QUARRATA. Con il post Gaggioli e la sua ‘perequazione urbanistica’, che abbiamo pubblicato ieri, 21 febbraio, abbiamo evidentemente toccato il nervo scoperto di Gaggioli, il quale, da perfetto filosofo cinico, in maniera piuttosto rude e alquanto sgraziata, ci ha risposto incazzato e sprezzante con queste testuali parole:
Ma il desiderio di capire, prima di sparare sentenze basate su ignoranza o sui più triti luoghi comuni, non vi viene proprio mai?
No, Gaggioli, il desiderio di capire non ci viene proprio mai, perché un amministratore che risponde così e che ha alle spalle un levatevi dai coglioni all’indirizzo dell’opposizione, pronunciato in sede di consiglio comunale stesso; e un’accusa come quella che tempo fa rivolgesti a Alessandro Cialdi, rende inagibile qualsiasi possibilità di intendere le verità di chi fa politica evidentemente pensando più a sé che a chi ha dinanzi a sé.
Partito da presupposti molto diversi – come puoi ben vedere dalla pubblicità elettorale che ti alleghiamo – sei approdato, attraverso la tua filosofia, all’idea del disprezzo degli altri motivato da una tua presunta superiorità intellettuale.
Questo non ti fa onore, tanto più se pensiamo che, con il tuo mestiere di educatore, hai in mano le steste di quei giovani che dovresti educare a civismo e decoro.
Del resto crediamo che tu vada, in qualche modo, compreso, perché in questi ultimi giorni sei stato un po’ troppo bersagliato: dalle coop parentistiche, alla tua diletta figlia Edilizia. E con quello che è stato detto, ma soprattutto pensato a livello di opinione pubblica, sarebbe scappata la pazienza anche a un santo: figuriamoci a te con la sensibilità che ti ritrovi e di cui hai dato i due eloquenti esempi che ti abbiamo riportato sopra.
Non sarà il caso che tu ti dia una doverosa calmata, rientrando nei limiti da te dovuti?
Ti consigliamo di cercare qualcun altro a cui sputare in faccia: noi non siamo affatto disponibili.
E lascia che gli elettori, e chi fa il mestiere di informare, siano indisponenti quanto credono e vogliono: dato che l’uomo pubblico è a disposizione di tutti perché si è proposto e non perché glielo ha ordinato il medico.
Riesci a capirlo, professore?
Cliccare sulle immagini per ingrandirle.
[Martedì 22 febbraio 2011]
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