venerdì 13 luglio 2012

COMUNITÀ MONTANA. IN ATTESA DEL COMMISSARIO LIQUIDATORE…

di Felice De Matteis

Che fine ha fatto il team per traghettare gli enti locali verso l’Unione dei Comuni?

SAN MARCELLO-MONTAGNA. In attesa dell’insediamento della signora Fratoni come ‘esecutrice testamentaria’ della fu Comunità Montana – e in attesa che gli stipendi mensili dei dipendenti, questa volta, vengano tempestivamente corrisposti –, rettifico subito una mia inesattezza.
Il famoso “gommone” a supporto della Unione dei Comuni per il superamento politico della Comunità Montana (cioè la commissione istituita appositamente dalla Provincia, di cui parlavo qui), non è stato partorito qualche anno fa, come avevo scritto, ma, come narra Il Tirreno nella sua cronaca locale del 16 novembre 2011, in epoca più recente. Il gommone, comunque, è affondato e i suoi membri sono scomparsi.

Il quotidiano ci dice che erano Franco Pellicci (coordinatore), Ilaria Ambrosini, Silvia Masi e Moreno Seghi.
Non conosciamo il costo, i risultati (!) e quant’altro.
Moreno Seghi? Moreno Seghi lo conosciamo.
Ex sindaco di San Marcello ed ex Presidente della Comunità Montana dal 1999 al 2002: per gli altri incarichi ricoperti, rimandiamo al suo Formato Europeo per il curriculum vitae (supera il Gualtierotti! n.d.r.).
E qui torniamo al furto in Comunità Montana per fare comprendere il liquame, gli attori e per farne tesoro per il futuro.
Moreno Seghi, parlando in prima persona singolare nel curriculum vitae di cui sopra, afferma: «Ho ricoperto incarichi elettivi di responsabilità in varie amminstrazioni, dove le relazioni sono fondamentali. Queste esperienze hanno accresciuto notevolmente le mie capacità e competenze relazionali».
Beh, ci può stare. Ma poi si allarga troppo e afferma: «Dispongo di capacità e competenze organizzative acquisite soprattutto svolgendo per dieci anni l’incarico di Sindaco in un comune di circa 7000 abitanti. Ho imparato a gestire e coordinare persone, predisporre e gestire bilanci (!!! – n.d.r.), lavorare sui progetti (!!! – n.d.r.) redigere documenti e risolvere situazioni (!!! a non finire! – n.d.r.)».
Moreno Seghi, forse, una cosa condivisibile la dice. Al punto Capacità e competenze artistiche.
Dice: «Suono la chitarra classica e acustica e canto. Sono autodidatta».
Se i lettori si vogliono divertire, questa è roba per filosofi, intellettuali e psicologi. Chi scrive è solo un ‘talebano’.
Non se ne abbia a male, Moreno Seghi. Perché non è trasmigrato anche lui con un gommone in Valdinievole?
Avrebbe potuto cantare con Adamo Bugelli. Il partito – se il patto del silenzio regge – non abbandona nessuno.
Nel caso della Comunità Montana, chissà?
Benvenuta, signora Fratoni! Un avvocato non serve per mascherare un segreto di Pulcinella, che il Comitato ammanco in Comunità Montana pretende solo “per onore di firma”!
La gente sa già tutto. Tutti hanno compreso. Ma lei? Loro? Gli altri?
Scrivetecelo sui vostri curricula.

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[Venerdì 13 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. Caro Signore: la lettera inviatami a commento di questo post, non mi stupisce.Nella mia cassetta postale,senza affrancatura,in forma anonima - ma perchè ? - e piena di "benevoli" consigli. L'accetto in toto.In forma molto colorita Lei mi chiede,perchè dileggio Moreno Seghi.
    Le rispondo. Questo Signore così super competente non ha forse preso in giro Lei,me,noi?
    A Lei l'ardua risposta,possibilmente tramite questo blog che, come può notare,offre spazio anche ai poverelli come me. Ma si certifichi. Abbia questo coraggio;altrimenti si rivolga a Moreno Seghi ed ai suoi sodali.Loro sanno usare l'arma migliore:il silenzio.
    Con nessuna cordialità. f/d/m il talebano

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  2. Unione dei comuni, o altre diavolerie amministrative vengono partorite solo con l'intento di mantenere le poltrone, raramente nell'interesse dei cittadini. Ora siamo alla resa dei conti finale. Il Governo sta per cancellare le provincie e il riferimento per noi montanari sarà Firenze. Cosa potremo contare? Alcuni attuali comuni hanno meno abitanti (veri, cioè escluse le false residenze) di un condominio, il comune più grande è inferiore ad un quartiere. Allora cosa fare? Senza indugio la fusione dei comuni essenzialmente per due motivi: rappresentatività e credibilità. Questo per dare al territorio ed ai suoi cittadini l'attenzione che meritano! I politici, o politicanti, se ne facciano una ragione.

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