uomo che ha sempre operato solo per la felicità degli ultimi) ha spiegato, insieme ad altri personaggi di spicco di Pistoia (viene in mente, per esempio, il presidente della Fondazione Caripit, Ivano Paci), il significato profondo dell’avvento cristiano.
Non aspettavamo che loro per capire cosa significasse avvento: loro che – come avrebbe detto un mio maestro di un tempo – appartengono, per più motivi, alla razza padrona che ha sempre avuto e messo le mani in pasta in tutte le cose di Pistoia.
Stamattina Il Tirreno – che è parso, ma in realtà non è detto che lo sia, più sensibile ai problemi dell’Aias – riporta un altro capitolo del romanzo Aias’s true lies, Editori Riuniti, Pistoia 2010-2011.
E parla Bardelli, come al solito.
È lui che orchestra e dirige il suo ensemble di musicanti di Brema e ci ripropone, fra le righe, un’altra delle sue sinfonie: quella della costruzione della nuova sede, sospesa a causa della cattiveria del mondo, del pessimo Lo Trovato, della rigida Aias Nazionale e del perfido commissario Bagnale, giunto a Pistoia come un erpice a disfare il paradiso terrestre.
Ebbene: per noi, e per quanto ne sappiamo noi con tutti i nostri limiti, le cose non stanno affatto come ci sono state sempre presentate e come i giornali di cronaca ce le hanno fatte vedere e leggere.
Escludiamo Tvl perché non ne abbiamo notizia, ma permetteteci di credere, senza un gran margine di errore, che ancor più su TeleBardelli (è questo il nome gergale con cui la tv pistoiese è conosciuta in giro) ogni rivelazione sarebbe impossibile – tranne, ovviamente, quelle divine o di fede.
Lasciatecelo dire: su Aias & C. non è stata assolutamente fatta cronaca.
Partì bene La Nazione, ma ha finito con l’ignorare tutto, dando addirittura voce a un Bardelli trionfale (un’intera pagina) il giorno in cui, ci pare, il caposervizio Zetti era assente perché stava diventando padre.
Si mosse Vivarelli sul Tirreno, ma dopo un primo ampio articolo che doveva spiegarci – come scrisse – cosa c’entrava l’Aias con Tvl e la Fondazione Santa Maria Assunta in cielo, il caposervizio iniziò una specie di sua ri-conversione sulla via di Damasco ed è rifluito in un alveo di ben più modesti e addomesticati orizzonti.
Di fatto nessuno ha detto la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità.
Perché anche sulla costruzione del nuovo centro, il cui cantiere è fermo da vari mesi e vive il serio rischio di non giungere a compimento anche per gli ingenti oneri nel frattempo lievitati – come asserisce Bardelli – ci risulta che le cose stiano in tutt’altro modo rispetto a quelle accreditate al di fuori e (sembra) strumentalmente diffuse da Bardelli, ribadite da Diego Pancaldo, che se la prendeva con i lupi del mondo, e, stamattina, nuovamente tirate in ballo dal vecchio staff che si fa scrivere i comunicati dal suo maestro direttore d’orchestra LB.
Le cose non stanno proprio così, cari signori dell’informazione, cari ‘politici ringraziati’ Berti e Fratoni, caro vescovo Mansueto Bianchi e cari pistoiesi, di buona e di cattiva volontà, che apprezzate o disprezzate questo povero, ma rigoroso blog di cronaca e critica.
Le cose non stanno affatto così. E nei prossimi giorni, che vi piaccia o no, ve lo faremo vedere. A tutti.

