giovedì 10 febbraio 2011

FRATONI, FRA LE RAPE E LE VIOLE


PISTOIA-PIANA. Non più tra le rose e le viole, ma tra le rape e le viole. È così, ormai, che si starà all’asilo, dove per asilo si intende il luogo istituzionale in cui si riuniscono i nostri beneamati baby-amministratori, tutti presi ludicamente dall’idea che politica significhi rappresentazione e fiction televisiva, espressioni dell’apparire che li portano dinanzi agli obiettivi dei fotografi di fronte ai quali possono far vedere che esistono anche loro; e che stanno esibendo le loro pose per noi, magari sui giornali e dinanzi alle Tv, così si sentono anche un po’ divi.
Salvo poi – ovviamente – rispondere, come l’assessore Fragai (leggete qui sotto il pezzo di Beatrice Faragli sul Tirreno), come uno dei membri non della giunta provinciale, ma di quella di Milano nella famosa peste del Manzoni: «La peste non esiste, ci vuole più tempo per capire, è solo una questione di untori».
Gli untori, ovviamente – anche se non detto – sono quegli insopportabili allarmisti dei membri dei comitati, che stanno sempre a rompere.
Nessuno dei nostri solerti politici ha capito o vuole capire – o perché ci fanno o perché ci sono – che il teatrino dell’asilo è finito; sono finite le rose e sono rimaste le rape; la suora ha fatto abbassare il sipario ed è ormai l’ora di chiudere la recita a soggetto.
Federica, la gente non vuole morire mangiando rape e polli marci o bevendo – come fai tu  sorridente – acquasanta dal rubinetto…

Ci vuole tanto a capirlo?
* * *
Ancora uno sforamento a gennaio
Per le analisi Arpat
soglia d’attenzione
superata il 24 gennaio

MONTALE. «Non esiste alcuna situazione d’allarme anche in ragione del continuo monitoraggio riservato all’impianto di termovalorizzazione e alle procedure cautelative volute dall’amministrazione provinciale». L’assessore all’ambiente Rino Fragai,dopo il superamento della soglia d’attenzione rilevato dai controlli Arpat, frena sull’emergenza diossina.
Intanto però, il 3 febbraio scorso, l’Agenzia regionale per l’ambiente ha informato Pistoia di un nuovo sforamento del limite dei 50 picogrammi per metro cubo datato 24 gennaio 2011. Sul campionamento di dicembre invece gli uffici pistoiesi precisano: «Si era vicini al superamento del valore d’attenzione», una soglia stabilita proprio dal livello provinciale e ben più restrittiva dei limiti consentiti per legge.
Da questa comunicazione Arpat, arrivata in Palazzo il 26 gennaio 2011, prende avvio il lavoro della Provincia. Il 3 febbraio da Pistoia chiedono alla ditta incaricata (Ladurner Impianti Srl) di attivare la procedura prevista in caso di raggiungimento del livello d’attenzione, ovvero monitoraggio dell’impianto e verifiche per accertare le cause della disfunzione. «La procedura richiesta è stata attivata immediatamente» informa l’ente. «Il 4 febbraio la ditta Ladurner Impianti ha comunicato l’ultimazione dei primi interventi e l’esecuzione del campionamento sulle emissioni della linea 3»: controlli che «non hanno evidenziato nessun tipo di anomalia».
«Il 7 febbraio (ndr, visti anche i risultati inviati dall’Agenzia regionale per l’ambiente sui rilevamenti del 24 gennaio) la Provincia ha richiesto, per una maggiore precauzione, al Dipartimento Arpat di Pistoia l’esecuzione urgente di un controllo analitico alla linea 3 per la determinazione della concentrazione di diossine e furani». Ad oggi sono in attesa dei risultati. «È necessario – spiega Fragai – attendere gli esiti delle analisi in corso per comprendere le cause dell’inconveniente registrato e per esprimere una valutazione più complessiva sull’impianto».

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 10 febbraio 2011]

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