di Luigi
Scardigli
In dubio
pro reo. Sempre. E andrebbe scritto maiuscolo
perché la libertà è il bene più prezioso, ancor prima e ancor più della salute.
E anche al cospetto dell’evidenza, se non comprovabile e comprovata, è sempre
meglio che un delinquente, anche se trattasi di un efferato e spietato
assassino, trascorra ingiustamente la propria esistenza in libertà piuttosto che
un innocente debba albergare, anche se per un giorno solo, in carcere. (*)
È vero, perché sulla mattanza di piazza della Loggia, una
delle tante pagine scure, non oscure, di questa Repubblica deviata, venga
apposta la parola fine, bisognerà attendere l’ultimo grado della Cassazione, ma
a questo punto e dopo 38 anni di contaminazioni,
non c’è da aspettarsi nulla di trascendentale, con una prevedibile assoluzione,
a vario grado e titolo, per tutti gli imputati. Che ripeto: sono innocenti,
almeno fino a prova contraria.
Uno Stato democratico infatti, uno Stato che possa vantare
l’onore di essere chiamato tale, deve avere la forza, il coraggio, la dignità e
l’onestà di riuscire a dimostrare le prove con le quali si è compiuto il
delitto.
La bomba di piazza della Loggia a Brescia, che fece boom cinque anni dopo quella fatta
esplodere a piazza Fontana a Milano, infatti, ha tutta l’aria di essere stata
ordita dalle stesse menti, le stesse che questo Stato, che dovrebbe vergognarsi
un po’, non è riuscito a condannare, consentendo a tutta la melma di sporcare e
infangare ogni atto processuale, fino a trasformarlo in un inestricabile
ginepraio e chiuderlo con l’agghiacciante beffa di far pagare le spese
processuali ai parenti delle vittime, che si son permesse il lusso di
costituirsi parte civile.
Oggi vado al cinema a vedere Diaz, un’altra pagina
schifosa (il pestaggio fuori da ogni ragionevole umanità nella Caserma di
Bolzaneto, a Genova, nel 2001, dopo l’uccisione di Carlo Giuliani) di questo
Stato che qualche volta farebbe meglio a vergognarsi e anche in questa
circostanza uscirò dalla sala cinematografica – come mi è già successo altre
volte: Piazza delle cinque lune, Storia di una strage – con la sensazione che qualcosa di perverso aleggi su ognuno
di noi e che le risposte a certi crimini, in questo Paese, che ogni tanto
farebbe bene a vergognarsi, le diano i grandi schermi e non le aule del
Tribunale.
(*) -
Come spesso accade in questo Paese (n.d.r.).
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 16 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.