E davvero nel nome della verità.
e.b. blogger
* * *
Apprezzamento dell’ex direttivo
per il documento sottoscritto in Comune
«Aias, bene la riammissione di tutti»

PISTOIA. Pax dichiarata fra Aias nazionale e vecchio consiglio dei soci pistoiesi. Il consiglio direttivo eletto nell’assemblea del giugno 2009 – decaduto in seguito al commissariamento ma in via di riabilitazione dopo le rassicurazioni del presidente nazionale Lo Trovato – si è riunito ieri per valutare il documento sottoscritto nell’incontro di martedì scorso in Comune. La riunione ha partorito un documento redatto dall’ex presidente Luigi Bardelli e dagli altri componenti del direttivo. Il consiglio valuta con favore quanto sottoscritto da vescovo, sindaco, presidente della Provincia e Lo Trovato.
«Si auspica che il consiglio nazionale riconsideri i provvedimenti di espulsione in tempi brevi pervenendo alla loro revoca». Questo passaggio costituirebbe, secondo il vecchio direttivo, «non solo ai fini processuali, una svolta dei rapporti, oggi deteriorati, fra le autorità superiori di controllo, la vita dei centri e la gestione commissariale, e contribuirebbe a ripristinare ordine e normalità sia ai fini della conduzione ordinaria della vita associativa, sia per gli impegni pregressi assunti, come la costruzione del nuovo centro, il cui cantiere è fermo da vari mesi e vive il serio rischio di non giungere a compimento anche per gli ingenti oneri nel frattempo lievitati».
I vecchi soci esprimono poi «apprezzamento per il fatto che si consenta a tutti i soci, già iscritti alla sezione pistoiese prima del provvedimento adottato dall’Aias nazionale il 20 ottobre 2010, di confermare la propria associazione con la sezione di Pistoia ».
E ringraziano anche le autorità pistoiesi che si sono personalmente impegnate, chiedendo loro che si facciano garanti del percorso che porterà al rinnovo degli organi direttivi.
[Fonte: Il Tirreno, domenica 27 febbraio 2011]

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[Domenica 27 febbraio 2011]

sabato 26 febbraio 2011

INCENERITORE NON PIÙ NECESSARIO?

di Alessandro Romiti

AGLIANA. Ieri sera, 25 febbraio, appassionata relazione del sindaco Ciampolini alla pubblica assemblea sul tema Una diversa politica dei rifiuti in Toscana.
Dopo le dichiarazioni categoriche e più radicali del governatore Rossi, sostenute appieno dal presidente della provincia Fratoni e dall’assessore Fragai, sull’avvio di quattro nuovi impianti,  l’amata sindaca aglianese ha aperto i lavori dichiarandosi contraria alla costruzione dell’impianto del Calice.
Infatti il Sindaco ha chiarito a tutti che l’ipotesi è ben più che reale, apparendo scritta a chiare lettere sul piano interprovinciale dei rifiuti della piana Pt-Po-Fi.
Ordunque, la battuta diviene drammaticamente paradossale e sconcertante perché:
1) Il sindaco riconosce che il territorio è esposto agli effetti dell’impianto di Montale e quindi non potrà essere ulteriormente gravato dagli effetti di quello del Calice (ma come? Non diceva lei stessa e il potente Magnanensi che tali impianti non inquinano? Quando si dice contraddizione!).
2) I cittadini della zona, sono esposti a una grave situazione di inquinamento ambientale che incide su acqua/terra/aria, e dopo essere cornuti per questo, verranno anche mazziati sul piano economico, visto il crescente aumento dei costi di immobilizzazione dell’impianto di incenerimento (28 milioni di €) e dei suoi crescenti costi di gestione.
L’esperto architetto Larini ha poi ben esposto uno strabiliante documento, accompagnato da grafici (si acclude il testo: 1 e 2), nel quale sono state ripresentate, una ad una, tutte le posizioni espresse dal prof. Paul Connett e ribadite in più modi e luoghi dai comitati sorti contro l’impianto di Montale. Le teorie connettiane, una volta sbeffeggiate da Magnanensi & C., vengono oggi sostenute dall’illuminata sindaca? Che è mai successo?
I rappresentanti dei comitati avevano un comprensibile torcibudella, quando sentivano plaudire alle deduzioni dall’architetto Larini che, prima di iniziare la relazione, si è presentato chiaramente come un inceneritorista, specificando, però, che ormai nella piana l’inceneritore di Montale non è più necessario se si dà l’avvio a una raccolta differenziata porta-a-posta e a una tariffazione puntuale.
I prossimi, decisivi sviluppi ci potrebbero essere fra qualche tempo: quando verranno pubblicati gli esiti delle indagini chimico-fisiche in esecuzione in questo momento.
Delle analisi riparleremo a fine-marzo o inizio-aprile.

