martedì 28 giugno 2011

IL SOGNO DI MIO FIGLIO

di Luigi Scardigli



C’è qualcosa di innaturale nella sepoltura di un figlio da parte del padre.
C’è qualcosa di profondamente innaturale quando il figlio viene sepolto perché morto ucciso da un colpo di pistola sparatogli da un carabiniere mandato al massacro a soffocare un movimento che aveva voglia di dire la sua su questa grande balla della globalizzazione.
Da quel maledetto 20 luglio 2001 – quando in piazza Alimonda, a Genova, nel pomeriggio della kermesse del G8 tra i grandi Paesi che vivono sull’agonia dei Paesi poveri, rimase senza vita il corpo martoriato di Carlo Giuliani, 23 anni appena compiuti –, sono già passati dieci anni.
Inutilmente, verrebbe subito da dire, osservando le immagini della Val di Susa, dove ad opporsi a lavori tanto inutili, quanto lucrosi e inquinanti, stavolta, a provare a fare le barricate, non ci sono il blocco nero, ma le donne e i vecchi che vivono da sempre sulle pendici delle Alpi e che di questa alta e grande velocità non sanno di che farsene e non vogliono pagarla.
Giuliano Giuliani però, che dieci anni fa seppellì suo figlio, è riuscito, chissà come, a trasformare quell’inconsolabile e incolmabile dolore in energia e va ancora in giro – dove può e dove le sue forze di ultra settantenne ancora glielo consentono – a raccontare non come siano andate veramente le cose in quel maledetto pomeriggio di un giorno da cani, ma come e cosa si possa fare perché nessun altro ragazzo, come il suo, come il Nostro, Carlo, venga falciato nel bel mezzo di un’idea.
L’altra sera era a Serravalle pistoiese, invitato alla festa della Cgil: peccato che il filmato e il suo scarno e dignitoso intervento siano coincisi, pure coincidenze, certo, con i contemporanei interventi che più in là, nel giardino degli ulivi, esternavano Bindi e Mussi.
«Senza memoria non c’è futuro – ha ribadito più volte Giuliano Giuliani – e non chiedetemi come abbiamo potuto fare, mia moglie ed io, a superare e metabolizzare quell’immenso e immane dolore che è stato l’assassinio di nostro figlio. Che non è stato ucciso, badate bene, dall’allora carabiniere di ferma Mario Placanica, giovane gendarme alle prime armi, ma da un militare scelto, che ha avuto la forza e la perizia di mirare, coprirsi, non farsi riprendere dalle telecamere e uccidere Carlo. Per non parlare dell’altro carabiniere, quello che si è preoccupato di sfigurare nostro figlio morto sollevandogli il passamontagna e rovinandogli i lineamenti di un corpo già esanime con una grossa pietra. Non sono venuto a soffiare sulla brace di una giustizia che non ha ancora fatto giustizia, ma sono venuto qui, come in tutti i posti dove vado, per ricordare a tutti di non dimenticare: non dimenticare il sacrificio di mio figlio come tutto ciò che la storia, in nome degli interessi e del profitto, ha sacrificato sul proprio altare dorato. Purtroppo, la storia di questo Paese negli anni successivi all’omicidio di mio figlio, non ha certo provato a rimarginare quella ferita: i Generali che sghignazzarono sul dolore di mio figlio sono stati ulteriormente glorificati; il movimento no-global chirurgicamente criminalizzato, dimenticando che in quel pomeriggio del 20 luglio 2001, le forze dell’ordine non attaccarono i cosiddetti black block, ma ebbero l’ordine di infierire sulla moltitudine di inermi e inerti che erano lì per provare a dire che un altro mondo fosse possibile. E fino a quando vivrò cercherò di coltivare, con questa meravigliosa moltitudine di giovani che incontro sistematicamente, il sogno di mio figlio».

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[Martedì 28 giugno 2011]

