domenica 6 febbraio 2011

IL MEDIOEVO CHE VIVIAMO


QUARRATA. È davvero emblematico quello che ci racconta Giancarlo Zampini su La Nazione:

Quarrata. Disavventura
per una donna che era andata
a portare i fiori al cimitero
Non trova più la tomba della madre
I resti erano stati rimossi dopo la scadenza
Nessuno l’aveva avvertita

Si reca al cimitero per mettere i fiori sulla tomba della propria madre ma la stessa non c’è più, è sparita nel nulla. È successo ad una residente della zona, che recatasi, come fa quasi ogni giorno, al cimitero di Vignole è stata colta di sorpresa alla vista della sparizione. Mistero presto svelato, la defunta riposava da oltre 10 anni, è stata riesumata, senza avvisare la famiglia. Dice al riguardo la signora: «Mia madre era residente a Pistoia, quando morì era ospite della Residenza Sanitaria Assistita del Villone Puccini, fu sepolta nel
cimitero di Vignole perché da quando sono sposata abito a Quarrata. Per questo motivo, così si sono giustificati gli addetti, non avendo trovato familiari hanno provveduto d’ufficio. Fortuna vado spesso al cimitero, mi sono resa conto di quanto era successo e sono potuto intervenire in tempo, i resti di mia madre erano custoditi in un sacco. Mi sono posta diversi interrogativi, dice ancora la signora, quali… era impossibile
rintracciarmi? Non risulta davvero da nessuna parte che la defunta, anche se residente a Pistoia, è stata tumulata presso il cimitero di Vignole? Inoltre il servizio è svolto dal Cis, sia di sepoltura che di riesumazione, la tomba era servita dalla luce, non si poteva risalire all’intestatario della bolletta?»
«Tre quesiti che non risolvono quanto a me è accaduto, ma possono risparmiare ad altri quanto io ho vissuto. Sono della convinzione che quando non si arriva alla soluzione attraverso le carte sarebbe sufficiente mettere in atto un po’ di impegno».
Negli ultimi tempi ci siamo occupati in più occasioni dei cimiteri del territorio quarratino, non per casi come questo, ma in particolare per la richiesta di piccoli forni destinati proprio alle salme riesumate arrivate alla scadenza. La signora del caso di Vignole ha detto che i resti di sua madre erano stati riposti in un sacco, in attesa della sistemazione definitiva. In più occasioni residenti di Valenzatico, ma anche di Vignole, hanno sollecitato l’amministrazione nella costruzione di piccoli forni, o meglio ossari, sembra che la richiesta sia molto superiore alla disponibilità, quando ci sono.

Intanto la prima osservazione è che… siamo commossi di essere affidati – in veste di cadaveri – alle cure del Cis: vale a dire i sostituti dei vecchi spazzini di un tempo.
In secondo luogo è confortante vedere che, mentre se non paghiamo la luce per una lampada votiva ci raggiungono in 30 secondi, se devono riesumare i nostri familiari nessuno sa più dove rintracciarci o contattarci.
Sarebbe interessante sapere cosa faranno sindaco e Cis con la signora a cui stavano per far sparire la madre.

Molto probabilmente se ne fregheranno e non chiederanno nemmeno scusa.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 6 febbraio 2011]

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