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[Sabato 26 febbraio 2011]

UNA DOTTRINA SOCIALE DISATTESA NEI FATTI

PISTOIA. Ci accorgiamo solo ora che tre giorni fa, sul blog della diocesi di Pistoia, Mauro Banchini si interessava di darci suggerimenti circa la dottrina sociale della chiesa, l’idea del bene comune e della partecipazione, legati, ovviamente, all’informazione.
Forse è il caso di suggerire a Banchini di ricordare al vescovo, di cui lui è ufficiale portavoce, di spiegare al popolo minuto il nesso causo-effettuale fra la dottrina sociale della chiesa e – nell’ultima fattispecie di questi giorni – le vicende dell’Aias, per le quali il vescovo Bianchi è sceso in pista a favore di una rappacificazione di cui, per la verità, non ci ha detto una parola, né accennato a prendere una benché minima posizione.
Come dovrebbe fare, del resto, un vescovo, dato che il termine significa, appunto, sorvegliante, vigile, sentinella

Banchini crede forse che, se la vicenda Aias fosse emersa a Ippona nel IV-V secolo, il vescovo Agostino se ne sarebbe stato muto come un pesce?

* * *
23 febbraio 2011
Filed under: LIBRO APERTO di Mauro Banchini — Mauro Banchini Diocesi Pistoia @ 21:21
Tags: chiesa, dottrina sociale, informazione, partecipazione
“Nelle prospettive di un’autentica democrazia, la vita politica ha bisogno, pur se in forme diverse, della partecipazione di tutti: il cristiano, in particolare, non può disinteressarsi dei problemi del bene comune“.
Allegato all’ultimo numero del settimanale diocesano pistoiese si trova un pieghevole dedicato alla (abbastanza sconosciuta) dottrina sociale della Chiesa: uno dei dieci punti riguarda proprio il problema della partecipazione giustamente legato agli aspetti dell’informazione “il cui esercizio va regolato dalla legge della verità e dell’oggettività e temperato da un effettivo pluralismo”.
Anche vista la situazione italiana, c’è qualcosina, mi pare, su cui riflettere…

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[Sabato 26 febbraio 2011]

AIAS: SOLUZIONE O ASSOLUZIONE ALL’ITALIANA E ALLA CATTOLICA?