ASL TOSCANA. LAZZERI (LEGA) PREOCCUPATO PER IL PRESUNTO DEFICIT DI 165 MILIONI DI EURO




FIRENZE. Alle preoccupazione dei consiglieri regionali del PdL Stefano Mugnai, Alberto Magnolfi e Paolo Enrico Ammirati sul presunto deficit delle Asl toscane per l’anno 2011 di 165 milioni di euro si unisce anche il collega della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri.
«Avvertiamo, per la seconda volta – spiega l’esponente del Carroccio –, che nell’ambito delle Asl toscane esistono una realtà virtuale e una reale: da una parte si racconta che tutto va bene, dall’altra le Asl soffrono una crisi finanziaria. Basta pensare che dal 2005 la Regione non ha mai ripianato i deficit delle Aziende Sanitarie. L’importo negativo con cui le Asl toscane chiudono i bilanci ogni anno è sempre stato portato “a nuovo”, abbattendo il patrimonio. In sostanza, il valore degli immobili, ad esempio gli ospedali, ha garantito fino ad oggi il deficit strutturale delle Aziende. In altre parole, il valore degli ospedali ha coperto la spesa corrente. Sintomatico di questa “ingegneria bilancistica” è il fatto che i bilanci delle Asl vengono approvati tutti insieme dalla Giunta. Come se si volesse far quadrare il cerchio».
Per Lazzeri «i bilanci 2010 devono essere approvati dalla Giunta in tempo reale, non appena adottati dai Direttori Generali. Questo in una logica di trasparenza e chiarezza».

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[Martedì 28 giugno 2011]

A SETTEMBRE


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[Martedì 28 giugno 2011]

OSPEDALE NEL CUORE


pistoia. L’amico Antonio Nardi pubblica questo post sul suo blog.
Siamo convinti che non ce ne vorrà se lo riprendiamo anche noi, in nome della stima e dell’amicizia che ci lega.


L’ultimo a destra, nella foto, sono io: Antonio Nardi, l’autore, con voi che mi leggete, di questo blog.
Avrete riconosciuto l’assessore Paolo Lattari,  il sindaco Renzo Berti e, proprio accanto a me, il presidente del Consiglio Comunale Marco Vettori. Gli altri sono consiglieri comunali membri della quinta commissione consiliare in visita al cantiere del nuovo ospedale.
Io sono lì come addetto stampa dell’assemblea cittadina. È il mio lavoro assistere il Consiglio Comunale nelle esigenze informative. Ma sono lì anche – ed è questo un fatto tutto  personale – perché cliente fra i più assidui delle strutture ospedaliere, in Toscana e fuori.
Ho dei seri problemi cardiaci. I medici scrivono “severi” problemi cardiaci. Io capisco l’aggettivo ma lo trovo straniante, più adatto ad un educatore che ad un organo in panne. Da quando ho questa malattia considero gli ospedali con riconoscenza: vi entro riconoscente e ne esco riconoscente.
Quando questo non accadrà più e la simmetria si sarà spezzata, sono certo che non sarà  colpa di quei luoghi. Ho sempre trovato medici decenti, molto decenti, ed ambienti appropriati.
Non mi va più di sottilizzare sulla costruzione di un nuovo ospedale. È una buona cosa e basta. Sono  entrato in sale di emodinamica a Pistoia, a Firenze, a Bergamo.
A Firenze mi salvarono la vita. Ero in completo deliquio ma ricordo il piacere che mi dette il telo doppio e caldo con cui mi schermarono prima di inserire la sonda. Una sensazione che ho provato anche negli interventi successivi.
Entri in quelle sale e, come Audry Hepburn in “Colazione da Tiffany”, pensi che lì dentro niente di male ti potrà accadere. Cominci a vedere gli ospedali come un leale aiuto per la sopravvivenza.
Mentre visitavo per ragioni di lavoro il nuovo presidio di Pistoia, mi sentivo personalmente coinvolto e proiettavo in quell’ambiente una mia possibile, assai probabile, futura esperienza. Non è che ridi fra te e te. Avere a disposizione una grande macchina della salute non ti rende stupido circa le oggettive probabilità di salvezza. Ma è consolante sapere che c’è o che sta prendendo seriamente forma.
Tutto il resto, ogni altra considerazione, conta meno, assai meno.
Antonio Nardi

Nella foto, da sinistra, i consiglieri Alessio Bartolomei, Fabrizio Geri, Leonardo Soldati, Margherita Semplici, Alice Giampaoli, Paolo Lattari (assessore), Giampaolo Pagliai, Renzo Berti (sindaco), Stefano Franceschi (presidente della V commissione), Marco Vettori (presidente del Consiglio Comunale). Infine, Antonio Nardi, addetto stampa.

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[Martedì 28 giugno 2011]

domenica 26 giugno 2011

PROVINCIA. POLITICI, AMATECI MENO E RISPETTATECI DI PIÙ!




