mercoledì 19 settembre 2012

SAN NICCOLÒ, IL PICCOLO PAESE CHE NON C’È PIÙ (PARTE SECONDA)


di Alessandro Romiti

AGLIANA. Presentato qualche giorno fa ad Agliana, nella frazione di San Niccolò, un pregevole libro che colleziona foto storiche del paese scattate nello scorso secolo e reperite con ammirevole passione da Raffaello Giuntoli e Torello Bartolini.
Alla presentazione – partecipata dalla cittadinanza più sensibile alle vicende del territorio – era presente anche la Sindaca Ciampolini, accompagnata dal consigliere di maggioranza Paola Cipriani, presentatrice della dispensa.

L’evento rievocativo ha visto emergere dai cassetti della cittadinanza quantità di immagini scolpite nella memoria dei cittadini più anziani di San Niccolò che hanno ricordato preti, industriali, notabili e comunque personaggi popolari trasversali alla comunità. È comprensibile che una tale manifestazione di affetti ricadesse inevitabilmente nella retorica, visti i contenuti che, a tratti, sono sfociati in espressioni di grande enfasi e commozione del pubblico.
Non ha mancato la sindaca stessa di cavalcare la populistica “tigre della retorica” nel suo intervento istituzionale: “Conservare e conoscere la storia di questo microcosmo è importante per poter vivere nel futuro...”.
È il caso di ricordare alla Sindaca che quel “Piccolo paese che non c’è più” non è certo scomparso per colpa della globalizzazione mondiale o di un cataclisma. Fra le cause della scomparsa va inserita ai primi posti la pesante responsabilità dell’amministrazione comunale di sempre, propagatasi dal Pci e oggi giunta al Pd con delle iniziative di carattere urbanistico e infrastrutturale che non esito a definire scellerate.
Considerato che nessuno scriverà questa “seconda parte” del volumetto, voglio ricordare ai cittadini più solerti e avveduti che la costruzione di un centro commerciale nella zona Nord del paese, ha stravolto ogni equilibrio socio economico del “centro commerciale naturale” (vedi) di San Niccolò, oltre che di San Piero, depauperando progressivamente la stessa socialità che si svolge in un territorio urbanizzato grazie al piccolo commercio: tale evento è stato esiziale per l’intero agglomerato urbano del Comune, incidendo anche sulle frazioni limitrofe.
Non seconda è la pesante ipoteca ambientale pagata dalla cittadinanza tutta per le ricadute dell’impianto di incenerimento dei rifiuti (vedi 1 e vedi 2), fatto che l’intera comunità si trova pienamente collocata in zona rossa dell’inceneritore, come definita da Arpat (vedi).
Un sincero complimento ai due simpatici autori della dispensa iconografica, ma anche per la possibilità concessami al fine di ripristinare buona parte di verità e chiarezza sulle autentiche cause che hanno fatto “scomparire” il piccolo paese di San Niccolò.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 19 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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