Tutti insieme perché tutto torni com’era?
PISTOIA. Basta leggere l’ultima puntata Aias, per mano di Alberto Vivarelli, oggi, sul Tirreno; basta osservare le dichiarazioni di Bardelli – da cui anche un bimbo capirebbe che quello che il presidente/direttore di tutto ha detto e sostenuto finora, altro non è che un sacco di frottole: o altrimenti non sarebbe d’accordo sul contenuto dell’accordo – e ci rendiamo ineluttabilmente conto che questo è un o il ‘paese dei compromessi’.
Nessuno vuole toccare nessuno.
Solo i comuni e semplici mortali sono tenuti all’assoluto rispetto delle regole, perché, nel caso sfugga loro qualcosa – e ci riferiamo a una fucilata a un uccello di razza protetta (e si tenga presente che chi scrive è più animalista che umanista!) o alla morte di una gattino lasciato, malauguratamente per una signora, all’interno di una macchina d’estate –, arriva sùbito la procura della repubblica e interviene con delle vere e proprie mazzate: assurde, per giunta, perché, nel caso della proprietaria del gatto, ci dovrebbe in primo luogo dire se la signora, che dovette patteggiare, si divertiva abitualmente a far soffocare i propri gatti in auto, oppure se quello era stato solo un caso sfortunato.
Ma l’Italia è questa.
E questa città di Pistoia a misura d’uomo – niente è stato detto di più vero per esempi di vergogna come la storia dell’Aias e mille altri ancora – non si stacca dallo sfondo di un affresco che cade a pezzi: e non solo per le attività di Silvio Berlusconi ad Arcore, ma per molto altro e ancor prima di esse.
È il sistema, questo, che premia chi non è limpido, lineare e corretto.
È il sistema, questo, che investe come un Eurostar chi si trova, malauguratamente per lui, a traversare i binari anche solo nella deprecata ipotesi che non dipenda da sua volontà, ma da un semaforo di passaggio a livello che, chissà come mai, non ha funzionato e non si è acceso.
E a tutto questo contribuiscono indistintamente tutti in questo teatrino dell’Aias, in cui, ormai – è chiaro come la luce del sole – le responsabilità sono di una evidenza tangibile anche per un cieco: un’evidenza che però sembra restare volutamente e universalmente ignorata dai politici locali, alla stampa strutturata (come piace ripetere alla curia pistoiese quando bandisce l’annuale incontro con i giornalisti), allo stesso vescovo (muto dinanzi a tutta la vicenda che finora vede la sua diocesi – se non erriamo – erede naturale dei beni dell’Aias in caso di dismissione), per arrivare in fondo alla scala, all’ultimo ma non ultimo, quel Lo Torvato così rigido e così noto sul web per le sue decisioni di tagli (fate un’interrogazione sul nome e vedrete anche dei bei fotomontaggi), che viene a Pistoia per riportare la pace, ma che, in pratica, è d’accordo a mettere una pietra su tutto, se tutto torna nell’alveo delle regole dell’Aias Nazionale.
Benissimo, caro Lo Trovato.
E a chi ha combinato pasticci, cosa farà, lei? Lo riammetterà e rimetterà in sella come se niente fosse, perché di pasticci continui a farne ancora o per premiarlo? E le angherie di chi si è sentito mandato a quel paese in nome del si fa così perché così si deve fare o in nome di Dio e dei lupi? Le derisioni di Bardelli e delle sue sbuffate da santo perseguitato? Le oscurità che emergono in tutta questa vicenda, come le bolle di metano da una palude in ebollizione, dove andrebbero a finire? Perdonate in nome di chi e di che cosa? Di un simbolico quanto esteriormente cattolico scambiatevi/scambiamoci il segno della pace?
Troppo facile, caro Lo Trovato e cari tutti!
Se è così – e nessuno, a questo punto, può sperare che chiarezza sia fatta davvero –, non meravigliamoci che questo stato sia quello che è; che i suoi politici siano quello che sono; che i suoi capi facciano quello che fanno. E che i cittadini, alla fine della catena alimentare, ma bisognosi di riscatto, abbiano la più profonda disistima di tutto e di tutti, e coltivino a buon diritto il qualunquismo più assoluto.
No. Non meravigliamoci.

Perché è meglio, è più umano, è più giusto essere qualunque, piuttosto che accettare di integrarsi in questa santa e sana società dell’omertà, della reticenza e dell’invito pastorale a comportarsi bene con tutti, fratelli e nemici che non pagano mai!
e.b. blogger
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[Sabato 26 febbraio 2011]

venerdì 25 febbraio 2011

RIFIUTI, UNA PROPOSTA DI DANIELE MANETTI


QUARRATA. Daniele Manetti – del Comitato di Olmi Vignole, di Legambiente e membro della Commissione della partecipazione – ci ha inoltrato i due comunicati che seguono.