PISTOIA. La Nazione dedica spazio alla presidente Federica Fratoni, che cerca di convincerci di quanto sia importante pigiare l’acceleratore sugli aumenti e i rincari, tutti, ovviamente a fin di bene.
Anche se noi, onestamente, preferiremmo che le province sparissero e che tanti cari politici, invece di amarci, ci rispettassero di più, facendo meno discorsi e spendendo meno quattrini tirati fuori a forza dalle nostre tasche.
È inutile, infatti, che Federica ci venga dire che chi ha un’utilitaria avrà un aumento di 2,50 euro mensili. Pagherà di più chi possiede un suv. Sarebbe bello se tutti dovessero pagare il massimo! Ci mancherebbe anche questa.
Il problema è che è sbagliato il principio di tasse, di balzelli, di accise, di rincari affidati alla creatività di chi – lo sanno tutti – ha le mani bucate come i nostri amministratori.

«Con i soldi in più lavori a strade e scuole
Ecco dove finirà l’imposta sull’Rc auto»
La presidente Fratoni chiarisce:
«La misura è già stata adottata da 40 Province»

L’imposta sulle assicurazioni Rc auto aumenterà ma non solo a Pistoia. A spiegarlo è la stessa presidente Federica Fratoni, appena rientrata da un corso organizzato dall’Upi nazionale a Bruxelles, per studiare forme di collaborazione con l’istituzione europea.
«Non siamo gli unici ad aver adottato questa misura – ha detto la presidente – Oltre a noi, altre quaranta Province hanno già introdotto l’aumento e loro lo hanno fatto nella misura massima. Il fatto è che da una parte il governo ha applicato enormi tagli agli enti locali, dall’altra abbiamo avuto anche un calo delle entrate, dovuto alla crisi. L’aumento dell’imposta sull’assicurazione Rc auto (dal 12,5 al 15,5%, ndr) toccherà soprattutto chi possiede auto di lusso: chi ha un’utilitaria avrà un aumento di 2,50 euro mensili. Pagherà di più chi possiede un suv».
Attualmente le entrate derivanti dall’imposta sull’assicurazione dell’Rc auto sono di 12 milioni e 700mila euro. Dalla manovra, come ha spiegato la presidente Fratoni, la Provincia ricaverà nel 2011 circa 980mila euro in più rispetto allo scorso anno, mentre a fine 2012, quando la novità sarà entrata a regime, l’aumento delle entrate sarà di 2 milioni e 900mila euro.
«Questa entrata servirà a finanziare importanti interventi che altrimenti non potrebbero essere sostenuti — spiega Fratoni — Si tratta della messa in sicurezza degli edifici scolastici. Il contributo ministeriale, infatti, di 1 milione e 300mila euro, appare come una goccia nell’oceano, se si pensa che nel territorio ci sono 35 edifici su cui intervenire. L’altro intervento riguarda la messa in sicurezza delle strade, che si concretizzerà subito con il rifacimento del casello autostradale di Montecatini Terme, un’opera che attende da 11 anni. La Provincia contribuirà al finanziamento dell’intervento, perché si tratta di un punto nevralgico per tutta la viabilità della Valdinievole, anche se, come si sa, non riceviamo più un solo euro dall’Anas».
«Infine – precisa la presidente Fratoni – vorrei ribattere al consigliere Marcello Paci (capogruppo del Pdl, ndr) e chiarire alcuni punti: la Provincia, a fronte di un calo delle entrate di 3 milioni di euro, ha già provveduto a razionalizzare la spesa corrente, operando tagli per 4 milioni di euro ed eliminando 7 figure dirigenziali, a fine mandato ne avremo tagliate 10. Siamo tra le Province della Toscana che hanno effettuato i maggiori tagli e in questo senso ci attestiamo al di sopra del 9%. L’aumento di tre punti percentuali dell’aliquota provinciale è stato approvato lunedì dalla Giunta».
[Fonte: La Nazione/Pistoia, 25 giugno 2010]

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[Domenica 26 giugno 2011]

