domenica 6 febbraio 2011

UN SINDACO, IL SUO PARTITO E LA SUA PARTECIPAZIONE


QUARRATA. La verità della partecipazione del sindaco di Quarrata la ha ben delineata, con parole efficaci e significative, Franco Burchietti, ex-assessore al bilancio sostituito – con esclamazioni di giubilo – da Sergio Gori, e al cui posto il primo cittadino di Quarrata ha piazzato la sua fedelissima Giovannetti, che va avanti come un piccolo carrarmato prussiano dando sempre ragione alla sua maestra.

Rileggiamo con la dovuta attenzione l’intervento di Burchietti riportato, con apprezzabile rispetto perfino delle stesse parole, da Andrea Balli sul suo blog:


Assai interessante il limpido intervento di Franco Burchietti “tra l’incudine-apparato e il martello-giunta/sindaco”.
Da esponente del Pd, da ex amministratore locale, da uomo di sinistra, ha invitato il suo partito ad una riflessione maggiore sulla partecipazione.
“Devo dare atto che interessi nuovi stanno venendo fuori e spero che questo aiuti il mio partito ad essere meno chiuso”.
“Mi reputo un uomo di sinistra – ha esordito Burchietti – ma ho voglia di costruire più collegamenti possibili nell’area del centrosinistra. Dopo l’esperienza di 2 anni e mezzo come assessore ho ricominciato a fare vita politica di base perché ho l’ambizione di riavviare rapporti su valori condivisi per creare un modo di gestire la politica finalizzata al bene pubblico”. E riferendosi in particolare al suo partito ha loro ricordato che “quando si parla dei problemi di vita, dei problemi della gente le risposte si danno con strumenti di carattere operativo. Proprio per questo servono occasioni di confronto con tutti. Invece in consiglio comunale ho notato posizioni (di contrapposizione tra maggioranza ed opposizione, ndr) prese perché doveva essere così”.
Burchietti è stato particolarmente critico sul modo del sindaco e dei colleghi di giunta nell’approcciarsi al tema della partecipazione.
“Quando mi fu chiesto di fare l’assessore mi venne anche spiegato che era giunto il momento per il Comune di avviare un lavoro sulla partecipazione. Pensai subito di mettermi in moto per una esperienza anche a Quarrata, ma quando mi permisi di presentare una proposta la risposta che ottenni (dai colleghi di giunta e dal sindaco) fu: Ma chi ce lo fa fare? Non ci possiamo esporre; va portata la gente verso il nostro consenso. Ciclicamente non ho mollato la situazione e tutte le volte ho riproposto il percorso per crescere su procedure partecipate e fare il bilancio entro la fine dell’anno: nel primo anno il bilancio venne approvato a marzo e ciò significava da subito il dover decidere di non fare alcune cose. Nel secondo anno furono messe insieme 3-4 assemblee andando a scegliere posti in modo non condiviso. Si trattava di occasioni preparate in fretta e furia dove si parlava come si fosse a veglia. Si fecero poi successivamente altri 3-4 incontri parlando di argomenti specifici”.
“Il regolamento comunale sulla partecipazione – ha quindi aggiunto l’ex assessore alle finanze del Comune di Quarrata – non lo ritengo esaustivo rispetto ai bisogni per il bilancio. Andrebbe bene per scegliere un’opera pubblica. Madornale è stata poi la scelta effettuata dal sindaco per il percorso partecipativo ultimo e lo dico da esponente del Pd. Il consiglio comunale dovrebbe essere chiamato a fare sintesi e non solo a ratificare”.

Basta semplicemente questo intervento per far capire quanto inconsistente e sostanzialmente fasullo sia stato il risultato del percorso partecipativo, che è passato attraverso l’incontro alla Màgia con la Sociolab e si è poi concluso venerdì scorso, 4 febbraio, con la pagliacciata delle votazioni popolari, delle quali l’amministrazione terrà conto solo in parte, perché poi, secondo il suo solito, il sindaco farà come le pare e piace.
Chi non credesse alle nostre disincantate parole, si rilegga con attenzione questo passaggio di Marta Quilici sul Tirreno e capirà meglio: Per quanto riguarda sport e cultura, prioritario è risultato con 21 voti mantenere lo sport (contributi alle associazioni, impianti sportivi, organizzazione manifestazioni), seguito con 15 voti dalle manifestazioni ed eventi e infine dal cinema e teatro con 12 voti. Dovendo tagliare in sport e cultura, dunque, il Comune dovrebbe concentrarsi sul cinema e il teatro, nonostante siano sempre molto seguiti. «Questi ambiti – ha spiegato però il sindaco Sabrina Sergio Gori – sono stati tutti considerati importantissimi dai cittadini e saranno dunque gli ultimi su cui il Comune, se costretto, effettuerà dei tagli».
Come vedete, le persone serie come Burchietti non erano gradite al Pd del sindaco. Anche perché – e lo avevamo già scritto – quello di Sergio Gori non è mai stato il Pd, ma il suo personale partito.

Senza voci e senza contraddittorio.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 6 febbraio 2011]
L’immagine è tratta dal blog di Mario Niccolai.

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