1.
Da Daniele Manetti
componente della
Commissione per la partecipazione
a tutti gli amici di Quarrata

Sono riuscito ad inserire la proposta (di cui al documento 2, n.d.r.) di un percorso partecipativo per i rifiuti (inceneritore e raccolta differenziata).
Il 28/02/2011 parleremo con il Sindaco di questa proposta, che coinvolgerà, se riusciremo a realizzarla, l’intera popolazione in questo percorso trasparente e democratico ed inoltre chiederemo il sostegno delle forze politiche, delle associazioni e dei singoli cittadini.
Fatemi sapere, tutti quanti, se siete intenzionati a darci una mano e a condividere un simile percorso; se ci riusciamo vorremmo estenderlo anche agli altri due Comuni (Agliana e Montale) entrambi serviti dal CIS.
Nella fase iniziale e durante il percorso tutti potranno collaborare per trovare le soluzioni più idonee per risolvere questa gravosa problematica ambientale, nessuno verrà escluso ed è ben accetto, ripeto, il contributo di comitati, partiti, associazioni e singoli cittadini .
Nella parte sottostante sono riportate alcune idee, che potranno essere riviste, modificate, cancellate o implementate, durante questo percorso partecipativo, sulla problematica completa dei rifiuti.
Daniele Manetti
* * *
2.
Da Daniele Manetti
componente della
Commissione per la partecipazione
Al Sindaco Sabrina Sergio Gori
A tutti gli Assessori
A tutti i Consiglieri Comunali
Rifiuti a 360° gradi
ASSEMBLEA e Percorso partecipativo

Per il sottoscritto (tecnico esperto, credo, del settore: ho fatto analisi ai camini per molti anni e tenuto sotto controllo centinaia di emissioni) non è un problema fra vecchi e nuovi inceneritori (molti dicono che l’inceneritore di Montale è vecchio e obsoleto), perché quello “vecchio” di Montale è stato completamente ristrutturato.
Oggi con le nuove tecnologie si può fare di tutto, l’importante è che tutto sia stato fatto e tenuto sotto controllo nel modo corretto, ed è ben accetto in questo percorso il contributo di giovani laureati e di tutti gli studenti universitari della nostra zona che si stanno laureando in facoltà tecniche (chimica, ingegneria, biologia, ecc…. ).
È utile ricordare a livello nozionistico generale, come tutti i manuali tecnici riportano, che se esiste un problema di gestione tecnica, nel caso che questa non sia effettuata correttamente, è indifferente che l’inceneritore sia vecchio e/o ristrutturato o nuovo, tale struttura funzionerà sempre male.
Per principio sono contrario agli inceneritori, ma la dismissione del nostro inceneritore va fatta quando abbiamo una valida alternativa.
In sintesi deve esistere una filiera, per la Raccolta differenziata porta a porta, dei rifiuti perfettamente funzionante.
La gestione tecnica dei rifiuti nei nostri tre Comuni è veramente disastrosa (vedi la percentuale della raccolta differenziata), è questo il vero problema.
Con una gestione tecnica corretta e trasparente diminuiscono i problemi ambientali, i problemi economici e con un percorso partecipativo, come è nostra intenzione fare, è possibile far partecipare attivamente tutti i cittadini dei nostri tre Comuni. Tutta la cittadinanza (è lei che paga tutte le spese inerenti alla gestione dei rifiuti) deve essere veramente responsabile e consapevole delle future scelte riguardanti la gestione completa dei rifiuti, una volta messa al corrente di tutte le problematiche attualmente esistenti.
I rifiuti provenienti da altri comuni, da bruciare nel nostro inceneritore, sono ancora un altro grosso problema ed inoltre è un altro grosso problema il Piano Interprovinciale e Regionale dei rifiuti. Le osservazioni e le proteste di qualche singola associazione, comitato e/o singolo cittadino della nostra piana non scalfiranno minimamente le decisioni prese da tali strutture ed enti, solo facendo proposte tecniche adeguate e supportate da tantissimi cittadini riusciremo a modificare le loro decisioni. 
In sintesi è molto difficile spiegare una materia complessa come quella dei rifiuti, inoltre molti si improvvisano tecnici esperti nel settore, mentre non lo sono affatto. Per ovviare a tutto questo stiamo preparando le nostre solite assemblee dove discuteremo animatamente e democraticamente, faccia a faccia, di tutte queste problematiche.
In clima di collaborazione, richiediamo l’aiuto di tutti i cittadini, le forze politiche, le associazioni, i comitati e di tutti gli enti coinvolti.