BERTI & C. TRE METRI (E 17 MILIONI) SOPRA IL CIELO

L’ospedale diventa
parte della città



La nuova viabilità per l’ospedale, presentata nei giorni scorsi dall’amministrazione, non è solo una riorganizzazione stradale, per un migliore accesso all’ex campo di volo. In realtà è un progetto che rivoluziona i collegamenti tra il nord e il sud della città, superando quella barriera da sempre rappresentata dalla superstrada.
Il Comune, modificando una scelta iniziale che prevedeva l’ampliamento dell’attuale ponte di via Ciliegiole, ha deciso di fare l’inverso: e cioè di innalzare la superstrada di quattro metri – trasformandola in una viadotto – e mantenere invece a raso, il collegamento tra la città e il nuovo ospedale.
È una soluzione urbanistica che rimette in discussione il rapporto tra queste due parti di Pistoia, riavviando uno scambio che da anni era precluso. In questo modo il nuovo ospedale diventa a tutti gli effetti parte della città, e non più una costruzione collocata in un luogo isolato.
Può darsi che la realizzazione di quest’opera possa creare problemi di altra natura, come hanno sottolineato le opposizioni. Tuttavia resta il fatto sul piano urbanistica appare la più appropriata, per impedire almeno che la struttura sanitaria finisca per restare «prigioniera» delle autostrade.
[Fonte: La Nazione/Pistoia, 26 giugno 2011]

Così scrive, stamattina, su La Nazione, Paolo Magli. E in parte ha ragione, come del resto accade quasi sempre che uno, in parte, la abbia.
Il problema di questa città è che la giunta Berti si è connotata come la maggiore artefice delle grandi spese: dall’ospedale in giù. E spese che possono apparire scriteriate.
In tempi di vacche magre, Berti & C. hanno messo sul tavolo, solo per questi due esempi di viabilità – Porta Nuova e accesso ospedale – ben 17 milioni e mezzo di euro: 34 miliardi (o se preferite 34mila milioni) delle vecchie lire.
Addirittura gli amministratori pistoiesi porteranno la superstrada a 4 metri sopra il cielo – e con un impatto ambientale di tutto rilievo.
Ma come al solito c’è chi può e chi non può.

E il Pd può tutto a Pistoia.

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[Domenica 26 giugno 2011]

sabato 25 giugno 2011

LEGA NORD PER LE CURE PALLIATIVE



PISTOIA. Daniela Simionato ci segnala che lunedì 27 giugno, alle ore 10, in Sala Nardi, a Pistoia, si svolgerà un importante convegno sulle cure palliative.
Relatore sarà l’on. Massimo Polledri, presentatore alla Camera del disegno di legge Disposizioni in materia di cure palliative, approvato con il nuovo titolo Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore e delle disposizioni per l’assistenza integrale dei pazienti affetti da dolore severo conseguente a stati di patologia oncologica o degenerativa progressiva.
Dopo il Convegno, l’on. Polledri si recherà, con gli altri relatori, a visitare la Dynamo Camp, realtà di eccellenza nel territorio pistoiese.

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[Sabato 25 giugno 2011]

GIUNTA BERTI E SPERPERI. NOTA CONGIUNTA FLI-UDC


PISTOIA. Gli sperperi, come gli esami, non finiscono mai.
È questo che stanno dicendo – con la nota che segue – i consiglieri di Fli e Udc, che esprimono anche tutto il loro scandalizzato disappunto per il fatto che il cambio del progetto di viabilità per il nuovo ospedale rappresenta, oltre che una maggiore spesa milionaria, un vero e proprio vuluns al paesaggio: una menomazione che, dal momento che è decisa da un ente pubblico, sembra passare sotto silenzio da parte delle strutture preposte alla vigilanza del territorio, in maniera diametralmente opposta a quanto accade se a intaccare l’ambiente sono dei semplici cittadini privati senza potere.
L’allarme c’è, è reale e dovrebbe essere tenuto sotto stretta sorveglianza senza lasciare che il potere politico potesse contare sulla più ampia libertà che si traduce, di per sé, in una sorta di incontrollata licenza, come sembrerebbe possibile in questo caso.
Ecco il testo della nota Fli-Udc.



