domenica 29 gennaio 2017

PER ESSERE CHIARI COME SEMPRE… 2

di EDOARDO BIANCHINI

Mazzanti ricandidato Sindaco a Quarrata e una opposizione che sta marciando verso la conferma dello “status quo”

Mazzanti sarà il nuovo Sindaco di Quarrata
PER “STATUS QUO” si intende ciò che c’era prima: e nel caso di Quarrata – e dopo la riconferma di Mazzanti come uomo da rimettere alla guida della città – si parla di ridare il mestolo a un partito che ha ridotto la città come ognuno può vederla, cioè più sciagurata e più sbilenca di prima.
Ma lo “status quo”, con un Pd che non è maggioranza (ma minoranza), non si realizza solo per la bravura del candidato o per fatale volontà divina: dipende, è evidente, da chi, pur potendo prendere la zappa in mano e fare argine al “nuovo-vecchio che avanza”, fa di tutto perché la via, al vecchio, gli sia spianata e bene aperta in ogni caso.
Mazzanti, candidato-Sindaco piuttosto fragile (portare uno che deve rispondere di voto di scambio – mi pare di ricordare – non è una scelta particolarmente felice), che difficoltà potrà trovare in una lista della Lega che, straperdente in partenza (i salviniani non capiscono che a livello comunale non otterranno mai le percentuali che raccattano a livello regionale o nazionale), non sarà neppure percepita? Una puntura di pulce.

Ci sarà poi una lista 5 Stelle che non può, ugualmente, pensare di affermarsi secondo i più o meno stessi criteri nazionali=locali.
Ma soprattutto quali inciampi avrà da una – direbbe Renzi – “accozzaglia” di Fdi-Fi+lista/e civiche fuse che, pur avendo lavorato seriamente per un anno (come qualche “amico” vuole farmi intendere), poggiano su un compromesso storico di fatto che vede un leader (Fiorello Gori), ex supporter di Mazzanti e da lui staccatosi in odor di non soddisfazione delle sue aspirazioni, oggi acerrimo nemico del ripresentato candidato-Sindaco del Pd?
Eppure il nucleo sostanziale della [tri]lista civica su cui i locali di Fdi-An (Ferranti?) e Fi (Canigiani?) cercano di porre il piede, è in mano proprio a Fiorello Gori stesso: e a tal proposito vorrei raccontare un aneddoto (però vero) di un vecchio fatto quarratino.
Un distinto signore si era innamorato di una gentile signora quarratina sposata; e voleva in ogni modo impalmarla, ma un suo amico gli disse: «O bischero, non è stata fedele al marito, sarà fedele al suo ganzo? Sciónnati e guarda di aprire gli occhi, coglione!”. È una storia che pare barzelletta, ma è vera e ve la dice chi, di Quarrata, conosce anche i peli del naso: e i lettori lo sanno bene.
Ponetevi una domanda semplice: come fidarsi di chi prima era con Mazzanti e oggi è contro Mazzanti e – a quel che si sente – propone come candidato-Sindaco un Melani (promoter economico-finanziario o giù di lì?), presso il cui studio si riuniscono geometri quarratini? Due dei quali connessi con la struttura stessa comunale e legati anche (almeno uno) al settore lavori pubblici sotto Mazzanti stesso quando era ex-Vicesindaco della S.S. Gori.
Dunque, per rimanere in metafora, siamo alla storia della signora infedele di Quarrata. Ed è così che mi piace ricordare a Ferranti che non sto, in questo momento, pontificando, ma semplicemente analizzando i fatti per quelli che sono – cosa che non pare che né lui né gli altri stiano minimamente facendo. E quanti conflitti di interesse potrebbero far capolino, come conigli bianchi dal cilindro, se questo connubio (geometri-finanzieri-costruttori edili e/o altro) andasse in porto?
Nell’atto secondo dell’Ifigonia in Culide – che i politici non sembrano conoscere – si legge l’indovinello che segue, perfetto per il connubio anomalo a cui il centrodestra/sinistra sta pensando:
Avvenne un dì che un nobile prelato
lo mise dentro il culo a un capriolo;
un figlio dal connubio essendo nato,
si domanda: com’era tal figliolo?
Non se la prendano i politici se li prendo in giro: si sa che non leggono e non conoscono nulla o quasi, neppure degli studi che chi scrive ha alle spalle e che gli permettono di essere nelle bibliografie nazionali universitarie e no. Ma l’esempio calza a pennello: come sarà il figlio di tale “monta” quarratina? E i quarratini comuni che beneficio ne trarranno? Saranno sicuri e protetti da ciò che si potrebbe immaginare sotto il pelo dell’acqua?
E concludo: felicitazioni a Marco Mazzanti per la sua candidatura. La fortuna gli arriderà di sicuro: e non perché sia un “grande” (Marco è stato mio alunno alle medie, me lo consente senz’altro), ma perché gli altri – quelli che stavolta potrebbero fare di più e meglio – siccome non vedono oltre la punta del loro pipi, gli spianeranno la via come San Giovanni Battista a Gesù.
Altro che Tav a Firenze!
Edoardo Bianchini



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