lunedì 16 aprile 2012

«CUORIAMOCI» E IL CASO MOROSINI


PISTOIA. È difficile accettare che la morte faccia parte del processo di vita dell’individuo, specie se questo ha 25 anni ed è in pieno stato di benessere.
Il tragico evento, che si va a sommare con i tantissimi altri che hanno colpito la nostra Nazione, lascia un vuoto incolmabile, soprattutto quando tutto accade davanti agli occhi di coloro che condividono insieme un qualcosa che li rende una squadra.
Nessuno si aspetta mai di dover essere “testimone” di eventi di questo tipo; ed è proprio per questo che l’associazione Cuoriamoci da quando si è costituita nel 2006, con l’intento di diffondere non solo defibrillatori, ma anche la cultura del soccorso, che può essere espresso da qualsiasi cittadino, ha trovato una strada in salita, che ad oggi ormai trova ampia condivisione dei propri progetti da parte delle istituzioni provinciali, comunali e dai cittadini in primis che ha così permesso una riduzione sostanziale delle morti a causa di arresto cardiaco improvviso, grazie anche all’implementazione de defibrillatori nei campi sportivi e palestre.
Salvare vite umane, non è solo un compito di chi come lavoro svolge professioni sanitarie, ma è un dovere sociale che deve trovare espressione in ogni luogo dove purtroppo questi eventi possono accadere.
La triste vicenda che ha coinvolto il giocatore Piermario Morosini, colpito da arresto cardiaco in campo, ci spinge ancora una volta a sottolineare l’importanza della presenza di defibrillatori nei luoghi dove si praticano attività sportive di ogni genere, e sull’importanza di essere formati ed addestrati a praticare tempestivamente le manovre di soccorso adeguate.
I soccorritori in campo hanno fatto sicuramente il possibile per poter strappare dalla morte Piermario; ma non dobbiamo sicuramente abbatterci di fronte agli esiti di soccorso che non sono andati a “buon fine” come in questo caso; dobbiamo continuare a credere e sostenere che quello che apprendiamo dai corsi di formazione in questo ambito siano di estrema necessità per strappare nell’ 80% dei casi le persone da una morte certa.
La provincia di Pistoia, luogo in cui l’associazione Cuoriamoci opera, continua a perseguire questo obiettivo, ed oggi, grazie all’importante impegno del sistema 118, dei volontari delle Misericordie, Pubbliche Assistenze e Croce Rossa e cittadinanza siamo riusciti a raggiungere importanti risultati sopravvivenza che ci pone agli apici della casistica mondiale, ma come si usa e si deve dire, possiamo sempre fare di più.
Nella speranza che il nostro messaggio arrivi al “cuore” dei soccorritori tutti, ci stringiamo al cordoglio per la tragica scomparsa di un giovane calciatore.
Il Consiglio Direttivo di Cuoriamoci Onlus
cell. 320.4358272
[comunicato]
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[Lunedì 16 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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