Il nuovo progetto di viabilità per l’ospedale al campo di volo non ci piace né poco né punto.
Alla giunta Berti, non è stato sufficiente distruggere il più importante dei parchi suburbani a cintura della città, cuore delle cosiddette “mura verdi”, costruendovi il nuovo presidio ospedaliero che poteva essere ubicato in altri posti meno impattanti e comunque già urbanizzati; adesso intende elevare il livello della attuale superstrada a circa 4 metri di altezza creando una cesura, visibile da ogni parte, fra il centro e la zona dell’area ospedaliera.
Un progetto di questo tipo, oltre ad un terrificante impatto ambientale, costerà molti milioni di euro in più e determinerà la necessità di installare delle altissime barriere antirumore a tutela del nuovo ospedale, che renderanno pressoché impossibile la vista dello skyline della città dall’autostrada.
A questo proposito vorremmo conoscere meglio ruolo e parere della Sovrintendenza, visto che, pochissimi anni fa, pose un pesante vincolo di rispetto paesaggistico e del cono visivo proprio in quell’area.
Ci dispiacerebbe dover constatare che questo organismo, nato a tutela del nostro territorio, esercitasse le proprie prerogative solo sui lavori di piccoli privati, chiudendo gli occhi sulla costruzione di enormi strutture pubbliche anche quando esse modificano radicalmente e permanentemente lo stato naturale e paesaggistico dei luoghi precedente.
Non comprendiamo, inoltre, come sia possibile che, all’oscuro del Consiglio comunale, venga modificato un progetto, approvato con accordo di programma, nel 2005.
È necessario precisare che nell’attuale R.U. adottato, il progetto è quello deliberato nel 2005 e quindi, ci troviamo di fronte al paradosso di una gara appaltata per un progetto che non è quello contenuto nel R.U.
Come può essere regolare una tale procedura? E come può, la Regione Toscana, in tempi di bilanci così difficili, autorizzare un progetto assai più costoso (4 milioni e mezzo di euro) per la viabilità di accesso al nuovo ospedale, mentre, con tale importo, mantenendo il vecchio progetto si sarebbero potute realizzare le casse di espansione ai laghi primavera che probabilmente verranno ridimensionate?
Quanti altri danni economici, paesaggistici, ambientali dovremo subire a causa della scellerata scelta del campo di volo?
Cons. Nicola Barbarito
Cons. Alessio Bartolomei
Cons. Giampaolo Pagliai
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[Sabato 25 giugno 2011]

FLI. A QUARRATA IL PRIMO CONGRESSO PROVINCIALE

QUARRATA. Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa.



292 iscritti, 90 presenti, 11 interventi, 3 minuti di applausi e 19 strette di mano: questi in estrema sintesi i numeri del primo congresso provinciale di Fli, che si è svolto venerdì sera nella sala consiliare del Comune di Quarrata.
La scelta di Quarrata, tutt’altro che casuale, è significativa dell’attenzione che il nuovo partito intende dare a questo Comune, dove nel prossimo anno si terranno le elezioni amministrative.
Sotto la presidenza dell’Onorevole Enzo Raisi e alla presenza del coordinatore regionale Angelo Pollina, molti iscritti hanno dibattuto sui programmi da sviluppare per i prossimi anni, ed hanno scelto la guida politica per il prossimo triennio.
Presidente provinciale è stato indicato Alessio Bartolomei, imprenditore pistoiese, consigliere comunale. Con lui sono stati eletti Simone Gaggioli, dipendente Fondiaria Sai, nella carica di segretario amministrativo ed altri 20 membri che faranno parte del direttivo provinciale, massimo organo politico del partito.
Numerosi gli interventi fra i quali si segnalano per il particolare apprezzamento ricevuto: Massimo Bianchi, Maurizio Ciottoli, Sonia Bartolini, Salvo Leggio, Antonio Tabarin, Robert Araiceiv.
Particolarmente apprezzati i saluti del Sindaco di Quarrata, del segretario dell’Udc Federico Gorbi e di Andrea Bagattini ex candidato a Sindaco del Comune di Quarrata.
Nella relazione finale del nuovo presidente provinciale, approvata all’unanimità, si sottolineano la necessità di una forte democrazia interna al partito, con la condivisione di ogni decisione, l’attenzione ai temi dell’economia, del lavoro, del sostegno alla famiglia, del sociale e della legalità, e la collocazione strategica nell’ambito di un nuovo centro destra, meno demagogico e populista e più operativo sul piano delle riforme di cui il paese ha assoluta necessità.

Il coordinamento Fli
della provincia di Pistoia

Presidente Provinciale: Alessio Bartolomei
Responsabile Amministrativo: Simone Gaggioli
Consiglieri:
  1. Nicola Barbarito – Pistoia
  2. Robert Araveicei – Pistoia
  3. Giulio Venturi – Pistoia
  4. Carlo Bardelli – Pistoia
  5. Domenico Molino – Pistoia
  6. Emanuele Gelli – Pistoia
  7. Maurizio Ciottoli – Quarrata
  8. Massimo Bianchi – Quarrata
  9. Mario Niccolai – Quarrata
  10. Sara Tofani – Quarrata
  11. Salvatore Leggio – Pescia
  12. Marco Ardis – Pescia
  13. Sonia Bartolini – Borgo a Buggiano
  14. Antonio Tabarin – Serravalle Pistoiese
  15. Franco Vannucci – Montale
  16. Gerardo Modesto – Montale
  17. Giuseppe Montagna – San Marcello Pistoiese
  18. Emanuele Malinconi – Montemagno
  19. Fabrizio Palloni – Serravalle Pistoiese
  20. Rino Alberti – Montecatini
Provibiri:
Maurizio Gestri
Giacomo Buscioni
Vinicio Aiuti

