martedì 17 luglio 2012

LEGAMBIENTE. ALLARME CHIUSURA DEGLI UFFICI POSTALI


Dopo il castigo subito dalla ferrovia Porrettana, arriva un altro colpo mortale per la montagna Pistoiese Va organizzata la difesa dei servizi essenziali, ma una nuova mentalità e il ‘social business’ potrebbero essere la soluzione per il necessario rilancio

PISTOIA-MONTAGNA. La montagna può es­sere una risorsa per la città, se ci si crede, se ci si investe o per­lomeno se la si lascia vivere. Per questo è indispensabile mantenere un minimo di servizi essenziali che permettano la permanenza in luogo delle persone, specialmente di quelle che appartengono alle fasce più deboli come gli anziani.
È sufficiente ma anche indispensabile un negozio dove comprare il pane, il giornale, un ufficio postale per riscuotere la pensione e pagare le bollette e un minimo di servizio di trasporti per potersi muovere per lavoro, per studio o per curarsi.
Per questo la recente notizia della volontà da parte di Poste Italiane di chiudere molti uffici della Montagna rappresenta un altro duro attacco, dopo quello recente alla mobilità dettato dalle rimodulazioni del servizio sulla ferrovia Porrettana, alla sopravvivenza stessa di molti paesi.
Il rischio è quello di arrivare ad un punto di non ritorno nel circolo vizioso, già da tempo in atto, tra il taglio dei servizi e il calo della popolazione. Opportuna la presa di posizione della Provincia di Pistoia, dell’Uncem Toscana e di molti Sindaci che si sono dichiarati fortemente contrari a questa scelta. Auspichiamo che, questa volta, formino una solida linea di difesa contro questa ennesima minaccia ai servizi essenziali a cui certo Legambiente Pistoia sarà partecipe e solidale. Crediamo anche che la sola difesa se pur doverosa e necessaria non sia però sufficiente. Crediamo invece che non sia più rimandabile intraprendere una seria politica di sviluppo della montagna, fatta di azioni concrete che tendano a mantenere e rafforzare la rete dei servizi essenziali, con al centro i valori di sostenibilità per l’ambiente e per la qualità della vita delle popolazioni locali, che coinvolga nelle decisioni i cittadini e le associazioni presenti sul territorio, in particolare le Pro Loco e che punti sulle tipicità locali, sulla filiera del legno, su un turismo del verde e della cultura locale.
Recentemente Pistoia ha ricevuto il riconoscimento di “Social Business City”, il social business è un mezzo virtuoso per risolvere problemi sociali in modo sostenibile, mettendo in secondo piano le ragioni del profitto. Il Sindaco Bertinelli nel suo intervento ha espresso concetti che condividiamo a pieno, parlando della necessità di prendere atto della crisi epocale che stiamo attraversando e di affrontarla attraverso un cambio di mentalità che tenda a produrre ricchezza sociale e a tutelare i beni comuni attraverso la valorizzazione delle capacità umane.
Questi concetti dovranno definire e qualificare il progetto di rilancio della montagna, la cui realizzazione sarà il primo passo da intraprendere, e il social business potrebbe essere lo strumento per realizzarlo.
Samuele Pesce
Legambiente Pistoia
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[Martedì 17 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Purtroppo dobbiamo prendere atto che, come cittadini della montagna pistoiese, siamo divenuti un peso insostenibile, per tutti: amministrazioni pubbliche, Sanità, Poste, Banche, ... Inoltre non abbiamo nessuno che eserciti la rappresentanza della cittadinanza ma spesso, chi dovrebbe reagire, si limita a piccoli favori di carattere personale. Dire che la montagna muore non è corretto; E' GIA' MORTA. Rimaniamo in pochi guerrieri che continuiamo a combattere ma siamo destinati a cadere ... uno dopo l'altro!

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