di EDOARDO BIANCHINI
Mazzanti ricandidato Sindaco a Quarrata e una
opposizione che sta marciando verso la conferma dello “status quo”
Mazzanti sarà il nuovo Sindaco di Quarrata |
PER “STATUS QUO” si
intende ciò che c’era prima: e nel caso di Quarrata – e dopo la riconferma di
Mazzanti come uomo da rimettere alla guida della città – si parla di ridare il
mestolo a un partito che ha ridotto la città come ognuno può vederla, cioè più
sciagurata e più sbilenca di prima.
Ma lo “status quo”, con un Pd che non è maggioranza
(ma minoranza), non si realizza solo per la bravura del candidato o per fatale
volontà divina: dipende, è evidente, da chi, pur potendo prendere la zappa in
mano e fare argine al “nuovo-vecchio che avanza”, fa di tutto perché la via, al
vecchio, gli sia spianata e bene aperta in ogni caso.
Mazzanti, candidato-Sindaco piuttosto fragile
(portare uno che deve rispondere di voto di scambio – mi pare di ricordare –
non è una scelta particolarmente felice), che difficoltà potrà trovare in una
lista della Lega che, straperdente in partenza (i salviniani non capiscono che
a livello comunale non otterranno mai le percentuali che raccattano a livello
regionale o nazionale), non sarà neppure percepita? Una puntura di pulce.
Ci sarà poi una lista 5 Stelle che non può,
ugualmente, pensare di affermarsi secondo i più o meno stessi criteri
nazionali=locali.
Ma soprattutto quali inciampi avrà da una –
direbbe Renzi – “accozzaglia” di Fdi-Fi+lista/e civiche fuse che, pur avendo
lavorato seriamente per un anno (come qualche “amico” vuole farmi intendere),
poggiano su un compromesso storico di fatto che vede un leader (Fiorello Gori),
ex supporter di Mazzanti e da lui staccatosi in odor di non soddisfazione delle
sue aspirazioni, oggi acerrimo nemico del ripresentato candidato-Sindaco del Pd?
Eppure il nucleo sostanziale della [tri]lista
civica su cui i locali di Fdi-An (Ferranti?) e Fi (Canigiani?) cercano di porre
il piede, è in mano proprio a Fiorello Gori stesso: e a tal proposito vorrei
raccontare un aneddoto (però vero) di un vecchio fatto quarratino.
Un distinto signore si era innamorato di una
gentile signora quarratina sposata; e voleva in ogni modo impalmarla, ma un suo
amico gli disse: «O bischero, non è stata fedele al marito, sarà fedele al suo
ganzo? Sciónnati e guarda di aprire gli occhi, coglione!”. È una storia che
pare barzelletta, ma è vera e ve la dice chi, di Quarrata, conosce anche i peli
del naso: e i lettori lo sanno bene.
Ponetevi una domanda semplice: come fidarsi di
chi prima era con Mazzanti e oggi è contro Mazzanti e – a quel che si sente –
propone come candidato-Sindaco un Melani (promoter economico-finanziario o giù
di lì?), presso il cui studio si riuniscono geometri quarratini? Due dei quali
connessi con la struttura stessa comunale e legati anche (almeno uno) al
settore lavori pubblici sotto Mazzanti stesso quando era ex-Vicesindaco della
S.S. Gori.
Dunque, per rimanere in metafora, siamo alla
storia della signora infedele di Quarrata. Ed è così che mi piace ricordare a
Ferranti che non sto, in questo momento, pontificando, ma semplicemente
analizzando i fatti per quelli che sono – cosa che non pare che né lui né gli
altri stiano minimamente facendo. E quanti conflitti di interesse potrebbero
far capolino, come conigli bianchi dal cilindro, se questo connubio
(geometri-finanzieri-costruttori edili e/o altro) andasse in porto?
Nell’atto secondo dell’Ifigonia
in Culide – che i politici non sembrano conoscere – si legge l’indovinello
che segue, perfetto per il connubio anomalo a cui il centrodestra/sinistra sta
pensando:
Avvenne un dì che un nobile prelato
lo mise dentro il culo a un capriolo;
un figlio dal connubio essendo nato,
si domanda: com’era tal figliolo?
lo mise dentro il culo a un capriolo;
un figlio dal connubio essendo nato,
si domanda: com’era tal figliolo?
Non se la prendano i politici se li prendo in
giro: si sa che non leggono e non conoscono nulla o quasi, neppure degli studi
che chi scrive ha alle spalle e che gli permettono di essere nelle bibliografie
nazionali universitarie e no. Ma l’esempio calza a pennello: come sarà il
figlio di tale “monta” quarratina? E i quarratini comuni che beneficio ne
trarranno? Saranno sicuri e protetti da ciò che si potrebbe immaginare sotto il
pelo dell’acqua?
E concludo: felicitazioni a Marco Mazzanti per
la sua candidatura. La fortuna gli arriderà di sicuro: e non perché sia un “grande”
(Marco è stato mio alunno alle medie, me lo consente senz’altro), ma perché gli
altri – quelli che stavolta potrebbero fare di più e meglio – siccome non
vedono oltre la punta del loro pipi,
gli spianeranno la via come San Giovanni Battista a Gesù.
Altro che Tav a Firenze!
Edoardo Bianchini
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