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[Sabato 25 giugno 2011]

venerdì 24 giugno 2011

BLUES. CERTE VOLTE I SOGNI SAREBBE BENE CHE SI AVVERASSERO

di Luigi Scardigli




PISTOIA. Girano, da tempo, voci insistenti che vogliono, sul leggendario palco di piazza del Duomo, per questa nuova meravigliosa tre giorni pistoiese del Blues (trentaduesima edizione), anche i più rappresentativi musicisti indigeni – e dei dintorni toscani – che proprio sotto l’egida della kermesse del Festival (14, 15 e 16 luglio 1980) hanno giustamente alimentato le loro velleità artistiche, attestandosi, in molti, da tempo, nel gotha della musica italiana.
La conferma l’ho avuta ieri sera, al circolo di Santomato, dove si sono ritrovati, a suonare, naturalmente, quattro vecchi amici: Sergio Montaleni (chitarra), Carmine Bloisi (batteria), Daniele Nesi (basso e contrabbasso) e il Bignami del Blues’In, l’armonica di Fabrizio Berti.
Sono stati loro a confermarmi quelle voci che circolano insistentemente da parecchi mesi e che dicono che venerdì 8, sabato 9 o domenica 10 luglio, tra Lou Reed e gli orfani di Jim Morrison, prima di Robben Ford o dopo gli Skunk Anansie, l’organizzazione parrebbe aver trovato un prestigioso anfratto anche per loro, una reunion blues e paraggi tutta d’arancio vestita, con i risvolti granducali, con Sergio Montaleni, appunto e Nick Becattini (i più rappresentativi di questa robusta cordata artistica) alle chitarre, senza dimenticare il groove di Marco Banana Pieraccini, accompagnate, in ordine sparso, da strumentisti altrettanto forbiti quali lo sono, insindacabilmente, Carmine Bloisi, appunto, alla batteria, con i colleghi Enrico Cecconi, Davide Malito Lenti e Mario Marmugi; Daniele Nesi, appunto, al basso e i suoi amici di spartito Carlo Romagnoli, Janko e Luca Nardi e il meraviglioso stuolo composto da tutti gli altri, un esercito strumentale particolarmente agguerrito e sontuoso che vanta il buon vecchio, ma non certo domo, a vederlo suonare, Fabrizio Berti e poi, via via salendo, o scendendo – ma anche facendo zig zag, se preferite – Lorenzo Del Pero, Keky Andrei, Piero e Giacomo Ferretti, Pee Wee Durante, Michele Beneforti, le tre splendide coriste di Nick, Cristina, Donatella e Indra, Daniele Borgognoni , Alessandro Nerozzi, la sei corde di Riccardo Onori, Massimo Gatti e una piccola e accordatissima miriade di musicisti che dopo il forzoso letargo invernale, con i primi tepori estivi, escono dalle loro rispettive tane, dove sono si sono rinchiusi tutto l’inverno a studiare, per offrire le proprie emozioni.
«A noi farebbe molto piacere – mi hanno confidato ieri sera i quattro musicisti in spontanea rappresentanza – ma siamo al 23 giugno e non abbiamo ancora avuto alcuna investitura ufficiale. Se non si sbrigano, quelli del Festival, ognuno di noi si sentirà autorizzato e in dovere a fissare, in quei tre giorni, altre date altrove».
Il Festival alle porte, in parole povere, anche per questa edizione, sembra correre il rischio di piangere, come è successo praticamente sempre con mostruosa puntualità, l’assenza di una massiccia e sin troppo opportuna rappresentativa casalinga, tenuta sistematicamente e inspiegabilmente ai bordi del palco.
«Certo – eccepisce Silvano Martini, i muscoli e la storia del Blues -, il Festival non è una festa da contrada, ma si potrebbe trovare la maniera per come ridurre la piazza e allargare gli inviti».
E visto che questo Festival è una delle cose più belle e meno provinciali di Pistoia, saremmo davvero lieti che ad illuminare piazza del Duomo, il secondo week end di luglio, fosse anche la luce e il calore che sprigionano tutti questi artisti confusamente citati e che sulle note di B. B. King, tanto per fare un nome su tutti, da ragazzi, quando il Blues’In squarciava per la prima volta la notte, sognarono di diventare, un giorno, protagonisti.
E quel giorno potrebbe essere davvero vicinissimo, pensate: l’8, il 9 o il 10 luglio, scegliete voi.

