sabato 19 febbraio 2011

BENE BERTI, FRATONI BOCCIATA


PISTOIA. Dinanzi ai tagli di Trenitalia sulla tratta della Porrettana, il mondo politico pistoiese appare incerto e diviso, come ci informa La Nazione.
Berti non ha esitazioni. La presidente Fratoni sembra pensare ad altro. Ed è subito bocciata.
Anche noi siamo convinti che in questo caso abbia ragione Berti. Ragioni da vendere.
La Porrettana è un tormentato tema di questa provincia con poche prospettive e poco futuro.
Se ne parla dagli anni 70 e sempre in negativo. E ogni giorno è sempre peggio.
Anni fa le FF.SS. volevano adoperare il tracciato anche solo per scopi commerciali e passaggi di merci. Poi tutto è andato nel dimenticatoio, anche se poteva essere una soluzione.
Torniamo a ripetere: Berti ha ragione.
Mentre tutta Europa favorisce la rotaia, qua si fa il discorso al contrario. E Fratoni segue la corrente portando il gonfalone.

Ma non meraviglia. Fratoni è perfino convinta che anche l’inceneritore di Montale possa essere salutare…
* * *
LE REAZIONI. IL SINDACO:
«RICADUTA NEGATIVA,
SUBITO UN CONFRONTO»
Politici divisi: Fratoni
favorevole, Berti contrario

«La Porrettana è un patrimonio comune, da tempo all’ attenzione della Provincia,che si è già attivata per valorizzare una linea ferroviaria storica e ancora oggi strategica per il nostro territorio». Tranquillizza tutti il presidente della provincia Federica Fratoni. E rilancia, spiegando che «si tratta di una rimodulazione del servizio dettata dai tagli alle risorse disponibili e non di una volontà di dismissione della linea ferroviaria. La Porrettana – dice Fratoni – è una risorsa unica, ma occorre ripensare insieme un progetto complessivo di trasporto su gomma e su ferro». Più preoccupato il sindaco Berti: «Si tratta di una scelta che rischia di penalizzare la montagna, accrescendo il disagio dei residenti e mettendo a repentaglio la vocazione turistica del territorio. Pertanto – spiega Berti – occorre avviare un confronto insieme a Regione, Provincia e Trenitalia e studiare una soluzione alternativa». Il piano messo della Regione non convince Palazzo di Giano: «Alcune comunità come quelle di Corbezzi, Castagno si troverebbero tagliate fuori dal servizio. C’è poi una ricaduta ambientale negativa. In tutta Europa le scelte strategiche, in materia di trasporti, seguono un orientamento opposto a quello che stiamo perseguendo noi».

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[Sabato 19 febbraio 2011]

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