di EDOARDO BIANCHINI
È possibile parlare di civiltà laddove
le bocche sembrano essere cucite?
PER CASO stamattina mi cade l’occhio sulle dichiarazioni del
Procuratore Antimafia Gratteri, che trovate nel riquadro qui sotto.
E all’improvviso mi si scatena una
associazione di idee riflettendo non tanto e non solo sul tema mafia, ma
sulla mentalità che la mafia, e certa mafia, ha ingenerato nella nostra
civilissima città e provincia a misura d’uomini (intimoriti e inibiti).
PROVINCIA DI FIRENZE. IL PROCURATORE GRATTERI INCONTRA GLI
STUDENTI: «LA MAFIA STA COMPRANDO TUTTO CIÒ CHE È IN VENDITA»
“Non
bisogna stare fermi a guardare. La mafia sta comprando tutto ciò che è in
vendita per riciclare denaro”. Lo ha detto stamani il Procuratore Antimafia
Nicola Gratteri, durante l’incontro con gli studenti che si è svolto a
Palazzo Medici Riccardi in occasione della giornata organizzata dalla
Provincia di Firenze per discutere di mafia, illegalità e usura.
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Gli esempi limite, gentilissimi
lettori, li prendiamo – sempre per caso – da questo stesso blog che, quanto a
libertà di espressione, parola, pensiero e informazione, siamo convinti che possa
dare lezioni a più di uno.
Osservate l’immagine della classifica
dei post più letti ad oggi, 2 ottobre 2013.
Poi osservate anche l’ingrandimento dei
primi due post che hanno avuto la massima attenzione da parte dei lettori, che
ormai oscillano fra le 2700 e le 3000/3200 sfogliature quotidiane.
La maglia rosa spetta al post
la medaglia d’argento va a
Se però ci fermiamo un istante e
andiamo a vedere i commenti, scopriamo – con estremo stupore – che, a fronte di
tanto interesse di lettura, ci sono solo un paio di commenti per post. Insomma:
una quantità tutto sommato risibile.
Che cosa può voler dire tutto questo?
È semplice: la scarsità degli
interventi è determinante per poter affermare, con sufficiente certezza, che la
gente ha paura a esternare quello che pensa; teme di esporsi e di essere
individuata; non vuole grane né ama essere presa di mira, e preferisce restare
nell’ombra.
Allora permetteteci di dire che tutta
la Resistenza all’antifascismo, che ha permeato gli ultimi 70 anni di comunismo
provinciale, non è bastata a creare cervelli e spiriti liberi, nemmeno se per
le elezioni del Bertinelli è nata perfino creata la lista civica “Pistoia
Spirito Libero”.
Purtroppo la libertà è un dato genetico
– e non dite che siamo razzisti! – che c’è
o non c’è: è come se fosse iscritta nel Dna della persona umana (come la
definisce ‘umoristicamente’ la nostra disattesa Costituzione – provate, per esempio, a pensare alla persona animale,
con sommo rispetto anche di tanti… quadrupedi a due zampe o bipedi
senz’ali, come li avrebbe definiti Platone).
I due esempi si riferiscono il primo ad
Agliana e il secondo a Pistoia: due capitali del profondo rosso (e non
di Dario Argento) e, quindi, della “presunta libertà” del popolo democratico.
Ad Agliana, come ci trovavamo o a dire ieri sera stessa a Firenze in camera
caritatis,
- c’è una Giunta che non sa quel che fa e non risponde a nessuna o quasi delle domande che le vengono poste;
- c’è un’Amministrazione Ciampolini chiamata a correggere una graduatoria di concorso per comandante dei vigili urbani, ma nonostante la sentenza del Tar della Toscana, non lo ha mai fatto (evidentemente le sentenze dei Tribunali valgono solo per il Berlusca: i compagni sono santi subito…);
- c’è una Misericordia che, anziché ispirarsi ai principi della carità cristiana, è una banca guidata da un ex-direttore di banca che in assemblea premette che “loro (i misericordes) fanno come credono perché sono autonomi” e se ne impipano dei giornalisti (ma anche i giornalisti se ne impipano di Misericordia, Fondazione e Unimise S.r.l.: e scrivono e scriveranno finché ritengono cosa buona e santa raccontare quel che accade, pur se Artioli dà fuori di testa);
- c’è un correttore morale, don Paolo Tofani, che, oltre a non correggere un tubo, insegna ad andare controcorrente (anche domenica scorsa, ci dicono) e in effetti è coerente perché, andando “controcorrente evangelica”, taglia fuori Romiti dalle letture delle sacre scritture.
A Pistoia, gloria e lode ai suoi cittadini-sudditi,
- c’è un’amministrazione civica che discrimina i Rom;
- che discrimina i giornalisti;
- che discrimina (così sembra dire Tomasi) le ditte cui affidare o non affidare incarichi, lavori e prebende (leggasi Bucci ex-Sindaco di Pistoia);
- che favorisce l’Apr/Bardelli con accreditamenti-colpo-di-mano di Berti ai danni della dottoressa Borgogni;
- c’è una Asl 3 che sbologna 550mila euro al mese (denari pubblici!) a una associazione dichiarata inesistente dal Tribunale di Roma con una ordinanza nota a tutte le istituzioni cittadine, ma che – in buona sostanza – gestisce una televisione con estrema confusione di ruoli, dato che il suo patron, Luigi Egidio Bardelli, è anche, da 50 anni, proprietario dell’etere e capo anche della stessa associazione inesistente: e tutti sanno e tutti tacciono.
E Gratteri ci viene a parlare di mafia
che compra tutto?
Ma cos’è la mafia se non uno stato d’animo
che ti costringe a cucirti la bocca dinanzi alle situazioni solo perché temi di
avere a subire dei contraccolpi sgradevoli nella tua vita privata?
Ed è possibile parlare di buona qualità
della vita in queste condizioni?
Ite, missa est!
E buona giornata a tutti!
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Mercoledì 2 ottobre 2013 | 10:46 - © Quarrata/news]
Per questo sono fondamentali spazi di informazione come questi. Il processo é certo lentissimo, specie in un contesto a cosí elevato livello di ipocrisia (rossa o bianca, non importa). Ma alla fine gli ipocriti saranno smascherati e gli ignavi impareranno a diventare persone adulte.
RispondiEliminaO no?