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[Venerdì 24 giugno 2011]

giovedì 23 giugno 2011

PORRETTANA. IL COMITATO CI SCRIVE…



Buongiorno,
con la presente il Comitato “Viva la Porrettana viva” intende scusarsi con tutti gli amici, i sostenitori, i soci e simpatizzanti per i vari inconvenienti di scarsa comunicazione che sono intercorsi in questo periodo.
Molte persone non hanno ricevuto le newsletters nell’ultimo mese e molte altre non ne hanno mai ricevute. Erano state aperte da parte del Comitato due caselle di posta e vi è stato un errore di sincronizzazione, ad oggi risolto, dei contatti.
La prima informazione importante è:
PUBBLICA ASSEMBLEA A PRACCHIA PRESSO LA MISERICORDIA DOMENICA 26 GIUGNO ORE 9.30
Circa un mese e mezzo fa il Comitato ha consegnato ai rappresentanti delle istituzioni
  • una proposta di orario (visibile sul sito www.vivalaporrettanaviva.org )
  • un protocollo d’ intesa firmato già da 10 comuni della montagna e dalle comunità montane che riafferma la INSOSTITUIBILITÀ DEL TRENO
CHE FINE HANNO FATTO???
DOPO I SEGNALI CONFORTANTI DELL’ ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE APERTO DEL 18 APRILE, NON HA AVUTO SEGUITO NESSUN FATTO CONCRETO A DIFESA DEI TRENI.
ANZI, NUOVI ORARI ANCOR PEGGIORI E TRENI SOPPRESSI Il Comitato considera questi segnali molto negativi.
Abbiamo invitato i rappresentanti di Comune, Provincia e Regione domenica 26 Giugno a Pracchia alle ore 9, 30 per darci delle risposte in merito.
Cittadini, Utenti, GENTE della MONTAGNA... Non possiamo più tenere la testa sotto la sabbia!!!
Ci stanno togliendo servizi essenziali alla sopravvivenza.
Trasporti, Poste, Ospedali…
INTERESSIAMOCI DEL NOSTRO FUTURO!
RIVENDICHIAMO I NOSTRI DIRITTI!
Il Comitato invita a visitare il sito www.vivalaporrettanaviva.org per rimanere aggiornati, leggere le ultime notizie, rivedere l’archivio completo degli eventi, consultare gli atti istituzionali inerenti alla questione “Tagli alla ferrovia Porrettana”.
Scusandoci con le persone alle quali queste cose giungeranno come ripetizioni, riportiamo, in maniera molto succinta, la cronologia degli eventi principali inerenti la questione.
19 Febbraio Manifestazione a Pistoia contro i tagli alla Porrettana
27 Febbraio Assemblea pubblica a Pracchia
28 Febbraio Inizia il provvedimento dei tagli: 12 treni sono sostituiti con 24 autobus
11 Marzo I tecnici del Comitato stilano una proposta contro i tagli
27 Marzo Assemblea pubblica a Pracchia
29 Marzo Manifestazione di protesta davanti alla regione Toscana
18 Aprile Consiglio comunale aperto (a Pistoia) sulla questione “Linea Porrettana”
10-13 Maggio Il Comitato consegna la proposta al Comune di Pistoia
24 Maggio Protocollo d’intesa proposto dal Comitato “Viva la Porrettana viva” e firmato da tutti i comuni tosco-emiliani e dalle due Comunità Montane pistoiese e bolognese (ad oggi non firmato dal Comune di Pistoia).
In allegato trovate:
  • Alcuni interventi pubblici del Comitato
  • Modulo di raccolta firme (si può stampare ed aiutare il Comitato nella raccolta dei dissensi della popolazione)
  • Volantino con numeri verdi e indirizzi mail a cui inoltrare reclami e osservazioni inerenti al servizio “sostitutivo” effettuato con gli autobus.
  • Volantino dell’assemblea del Comitato che si terrà a Pracchia domenica 26 Giugno alle ore 9:30.
Se non volete ricevere le newsletters del Comitato “Viva la Porrettana viva” inviate esplicita richiesta all’indirizzo vivalaporrettanaviva@gmail.com
Nell’invitarvi a contattarci per qualsiasi informazione e/o ulteriori chiarimenti, porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Il Comitato “Viva la Porrettana viva”
Via Nazionale 96/A- Pracchia - 51026 - (Pistoia)

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[Giovedì 23 giugno 2011]

APR, SINDACATI E LAVORATORI. ESPERIAMOCHESSIAVERO!