Daniele Manetti
componente della
Commissione per la partecipazione
del Comune di Quarrata

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[Venerdì 25 febbraio 2011]

IL CIS CAMBIA VOLTO

Senza parole

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[Venerdì 25 febbraio 2011]

SANTONUOVO ‘MON AMOUR’


QUARRATA. Encomiabile l’impegno di Gabriele Romiti (Romitino) per il suo paese di Santonuovo.
In futuro, quando tutta l’amministrazione Sergio Gori sarà solo passato e di tutto si perderanno le tracce, lui sarà ricordato come un attivissimo capogruppo che salvò il comune dal disastro, facendo rimanere l’ufficio postale a Santonuovo. E gli sarà dedicata una strada: più bella e più grande di quella che la sua amministrazione – con tanta riluttanza – fece intitolare a un uomo che per Quarrata aveva senz’altro fatto molto meno: Vittorio Amadori.
Data la militanza in Pd, ecco che, per risolvere i problemi di Romiti, s’è mossa anche Lidia Martini. Se lo avesse chiesto un ex-Dc della Ferruccia (ammesso che qualcuno ne sia rimasto…), nessuno lo avrebbe preso in considerazione. Puah!
Ma si sa che le amministrazioni Pd brillano per trasparenza: ovviamente in relazione al nepotismo, proprio o convenzionale che sia. Si vede anche nelle coop di Quarrata.
Oggi Il Tirreno scrive:

Romiti: «Già 180 firme contro
PosteImpresa a Santonuovo»

QUARRATA. Il caso delle poste di Santonuovo finisce in Regione. Ieri pomeriggio l’assessore provinciale Lidia Martini ha portato in Regione il caso con tutti i documenti che riassumono la vicenda. Dopo l’interrogazione del consigliere provinciale (e comunale) del Pd Gabriele Romiti dello scorso giovedì e l’incontro tra il consigliere, l’assessore Martini e la direttrice provinciale delle Poste martedì scorso, il caso passerà anche dalla valutazione della Regione Toscana. «Nel frattempo stiamo prendendo contatti per la realizzazione dell’assemblea pubblica che organizzeremo a breve – spiega Gabriele Romiti –. Sta andando avanti anche la raccolta delle firme: ancora è presto per fare bilanci ma so che soltanto nell’ambiente della parrocchia ne sono state raccolte 180. Tra l’altro credo anche che non sia certamente quello il luogo idoneo per un servizio per le imprese: non si sono neanche parcheggi sufficienti. La ritengo una scelta assurda».

Ieri c’era stato anche un intervento del blog di Mario Niccolai, che punzecchiava il Pd guidato da Arianna Benigni, anch’essa intervenuta sul tema, ma di solito straordinariamente imbavagliata sul resto dei problemi di Quarrata, dove l’ultima parola spetta sempre e comunque al sindaco dietro il quale sta – irrimediabilmente e senza remissione – la sua segretaria politica Barbara Vannelli, un vero fiore d’acciaio che si sta preparando a prendere il volo per una brillante carriera politica, per la quale – come peraltro ha dichiarato qualche tempo fa – “lei sente di doversi sacrificare anim’ e ccore”.
Interessante – a questo proposito – il commento apparso sul blog di Niccolai:

Anonimo ha detto... – Un vero portento, un miracolo che ha reso la parola... Occorreva mettere in discussione qualcosa al Santonovo perché si potesse suscitare tanto strepito di personalità!
Dobbiamo essere lieti perché alla prossima occasione (un altro ufficio postale, una corsa di linea, un ambulatorio o chissà cos'altro) non mancherà – siamo a questo punto più che sicuri – la solidarietà, l'impegno e la mobilitazione serrata a sostegno di tutte le sacrosante istanze dei cittadini. Qualunquemente e effettamente che siano.
Ottimo! – 24 febbraio 2011 – 16:42.

