mercoledì 26 settembre 2012

SCUFFI E I SUOI MODELLI. IN MOSTRA CON CARRÀ, SIRONI, DE CHIRICO, ROSAI E VIANI


Esposte le opere del Maestro toscano e di alcuni dei suoi “padri putativi” – Fiesole unisce in un’unica mostra le opere del maestro toscano e quelle dei grandi artisti del secolo scorso, come Carrà, Sironi, De Chirico, Rosai e Viani, che hanno ispirato la poesia e la pittura di Scuffi

FIESOLE. Dal 27 settembre al 28 ottobre nella Sala del Basolato del Comune di Fiesole (piazza Mino) sarà, infatti, ospitata l’esposizione “Marcello Scuffi. Il mio Novecento”, curata da Giovanni Faccenda.
La mostra verrà inaugurata giovedì 27 settembre alle ore 18 e resterà aperta dalle 10 alle 19 a settembre e dalle 10 alle 18 ad ottobre.

Toscano di nascita, Scuffi inizia a dipingere molto giovane per diletto, durante gli anni del Seminario cui l’aveva indirizzato il padre. Ben presto la pittura diventa una passione così forte tanto da fargli abbandonare gli studi. La sua arte dapprima ispirata dagli antichi Maestri, come Giotto, Masaccio e Piero della Francesca viene poi influenzata dai classici italiani del 900, quali Carrà, Rosai e De Chirico fino a divenire una pittura senza tempo.
I temi ricorrenti nei suoi quadri sono i paesaggi toscani, le marine deserte, le nature morte e i paesaggi cristallizzati nel tempo: tutte immagini dove l’uomo è assente e dove il tempo sembra essersi fermato in un’attesa senza oggetto.
“Risaltano, in ogni caso, per il chiarissimo conio toscano, le radici espressive di Scuffi – spiega Faccenda – così come è dato apertamente di cogliere nell’opera, suggestiva, di questo virtuoso artefice. La sua pittura, nel dipanarsi delle stagioni, ha tratto linfa vitale e florido giovamento da quelle lontane fascinazioni che, agli esordi, ebbero ad allagargli l’anima: l’austerità delle architetture e gli azzurri di Giotto; la sacralità e il silenzio dei luoghi di Masaccio; la luce e la dimensione metafisica del tempo negli enigmatici scenari di Piero della Francesca. Riferimenti, questi, divenuti imprescindibili, intorno alla prima metà del secondo decennio del Novecento, anche per alcuni autori, come Soffici, Carrà, Severini e Sironi, che, per primi, avvertirono l’improcrastinabile urgenza di un immediato ‘ritorno all’ordine’ al volgere dell’epopea futurista”.
La mostra ha il patrocinio di: Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Primo Conti, Società Dantesca Italiana, Fondazione Giovanni Spadolini, Provincia di Firenze, Soprintendenza per il Polo Museale della Città di Firenze, Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Marcello Scuffi è nato a Tizzana, in provincia di Pistoia, nel 1948. Vive e lavora tra Quarrata e Marina di Pietrasanta, in Versilia.
Autodidatta, dipinge dal 1970: nelle sue tele, così come negli affreschi e negli acquerelli si riconosce, paradossalmente, una mano immutata nel tempo, seppur le opere dei primi anni risultino più luminose e più chiare.
All’inizio degli anni Settanta, finalmente, la pittura diventa la sua professione, riuscendo a vivere di quello pur non senza difficoltà.
Fino dal 1970 è stato presente in varie collettive e dal 1972 ha all’attivo più di trenta personali. Nel 1977 e nel 1981 ha soggiornato a Bruxelles e vi ha a lungo dipinto. Oltre che in Italia, il suo lavoro è conosciuto in Francia, Belgio e Svizzera.
“Marcello Scuffi. Il mio Novecento” – Sala del Basolato del Comune di Fiesole (Piazza Mino) – Dal 27 settembre al 28 ottobre 2012. Orario: 10-19 settembre; 10-18 ottobre
[25/09/2012 15.40
Comune di Fiesole]
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[Mercoledì 26 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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