lunedì 13 giugno 2011

AIAS. IN ARRIVO UN RICORSO D’URGENZA



PISTOIA. Mentre Bardelli e la sua onlus votavano il nuovo consiglio di amministrazione (all’appello mancheranno, rispetto al prima, la signora Lippi, sostituita dalla signora Scardigli, e don Diego Pancaldo, al quale è subentrato Marco Gori: cosa che fa pensare a una futura ‘papazione’ di Pancaldo alla presidenza della Fondazione Santa Maria Assunta in cielo, al posto di don Gargini), mentre accadeva tutto questo – dicevamo – anche l’Aias verace, quella di Bagnale, commissario rifiutato e osteggiato dai bardelliani, si era già riunita a Masiano, giovedì scorso nel tardo pomeriggio, presso il locale circolo Acli, con la presenza degli iscritti canonici, che hanno provveduto alla modifica dello statuto della sezione pistoiese, oggi ormai riportato in perfetta sintonia con le norme e le regole dell’Aias nazionale.

A questo proposito abbiamo ricevuto la nota che pubblichiamo.

Costruire sulla roccia

La buona tecnica delle costruzioni e la saggezza popolare sono concordi sull’importanza della solidità delle fondamenta e delle strutture portanti: in questi ambiti ogni imprecisione o imprudenza comporta rischi, talvolta gravi.
Nella vita di un’associazione lo statuto ne detta le regole e definisce il perimetro che delimita gli spazi di azione: in un certo senso ne rappresenta il basamento e l’insieme dei muri…
È per rimediare alle irregolarità del precedente statuto che, nella serata di giovedì scorso, si è svolta l’assemblea straordinaria dell’associazione Aias Pistoia Onlus, la quale ha provveduto ad approvare il nuovo statuto, questa volta pienamente conforme alla normativa per le Onlus e allo statuto dell’Aias Nazionale.
Nella riunione di giovedì scorso, tenutasi alla presenza del notaio Raffaele Lenzi, erano presenti 129 dei quasi 200 soci dell’associazione pistoiese.
All’inizio vi è stata la scrupolosa registrazione dei partecipanti (con il pagamento della famosa quota di 36 euro), che ha concesso a tutti il tempo per incontrarsi e scambiare due chiacchiere con vecchi e nuovi amici.
Il nuovo statuto è stato poi approvato con singole votazioni su ogni articolo, apportando alla bozza iniziale, proposta dal commissario, alcune modifiche e integrazioni.
Successivamente sono stati designati due delegati che rappresenteranno la sezione di Pistoia alla prossima Assemblea Nazionale dell’Aias, che si svolgerà a Cosenza la prossima settimana, e che sancirà lo stretto collegamento con la rete di soci, strutture sanitarie ed esperienze riabilitative facenti capo ad oltre 100 sezioni Aias in Italia.
Con il nuovo statuto sarà possibile procedere, tra poche settimane, all’elezione del presidente e del consiglio di amministrazione della sezione pistoiese dell’Aias, ponendo termine al periodo di commissariamento e restituendo a Pistoia un’associazione rinnovata in molte sue componenti, decisamente intenzionata a destinare, d’ora in poi, ogni risorsa disponibile alla cura, sempre migliore, delle persone affette da disabilità.
Al termine dell’assemblea è stata approvata all’unanimità la proposta di indirizzare un messaggio di ringraziamento per l’Aias Nazionale, per il suo presidente, ing. Francesco Lo Trovato, per i membri del consiglio, per il commissario Giulio Bagnale ed il vice commissario Bachisio Molotzu, persone che, in questi mesi, dopo essere intervenute per il giusto commissariamento della sezione, hanno assicurato la prosecuzione dei servizi socio-sanitari, impegnandosi tutti con passione e competenza e sopportando anche critiche ingiuste.
Un caloroso applauso di tutti i presenti per l’Aias Nazionale e per il suo presidente ha chiuso la riunione, mentre il clima sereno che si è respirato durante l’incontro ha suggerito a molti di promuovere l’associazione presso altri amici, per aumentare ancora il numero dei soci pistoiesi.
* * *
E oggi fra Aias e Apr siamo dinanzi a un Castello dei destini incrociati, per abusare di un titolo di Calvino. Ma perché?
Perché,  fino dalle prossime ore, ci potrebbero essere nuove mosse, in tutta questa tormentata vicenda, con la presentazione di un ricorso d’urgenza, al tribunale di Roma, per chiedere l’immediata sospensione del riconoscimento della Apr (l’associazione pistoiese  per la riabilitazione di Bardelli) come unica e legittima destinataria dei finanziamenti regionali attribuìtile dalla convenzione firmata pochi giorni fa dal direttore generale dell’Asl 3, dottor Alessandro Scarafuggi.
Sì, avete capito bene: a Roma. Perché è là che ormai si trasferisce il terreno dello scontro e della battaglia in questa guerra di successione che sembra non avere mai fine.
E per non lasciare le cose nel vago, riepiloghiamo brevemente i termini di tutta la questione.
Bardelli, in tutta questa vicenda, ha giocato tre carte, come ricorderemo.
La prima è stata il ricorso d’urgenza al tribunale di Pistoia, a cui si chiedeva di mettere alla porta il commissario Bagnale. Solo che il collegio, presieduto dal dottor Amato, ha rinviato la richiesta, per incompetenza, al tribunale di Roma, ove peraltro il ricorso da urgente si è trasformato in ordinario – e poiché Bardelli ha omesso di fare intervenire anche il Pm, come richiesto in questi casi per le società, l’udienza romana di maggio ha stabilito di rinviare il tutto a ottobre prossimo, in attesa della formalizzazione della presenza del Pm stesso.
La seconda carta – o piano B di Bardelli, per così dire – prevedeva, come ricorderemo, la costituzione di una nuova associazione, alternativa all’Aias commissariata: realtà di cui il nome – per quanto ricordiamo – non è mai stato fatto ufficialmente, ma che sarebbe, se non sbagliamo, associazione Giovanni XXIII. Questa ipotesi – fatta fallire dai sindacati, si dice – prevedeva una soluzione eclatante e da manuale: tutti i 120 dipendenti Aias si sarebbero dovuti licenziare (queste le voci) per mettere in ginocchio il commissario Bagnale e costringere Berti, invocando i suoi poteri straordinari in materia di sanità, a intervenire più che con il guanto di velluto, con il pugno di ferro. La risposta fu il classico cucù o marameo da parte dei sindacati e dei lavoratori stessi; e l’iniziativa fu fatta abortire sul nascere.
La terza via è stata quella che conosciamo tutti e che è passata attraverso le due assemblee dell’auditorium (o, forse, meglio: adiutorium nostrum in nomine domini…) e il riconoscimento – per motu proprio bertiano – dell’Apr-Bardelli come unigenita delle spoglie ex-Aias.
Sarà interessante vedere cosa succederà se davvero entro oggi – 13 giugno – il ricorso d’urgenza verrà presentato a Roma con la richiesta di bloccare/congelare ogni validità certificatoria impropriamente rilasciata da Berti e Bellandi in attesa (come del resto sarebbe logico) della dovuta dipanazione di una matassa che è un vero confusissimo boscabbaccano dell’imbarazzo.
Seguiteci anche nelle prossime ore.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 12 giugno 2011]

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