venerdì 28 settembre 2012

DONAZIONE. DUE PERSONE RIVEDONO CON GLI OCCHI DI FABIO NERI


Le cornee del giovane, morto all’improvviso a San Marcello, trapiantate a Pisa e Siena – Mamma Renata racconta la sua esperienza di consenso

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Aveva solo 38 anni Fabio quando, dopo un caffè, è morto all’improvviso lasciando nella disperazione la mamma Renata, i suoi cari amici e i soci del Club iuventino che proprio lui, grande tifoso bianco nero, aveva fondato. Tutta San Marcello si ricorda ancora di quel triste giorno: era lo scorso 27 luglio Fabio Neri è al lavoro nell’agenzia turistica di cui è titolare quando cade improvvisamente a terra senza vita e restano inutili anche i tentativi di rianimazione del 118.

Mamma Renata, già vedova, aveva riversato in quell’unico figlio tutto il suo amore. “Il dolore è ancora grande –dice - ma è in parte risarcito sapendo che le cornee di Fabio hanno ridato la vista a due persone. Quando il dottor Girardi mi ha comunicato questa notizia è stata una grandissima consolazione”.
La signora Renata Tonarelli, che è molto conosciuta anche perché è stata per molti anni caposala all’Ospedale Pacini, desidera ringraziare pubblicamente il dottor Eufrasio Girardi, coordinatore della Ausl per la donazione e i trapianti e il necroforo Roberto Zaccarelli: “Sono stati loro a ricordarmi il giorno in cui mio figlio è morto di rispettare la sua volontà: la sera prima di morire Fabio mi espresse il desiderio di diventare donatore di sangue. Ancora oggi quando ricordo questa coincidenza mi vengono i brividi”.
Le cornee di Fabio sono state trapiantate a Pisa e a Siena permettendo a due persone malate di riacquistare la vista. “Molti concittadini mi hanno chiesto come ho fatto ad essere favorevole al prelievo – racconta ancora mamma Renata –, è io ho risposto che è un’operazione semplicissima: gli occhi dei nostri congiunti sono preservati e il prelievo è ricompensato dalla gratificazione di sapere che la donazione è andata a buon fine, come nel mio caso. Purtroppo nei confronti di questa decisione – conclude – persistono ancora molti pregiudizi invece la cultura della donazione dovrebbe essere coltivata in ogni famiglia”.
A questo proposito il dottor Girardi sottolinea: “Donare le cornee dopo la morte è un gesto di grande rilevanza sociale perché si possono curare persone con gravi problemi di vista, le cornee possono essere donate da tutte le persone al di sotto dei 75 anni e la legge prevede che siano i familiari aventi diritto ad esprimere il consenso al prelievo. Ricordo, inoltre, che l’autorizzazione alla donazione può esser espressa anche in vita, attraverso la compilazione dell’apposito modulo reperibile presso l’ufficio relazioni con il pubblico della Ausl3 o presso le sezioni provinciali dell’Aido”.
“L’importante – prosegue il medico – è parlarne e divulgare il più possibile questo importante messaggio di altruismo in ogni occasione pubblica come facciamo noi, attraverso il coordinamento, ad esempio con gli incontri pubblici e le iniziative nelle scuole organizzate in collaborazione con le associazioni di volontariato e gli enti pubblici territoriali”. 
Daniela Ponticelli
Ufficio Stampa Ausl 3[comunicato]
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[Venerdì 28 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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