Anche il sindaco Sergio Gori si è mosso. Ma non più di tanto.
Perché, come potete vedere, in questi giorni è impegnata  in altri giochi con l’Uisp: una sigla che le è particolarmente interessante e cara, e per la quale – con la mega-piscina di Vignole – il numero uno dei quarratini ha fatto l’affare del secolo: ha speso 10 miliardi (ma non basteranno) dei cittadini senza strade, senza ponti, senza porte, senza vie, senza gas, senz’acqua, senza luce e (con lei) senza speranza, e ha fatto un regalo tale da far rileccare i baffi a Dugheri e a tutto il suo séguito-staff di Uispini che ne trarranno benefici a gratis.

Prosit, quarratini! E per ora rendiamo grazie al Romiti, salvatore di Santonuovo.

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[Venerdì 25 febbraio 2011]

giovedì 24 febbraio 2011

CASSA B1 DELLA QUERCIOLA: COSÌ SI LAVORA IN ITALIA


QUARRATA. È di stamattina la notizia della bocciatura del progetto della cassa di espansione della Querciola, nel territorio di Quarrata, quella stessa cassa di espansione che ha racchiuso, dentro il suo perimetro, la casa che vedete nell’immagine.
Sbagliare è normale. Per tutti. Solo che in Italia gli errori sono infinitamente più frequenti che altrove nei vari paesi dell’Unione.
Sul Tirreno di oggi si legge:

Come richiesto a fine 2009 dalla Regione, il disegno interessa non soltanto l’invaso B1 delle acque del Quadrelli di cui da tempo sono pronti progetto e finanziamenti, ma anche dell’A1 per le acque alte dell’Ombrone. Quello presentato lo scorso dicembre dal Consorzio Ombrone aveva però suscitato numerose perplessità per due motivi. Per le approssimazioni (una civile abitazione risultava all’interno della cassa) e per la sua validità: la cassa per le acque basse avrebbe costituito una barriera fra gli argini dell’Ombrone e quello del Quadrelli che in caso di rottura del torrente avrebbe messo a rischio le abitazioni di Caserana. Per questi motivi il Comune e la Provincia lo scorso mese hanno rimandato il progetto al Consorzio indicando le modifiche da apportare, che riguardavano in primo luogo la riperimetrazione dell’intera cassa di espansione da effettuare collocando l’invaso per le acque basse a debita distanza dall’argine dell’Ombrone. Al Consorzio sono state poi date indicazioni sulla corretta ripartizione degli oneri necessari al compimento dell’opera.

E allora per riparare alla brutta figura del pasticcio si corre ai ripari e l’amministrazione si presenta a imbonire i cittadini con una assemblea che ci sarà il 3 marzo prossimo.
Ma all’assemblea ci sarà anche il Comitato di Olmi e Vignole che ha diffuso una sua mail ai 600 iscritti nella propria lista.
Scrive Manetti:

Il Comune di Quarrata ha indetto una assemblea alla Caserana per la cassa d’espansione della Querciola.
Faremo le nostre considerazioni durante e dopo l’assemblea.

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[Giovedì 24 febbraio 2011]

AIAS. MENO PREDICHE E FATE CHIAREZZA!

 

PISTOIA. Ecco che cosa scriveva ieri, 23 febbraio, Federica Fratoni, presidente della provincia, a commento dell’accordo-Aias del giorno precedente:

 

