mercoledì 11 luglio 2012

UN PROFESSORE DI MATEMATICA CHE HA PREFERITO DARSI ALLA CLANDESTINITÀ TERRORISTICA

di Luigi Scardigli

Un Angelo Branduardi alcolizzato, o un professore di matematica delle scuole secondarie che ha preferito darsi, improvvisamente, alla clandestinità terroristica. Ubana Paul Jones, a vederlo e sentirlo cantare e suonare, suggerisce queste sensazioni, perché la tecnica strumentistica e soprattutto il diaframma stridono, incredibilmente, con l’aspetto, che ricorda quanto suggerito in principio, ma anche una guida scout, se preferite.

E invece, quando il palco è tutto suo, l’ex giovanotto londinese diventa un’altra persona, impadronendosi della scena e dell’atmosfera con una semplicità e un’aggressività particolari. E hanno fatto bene, gli organizzatori di questo 33esimo Festival di Pistoia, ad inserire il coroner londinese nella prima serata della manifestazione, quella in programma venerdì sera, nell’anfiteatro di piazza del Duomo, due step prima dell’eroe di tutti i mondi, B. B. King. Perché non ci sono punti di contatto, nessun paragone indecoroso – al cospetto di Bibbiching, chiunque, ultracinquantenne, scomparirebbe –; dunque, in attesa dell’evento dell’anno, del decennio, forse, l’esibizione dell’ottantasettenne chitarrista blues di tutti i tempi, concentratevi bene su questo ragazzo e lasciatevi portare dove crede: non ve ne pentirete.
Dopo la sua performance, del resto, avrete tutti modo di riorganizzare le idee e preparare la commovente ovazione lasciandovi accompagnare fino all’epilogo della prima serata dal rockblues, gentile e divertente, del bassista Gerry McAvoys e dei sue due amici, la chitarra e la batteria.
Prima di tutto, ad iniziare dalle ore 19, quando si apriranno i cancelli della prima notte di un Festival entrato, prepotentemente, nella storia e nella leggenda delle manifestazioni sonore e artistiche internazionali, spazio alle band di Obbiettivo Blues’In che hanno ottenuto l’ambito passaporto per suonare in piazza del Duomo, succedute, in una scaletta velocissima, vertiginosa, forse poco consona alla lentezza dello scorrere del fiume che bagna il blues, il Mississipi, la Chicago Blue Revue – formazione storica di questa città ormai condannata al blues, per fortuna – e la band, manouche, di Maurio Geri, un altro dei tanti pistoiesi che hanno la fortuna e l’onore di segnare in modo così marcato il territorio musicale di questa rassegna.
Certo, per non perdere il vizio, al quale sono affezionatissimo, di cercare e spesso, trovare, il pelo nell’uovo, mi permetto di segnalare che gli artisti di casa, che non si equivalgono certo, ci mancherebbe altro – ogni uomo ha la sua storia, figuriamoci un musicista – andrebbero fatti suonare un pochino più tardi, tipo Nick Becattini, ad esempio, sul palco domenica, ma alle 19,30, a presentare, in compagnia di una forbitissima band, il suo ultimo lavoro in sala di registrazione, con una vocalista, Leblanc, che vi invito, caldamente, a non perdere.

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[Mercoledì 11 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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