venerdì 21 settembre 2012

RIORDINO DELLE PROVINCE? NO: UNO SCARABOCCHIO DEL GOVERNO E UNA GRAN CONFUSIONE NELLA POLITICA E NELLA GENTE


PISTOIA. C’è un solo modo per riordinare l’Italia: ed era già stato preso in considerazione in passato, negli anni 70. Era la previsione della soppressione delle Province e non di alcune Province. Sopprimerne alcune significa, in buona sostanza, scontentare tutto e tutti e fare, di questa operazione, una sorta di coitus interruptus, che non dà nessun piacere a nessuno e che provoca solo irritazione indistintamente in tutti. Ma, come al solito, l’Italia è il Paese delle mezze riforme: anche perché ha politici/tecnici mezze calzette e governanti sciascianamente mezz’uomini.

Un bel colpo di spugna e nessuno avrebbe potuto fiatare. E ha ragione Marco Baldassarri: un bel colpo di spugna anche alle Regioni, queste sedicenti repubbliche che servono solo a succhiare soldi alla collettività dei veri lavoratori per mantenere un esercito di inutili all’ingrasso.
I giovani non lo ricorderanno, ma negli anni 70 si parlava in questi termini e si tentò pure di sopprimere gli enti inutili: un’operazione inutile, alla fine, se oggi ci troviamo ancora a questi punti.
L’operazione-province di Monti ha generato – ed è evidente – solo confusione e turbativa nelle coscienze della gente e finirà con il non risolvere un bel nulla, peggiorando le cose.
Non ci credete? Leggete gli appunti diffusi dall’Udc di Pistoia dopo l’incontro di ieri sera al Balì…
Q/n
Ieri sera, 21 settembre, presso la sala consiliare della Provincia di Pistoia su iniziativa dell’Unione di Centro di Pistoia si è svolto il dibattito pubblico sul futuro delle province toscane che, con il programma di spending-review varato dal governo Monti, dovranno esser completamente riorganizzate.
Per chi non è potuto esser presente ecco un piccolo resoconto di ogni intervento.

Marco Baldassarri, capogruppo Fli-Udc Provincia di Pistoia.
L’Udc è l’unico partito, con l’Idv. che ha sempre chiesto l’abolizione totale delle province, e continuiamo a rimanere di questa idea. O tutte o nessuna!
Con la creazione della città metropolitana di Firenze si deve mettere da parte l’idea dell’area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia.
Pistoia e Prato è l’unica soluzione fattibile per continuità di territorio.
Le nuove province saranno enti di secondo grado, quindi noi cittadini non eleggeremo nessuno.
La legge afferma che la città più popolosa diventa capoluogo, ma se le province si mettono d’accordo la soluzione può esser differente.

Sonia Bartolini, consigliere Fli-Udc Provincia di Pistoia.
Con l’unione delle province dovremo dire addio ai nostri vigili del fuoco. Lo sapevate?
Pistoia non deve diventare una città periferica.
Il presidente della regione Toscana, Rossi (Pd), vuole portare la centrale del 118 a Firenze facendo una struttura ex-novo che ci costerà dai 5 ai 10 milioni, quando a Pistoia una centrale eccellente esiste già.
Pistoia è stata l’unica provincia che non ha messo bocca. Questo è un silenzio assordante
Possiamo ancora avanzare delle proposte. Le possibilità di essere considerati sono poche ma dobbiamo fare quanto più possibile

Gianpaolo Pagliai, Udc Pistoia.
Questi tecnici stanno colmando i vuoti della politica nazionale.
La soluzione più logica è unificare Pistoia, Prato, Firenze.
D’Annunzio definì Prato e Pistoia città del silenzio, ma ora il premio va solamente a Pistoia, e la cosa è molto triste.
Cosa ci lega con Lucca? Nulla!
Pistoia al tempo dei longobardi era Città Regia, non abbiamo fatto parte del ducato di Lucca.

Gino Giulietti, capogruppo Udc Pieve a Nievole.
Cosa ha ricevuto la Valdinievole? Per molto, troppo tempo siamo stati solo un serbatoio di voti, soprattutto per il Pd.
In Valdinievole noi ci troviamo abbandonati da questa provincia.

Renata Fabbri, Udc Quarrata.
Non bisogna fermarci a ragionare solamente sulle province ma iniziamo ad analizzare anche i singoli comuni.
È utile avere una provincia che ha ordini del giorno che non riguardano il territorio?

Alessandro Capecchi, Pdl Pistoia.
Firenze dal 2013 andrà per conto suo e le 3 province che vuole Rossi non sono logiche.
L’idea Napoleonica di Rossi delle 3 macro-province non è attuabile visto che Firenze dovrà andare, per legge, per conto suo.
Il rischio è di dividere la provincia in due zone periferiche, Pistoia con Prato e la Valdinievole con Lucca.

Giuseppe Del Carlo, capogruppo Udc Regione Toscana.
Le future province non avranno più l’importanza che hanno adesso; esse saranno enti di secondo livello e l’importanza sarà nettamente ridotta.
Solamente con una modifica alla legge attuale la città metropolitana di Firenze può ampliarsi a Pistoia e Prato.
Tutti gli apparati e gli enti che abbiamo attualmente non ce li possiamo più permettere.

Alessio Bartolomei, consigliere comunale Udc-Fli-Pistoia Futura.
Il silenzio della provincia di Pistoia è preoccupante.
Tutti i sindaci dei capoluoghi si stanno dannando l’anima per salvare la propria provincia, mentre il sindaco Bertinelli e la presidentessa Fratoni cosa fanno?
Dobbiamo iniziare a pensare all’aggregazione dei comuni.

Antonio Principato, Udc Pistoia.
A parte i nostri gloriosi vivai cosa abbiamo da offrire? Qualche decennio fa avevamo molte più risorse di adesso.

Patrizio La Pietra, Pdl Pistoia.
Se facessimo una provincia che comprende Prato, Pistoia, Lucca, Massa e Carrara, avremo un solo rappresentante per città, se va bene.

Giovanni Bambagioni, Prato.
È utile avere 3 aeroporti internazionali nel giro di 80 km? Credo che sarebbe l’unico caso in Europa.

Chiude la serata un ultimo intervento di Marco Baldassarri:
Pensare ai cittadini della propria provincia non va scambiato per campanilismo ma semplicemente come necessità.
Il vero problema finanziario non sono le province, ma sono le regioni! Abbiamo 60 milioni di abitanti e 20 regioni che si credono repubbliche.
[comunicato Udc]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 21 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Tutte le argomentazioni sono condivisibili;tutte hanno una loro logica ma il problema vero è lo Stato.Lo Stato non è più la somma dei cittadini,l'Uomo, che unendosi diviene Stato.
    Oggi lo Stato mi entra furtivamente in casa per succhiare i miei soldi;lo Stato è altro da me. Spero di essere compreso;qui si tratta di riappropriarci dello Stato e non di umilmente e pecorilmente servirlo.Solo dopo si potrà cominciare a parlare di riassetto e rova varia.

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