Aias: dall’incontro di ieri

un primo passo avanti


Un primo passo avanti nella vicenda Aias.
Il lungo incontro di ieri, durante il quale insieme al vescovo di Pistoia, Monsignor Mansueto Bianchi, ed al sindaco, Renzo Berti, abbiamo incontrato il presidente dell’Aias Nazionale, Francesco Lo Trovato, il commissario, Giulio Bagnale, ed il suo vice, non ha portato ad un accordo definitivo, ma, credo, abbia posto le basi per guardare con fiducia al futuro dell’associazione pistoiese.
 La proposta che abbiamo presentato al tavolo di discussione, formulata dal vescovo e condivisa sia da me che dal sindaco, prevede la riammissione dei soci espulsi e, soprattutto, per favorire un clima di rinnovata collaborazione, che possa consentire la ricostituzione degli organismi societari e la ripresa di un cammino positivo di sviluppo.
Dopo questi mesi, caratterizzati da non poche rigidità e polemiche, durante i quali le istituzioni si sono adoperate di comune accordo per trovare una intesa fuori dalle aule del Tribunale, finalmente si apre uno spiraglio che ci fa sperare positivamente.
Adesso tocca alle parti in gioco confrontarsi direttamente e condividere un percorso comune, che mi auguro vada nel senso di una soluzione rapida e serena della situazione, per consentire all’associazione di riprendere a pieno le proprie attività.
Attorno all’ Aias ruota un mondo sociale di disabilità, da un lato, e di volontariato, dall’altro, che dobbiamo tutelare e salvaguardare con decisione.
Le premesse ci sono e conto che l’impegno, che abbiamo messo in campo, possa essere la base per la definizione di questa vicenda, che si è protratta fin troppo a lungo.
* * *
Dinanzi a parole così edificanti, pie e piene di umana speranza e buonismo, agli uomini di buona volontà non può che prendere una sorta di smarrito sgomento.
La predica esce dalle stanze preposte, scivola fuori dalle chiese e dalle canoniche,  si insinua dentro i palazzi della cosa pubblica e si rigenera nel regno della vita civile.
Ed è quel fenomeno che ormai confonde, indistintamente, inopportunamente, sacro e profano; che fa dire a Bardelli, dalla sua Tvl, senza tanto ritegno, di aver fatto tutto ciò che ha fatto “per il bene e la felicità di tutti” – magari anche quello che abbiamo visto nei documenti che abbiamo pubblicato e che erano stati inviati a Berti e a Fratoni (e non solo) dopo essere stati anche a perfetta conoscenza del vescovo.
Oggi si parla di tutto fuorché del denaro (peraltro pubblico, se non sbagliamo) che –  si è detto – è passato da un comparto all’altro di questa combinazione a scatole cinesi, l’una dentro l’altra: Aias-Tvl-Santa Maria Assunta in cielo-Pax et Iustitia.
Ebbene: il politico ha, sì, il compito di guardare cosa succede al mondo dell’occupazione e a quello della sofferenza: ma prima ancora ha anche il preciso dovere di veder chiaro nei fatti che accadono in quel mondo a cui rivolge le sue attenzioni. La Prima Repubblica sarebbe scoppiata per questo, se non lo si ricordasse.
Certo, all’epoca, il presidente Fratoni era ancora troppo bimbetta per capire cosa stesse succedendo e forse non lo ha intuito bene gli accadimenti e le implicazioni cui erano legati – mentre Berti forse era troppo maturo per poter fare attenzione a tutto in maniera quasi analitica: più facile orecchiare e tirar dritto. Ma è su un modo di guardare le cose così en passant che è inciampato il sindaco – se ben ricordate – sulla vicenda del Cip & Ciop.
Perciò oggi noi rinnoviamo le nostre ignorate, ma sostanziali domande:

1.       Presidente e sindaco, cosa pensate dei documenti che vi hanno spedito e che abbiamo pubblicato, ma di cui non avete voluto fare parola?
2.      È giusto, presidente e sindaco, dimenticarli per un mieloso vogliamoci bene come quello del  comunicato pubblicato ieri?
3.      Insomma: ce lo volete dire – presidente Fratoni, sindaco Berti e, magari, anche vescovo Mansueto Bianchi – che cosa pensate degli affari nudi e crudi dell’Aias, oltre che parlarci delle bellezze di questo mondo rosa in cui alla fine, come dice profeticamente Bardelli stesso, si vince e vince sempre il bene?
4.      Non vi sembra, signori politici e nostre guide spirituali, che non sia per niente morale tacere su tutto questo?

Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, facendo luce e non ombra.

e.b. blogger
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[Giovedì 24 febbraio 2011]