PISTOIA. La notizia è qui e non è poca.
Nonostante tutte le lagnanze di Bardelli per la gestione commissariale di Bagnale, sembra che l’Aias tradizionale, dal momento di quella che il direttore di Tvl ha sempre considerato un’invasione barbarica da Roma e fino a quello del suo ritorno consacrato da Berti e dall’Asl3, abbia svolto più che regolarmente tutte le sue funzioni istituzionali: senza scosse e senza problemi.
Se non lo conferma Bardelli stesso, lo dicono esplicitamente i sindacati. Leggete Il Tirreno e lo vedrete.
Si tratta, dunque, di aspettare ancora 15 giorni. E poi tutto dovrebbe tornare alla più perfetta normalità. Dopo ci sarà il problema dei precari.

Ma una cosa per volta, per carità: aspettare non è niente, se tutto può andare davvero a posto.

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[Giovedì 23 giugno 2011]

lunedì 20 giugno 2011

AIAS/APR-BARDELLI. 75 PAGINE DI RICORSO



PISTOIA. Il ricorso c’è, è stato depositato ed è anche stato notificato. Ve ne diamo la prova mostrandovene la prima pagina.
È un atto di cui la stampa locale non parla. Tanto meno la libera Tvl di Bardelli. Ma la realtà è quella che è a prescindere da quello che ognuno vuole o non vuole.
E il cronista ha questo preciso dovere: parlare dei fatti, non delle generiche sparate bibliche e delle lacrime profetiche con cui Bardelli ci accusa di spargere piume di calunnia.

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[Lunedì 20 giugno 2011]

sabato 18 giugno 2011

AIAS/APR. NOTIFICATO IL RICORSO PRESENTATO AL TRIBUNALE DI ROMA



PISTOIA. È freschissima la notizia che il ricorso presentato dal commissario nazionale Aias, Francesco Bagnale, al tribunale di Roma, contro l’Apr-Bardelli, è stato notificato nella mattinata di oggi 18 giugno.
Come dicevamo in un post di qualche giorno fa (esattamente il 13 giugno scorso; vedi), «ci potrebbero essere nuove mosse, in tutta questa tormentata vicenda, con la presentazione di un ricorso d’urgenza, al tribunale di Roma, per chiedere l’immediata sospensione del riconoscimento della Apr (l’associazione pistoiese  per la riabilitazione di Bardelli) come unica e legittima destinataria dei finanziamenti regionali attribuìtile dalla convenzione firmata pochi giorni fa dal direttore generale dell’Asl 3, dottor Alessandro Scarafuggi. Sì, avete capito bene: a Roma. Perché è là che ormai si trasferisce il terreno dello scontro e della battaglia in questa guerra di successione che sembra non avere mai fine».
Come vi abbiamo detto, quindi, non solo le nove mosse ci sono state, ma stamattina il ricorso sarebbe stato notificato al patron di ex-Aias/Tvl/Apr.
E ora – se ripassiamo bene gli avvenimenti e le ultime dichiarazioni pubbliche di Bardelli – iniziano a profilarsi all’orizzonte alcune difficoltà legate al bilancio della nuova associazione e al mantenimento del personale che Bagnale aveva tenuto in servizio senza problemi nell’ultimo anno.
Già in alcune occasioni Bardelli ha fatto intendere che la gestione Bagnale è stata, per così dire, pericolosamente scriteriata, tanto da mettere in seria difficoltà il futuro della nuova Apr e il mantenimento dei livelli occupazionali.
Starà ora ai sindacati vigilare con la massima attenzione che non vi siano scossoni e ripercussioni negative in questo settore.
Come ricorderemo, Bardelli aveva ventilato, come ipotesi per mettere in ginocchio e togliere di mezzo il commissario nazionale Aias, una proposta secondo cui tutti i suoi dipendenti si sarebbero dovuti licenziare per poi essere riassunti nella struttura del cui nome (Giovanni XXIII) vi abbiamo parlato di recente.
Dinanzi a questa ipotesi i dipendenti – ben guidati, si dice, dai sindacati – risposero con un secco no. Ora la terra inizia a tremare sotto i piedi.

Sarà solo uno spauracchio o un’inquietante realtà che si approssima?

e.b. blogger
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[Sabato 18 giugno 2011 - 20:44]