martedì 25 settembre 2012

UNA GIORNATA UGGIOSA


di Edoardo Bianchini

Lo ricordate il 14° album di Lucio Battisti?
Una giornata uggiosa potrebbe essere emblematicamente il titolo del contenuto di ieri: sia a livello nazionale che, a scendere, a livello locale.
Cominciamo dall’alto. Quella di ieri, di giornate, è tutta sui quotidiani di oggi.

Marchionne ha sparato contro tutti, lui che, in camicia e maglione, si è presentato dinanzi al Governo di quell’Italia che, evidentemente, non riconosce, dato che risiede e paga qualche spicciolo di tasse in Svizzera. E per giunta – se avete visto i telegiornali di ieri – lo avrete sentito parlare anche come un qualsiasi uomo di strada: senza nessun rispetto nel gergo contro Diego Della Valle. Ognuno è libero di esprimersi come vuole e come può: solo che è una questione di stile e di classe. E stavolta siamo fuori. E lui ben bene. Perché si pensa solo ai quattrini: mentre il resto – gli uomini – non conta nulla.
La Polverini si è arresa. È stata travolta, anche lei, dalle frane – tanto per restare in “area quattrini” – del Pdl. Ma più che del Pdl, direi le frane degli uomini della Seconda Repubblica, dai quali nessuno più ci libererà: i mangiaquattrini, le tignole dell’erario, sono una malattia estesa in ogni direzione. Si sono abituati a ingoiare cartamoneta e nessuno li distrae: anche perché, da Tangentopoli in poi, si è finito con il teorizzare che il male era tutto e solo da una parte. E moltissimi magistrati di questa Seconda Repubblica hanno applicato l’assioma ai fatti della vita quotidiana: né più né meno di come, dal 68 in poi, le maestrine e i professorini della Cgil applicarono alla scuola quel Codice da Vinci che fu – povero don Milani! – la Lettera a una professoressa. Come, infatti, nella scuola non si poteva bocciare per diritto di casta popolare, così, da Tonino in poi, tutto il male è stato sempre in Berlusca e affiliati. E giù mazzate.
Ma pensate solo che nelle regioni (tutte, indistintamente) a controllare i conti dei gruppi sono gli stessi controllati, cioè i consiglieri regionali: e vedrete subito che qualcosa non va e che è inutile e falso l’assioma magistraturale che tutto il marcio sta a destra e ogni aureola a sinistra.
La stessa cosa vale per Camera e Senato, con i loro bilanci autonomi e indiscutibili per Costituzione. Ovviamente sbagliata.
E finché mezza Italia non sarà in galera e cancellata dal diritto di presentarsi alle elezioni per governare el pueblo, «me la vedo proprio brutta disse la signora marchesa».
Poi Renzi sfida Bersani – e fa bene. Non solo le macchine devono andare alla rottamazione. Anche gli uomini. Quelli dei partiti. Specie quelli che, come Gigi, hanno appoggiato – quasi senza fiatare – il Governo Monti, altro esempio di non-senso italiano: ovvero, prendo in affitto Andrej Romanovič Čikatilo (il macellaio di Rostov) per farmi fare la cura dimagrante e la dieta antispreco. Non è roba da matti?
Anche il cardinal Bagnasco, piuttosto che pensare all’anima, pensa al corpo e, con la scusa del buonconsiglio, fa l’occhiolino al Monti bis. E si capisce perché. Per una Santa Istituzione che pensa solo alla grana e alla sua banca, auspicare che il Governo giusto sia quello dei banchieri è la cosa più normale di questo mondo: è una cura già sperimentata da tempo dai calvinisti nella gloriosa Confederazione in cui risiede e paga le tasse l’esimio Signor Marchionne.
È per questo che il Signor Dottor Fine (Sottile si chiamava Amato…) ci promette un 2013 in crescita. Fino a ieri l’altro, aveva paventato e pronosticato il calo del Pil: ieri, invece, l’uomo di plastica ha fatto una virata ad hoc. Francia o Spagna purché se magna, eh, caro Monti? E il resto ciccia.
Sono tutti dei buffoni. Tutti quanti. Indistintamente.
A Pistoia, infine, c’è stata – fino a notte fonda (leggete, tra poco, il servizio di Luigi Scardigli) – la rivolta manzoniana del “forno delle Grucce” per il caro mensa, con manifestazioni da panino in piazza e – dopo cena – in palazzo; e tutto è corso sul filo del nervosismo. I commercianti di via Pacini hanno protestato per l’ampliamento della Ztl, i medici sono scesi in rivolta contro la proposta dell’Asl di chiudere la sala operatoria dell’ospedale e dare il lavoro in appalto a una azienda privata (noi lo avevamo scritto ieri – vedi), gli operai della Breda sono lasciati a se stessi nonostante le promesse della politica e l’inceneritore di Montale spara cacca su tutto e su tutti mentre Provincia (Fragai) e Cis fanno finta di niente. E non sarebbe finita qui. Assolutamente.
La giornata di ieri.
Una giornata uggiosa…

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[Martedì 25 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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