PISTOIA. Presto per giudicare, ma non per mettere – come si dice – le mani avanti.
Tutti, a cominciare dal vescovo, devono assumersi le proprie responsabilità.
Tutti, nessuno escluso, devono accettare che sia fatta chiarezza.
Tutti devono esigerla.
In nome di un interesse superiore non può passare il principio che non si chiarisca la zona grigia dei rapporti Aias-Tvl. E visto che si parla di tregua, il concetto leviano di zona grigia è assolutamente appropriato.
Se dovesse passare il principio dell’interesse superiore, chi salverà dalla derisione tutti quei comuni cittadini che la mattina si alzano, vanno al lavoro e sono soggetti alla legge secondo i princìpi dell’ingiustizia e dell’iniquità che privilegerebbe gli interessi superiori dinanzi alla normalità ordinata e legale?
È una responsabilità che hanno i politici (Berti e Fratoni) e le strutture dell’Aias (Lo Trovato).
Ma che in primo luogo ricade sulle spalle di chi, come il vescovo, nel richiamarsi alla misericordia, non deve dimenticare che la misericordia deve assoggettarsi per prima alla giustizia e all’equità.
e.b. blogger
* * *
Tregua Aias,
la mediazione del vescovo
Proposta di accordo per la riammissione
dei soci espulsi e la ripresa dei lavori
UNA PROPOSTA di accordo, per salvare l’Aias dalle secche in cui si trova adesso, per riammettere i soci nella compagine. Dopo una riunione lunghissima, la proposta elaborata dal vescovo di Pistoia Mansueto Bianchi e sostenuta dai rappresentanti è stata sottoscritta dalle parti riunite attorno al tavolo della discussione. Oltre a monsignore, erano presenti il sindaco Renzo Berti, la presidente della Provincia Federica Fratoni, il commissario Giulio Francesco Bagnale e il suo vice.
TUTTI hanno spiegato le loro ragioni al presidente dell’Aias nazionale Francesco Lo Trovato, giunto a Pistoia per trovare una soluzione al caso, dopo l’espulsione dell’ex presidente e fondatore della sede locale Luigi Bardelli e del vecchio consiglio di amministrazione che difatti ieri non hanno partecipato all’incontro. La bozza di accordo punta alla riammissione dei soci in cambio di alcune «contropartite». Il commissariamento comunque rimarrebbe, seguendo le vicende delle aule romane. «In modo — hanno spiegato alcuni protagonisti dell’incontro — di consentire all’Aias pistoiese di riprendere le sue normali attività societarie e sbloccare alcune empasse, come il cantiere per l’ampliamento della sede di San Biagio». Adesso, per arrivare ad un accordo definitivo, la palla passa alle varie parti in causa, primi fra tutti i soci, loro rappresentanti, la Fondazione Maria Assunta in Cielo che detiene le proprietà dell’Aias. Secondo il sindaco Renzo Berti si è trattato comunque di un incontro positivo. «Le istituzioni hanno fatto tutto quanto era in loro dovere e potere — ha commentato il sindaco al termine della riunione di ieri —. Tocca adesso alle parti misurarsi direttamente, con l’obiettivo di trovare la serenità che fino a questo momento ha difettato».
SECONDO quanto spiegato dai rappresentanti delle istituzioni, «la proposta di ieri rappresenta la base per arrivare a un accordo che consenta di andare avanti, fuori dalle aule di Tribunale». «Ci auguriamo davvero sia stato un incontro utile — ha continuato il sindaco — ma adesso le parti in causa dovranno condividere il percorso segnato per far ripartire le attività dell’Aias. Le premesse sono state poste».
TUTTI hanno spiegato le loro ragioni al presidente dell’Aias nazionale Francesco Lo Trovato, giunto a Pistoia per trovare una soluzione al caso, dopo l’espulsione dell’ex presidente e fondatore della sede locale Luigi Bardelli e del vecchio consiglio di amministrazione che difatti ieri non hanno partecipato all’incontro. La bozza di accordo punta alla riammissione dei soci in cambio di alcune «contropartite». Il commissariamento comunque rimarrebbe, seguendo le vicende delle aule romane. «In modo — hanno spiegato alcuni protagonisti dell’incontro — di consentire all’Aias pistoiese di riprendere le sue normali attività societarie e sbloccare alcune empasse, come il cantiere per l’ampliamento della sede di San Biagio». Adesso, per arrivare ad un accordo definitivo, la palla passa alle varie parti in causa, primi fra tutti i soci, loro rappresentanti, la Fondazione Maria Assunta in Cielo che detiene le proprietà dell’Aias. Secondo il sindaco Renzo Berti si è trattato comunque di un incontro positivo. «Le istituzioni hanno fatto tutto quanto era in loro dovere e potere — ha commentato il sindaco al termine della riunione di ieri —. Tocca adesso alle parti misurarsi direttamente, con l’obiettivo di trovare la serenità che fino a questo momento ha difettato».
SECONDO quanto spiegato dai rappresentanti delle istituzioni, «la proposta di ieri rappresenta la base per arrivare a un accordo che consenta di andare avanti, fuori dalle aule di Tribunale». «Ci auguriamo davvero sia stato un incontro utile — ha continuato il sindaco — ma adesso le parti in causa dovranno condividere il percorso segnato per far ripartire le attività dell’Aias. Le premesse sono state poste».
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Federica Fratoni
«Primi passi
Ma ora la palla passa alle parti»
«UN PASSO in avanti». Questo il primo commento della presidente della Provincia di Pistoia Federica Fratoni al termine del lunghissimo incontro di ieri per la discussione di una via d’uscita sullo stallo Aias. «Dopo mesi di rigidità — ha dichiarato Fratoni — e di polemiche che altro non hanno fatto che complicare le cose, adesso sono stati posti molti presupposti per guardare con fiducia alla futuro dell’Aias. Anche noi abbiamo condiviso la proposta del vescovo di Pistoia per la riammissione dei soci espulsi e la ripresa delle normali attività. Contiamo adesso — ha proseguito la presidente della Provincia — che il nostro impegno possa essere la base per una soluzione rapida della situazione che si è creata in questi mesi». Ovvero in seguito al commissariamento dell’Aias da parte dell’associazione nazionale.
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[Mercoledì 23 febbraio 2011]
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