PIANA. Alessandro Romiti, dopo le notizie degli ultimi giorni, ha inoltrato il seguente appello all’Ordine dei Medici di Pistoia e alla stampa locale.
* * *
All’attenzione del
Consiglio dell’Ordine dei Medici
di Pistoia
Spett.le Consiglio dell’Ordine dei Medici, dopo le drammatiche e incredibili dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Fragrai e dal presidente della commissione IV Marco Biagini, certamente sottoscritte dalla Presidente Fratoni e da due Sindaci proprietari dell’impianto, i cittadini sono sconfortati, delusi e disgustati, avendo appreso peraltro che l’impianto non sarà chiuso nonostante la conclamata e dimostrata evidenza di causalità con l’aumento del Pm10 e della ricaduta di microinquinanti.
Gli amministratori proseguiranno indefessi nell’incenerimento dei rifiuti e, non solo, dichiarano inoltre – senza mezzi termini – che intendono riconfermare addirittura il raddoppio dell’impianto a 225 T/die!
È proprio utile al caso la massima d’esperienza popolare: Al peggio non c’è fine!
In questo momento l’indignazione e lo sconcerto pervadono l’animo dei cittadini che non sanno più cosa pensare e a quale istituzione rivolgersi.
Intendo quindi nuovamente fare appello al Consiglio dell’Ordine, considerata la gravità di inaudite dichiarazioni, affinché prenda nota delle comunicazioni e intenzioni espresse in questi giorni dagli amministratori e proceda almeno a stigmatizzare il comportamento deliberatamente responsabile (perché consapevole) condotto in danno della salute della comunità dei cittadini, ovvero attivandosi nell’avvio della azioni ritenute utili.
Oggi le nostre reiterate rivendicazioni di tutela della Salute si sono fatte certificato e non potranno che essere ottemperate (con le necessarie ordinanze) o, in opzione calpestate (come sembra essere confermato).
Auspico che il Consiglio dell’Ordine, Ente di diritto pubblico parastatale, non resti a guardare questo scempio in silenzio e completa indifferenza, ma si attivi nelle sedi competenti per la tutela della salute, in rispetto alle funzioni di osservatorio medico, ben richiamate dall’articolo V del codice di deontologia professionale.
Allego le dichiarazioni pervenute dalla stampa.
Ringrazio dell’attenzione.
Alessandro Romiti
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[Mercoledì 23 febbraio 2011]
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