lunedì 31 ottobre 2011

THE REAL MOTHER FUNKERS


di Luigi Scardigli



Le presentazioni degli eventi artistici si scrivono per dovere di informazione; certo, si possono omettere, ma su questo Blog, l’aria che tira e che ci fa respirare, è quella di una pagina aperta e quello che sappiamo, statene certi, ve lo raccontiamo. E se possiamo, ve lo raccomandiamo anche.
Giovedì sera, ad esempio, invece che impoltronirvi in salotto al cospetto di una tv multietnica solo perché il telecomando vi consente di andare in giro per l’etere o in alternativa di cercare di sbalordire il mesto e dislessico popolo di facebook con rivelazioni al limite dell’idiozia e se non avete in programma un incontro galante o un libro che vi aspetta sul comodino (cose inderogabili, queste due ultime), andate a Santomato.
Sul palco del circolo omonimo, dopo una fulmicotonica rassegna di volti e chitarre nuove del firmamento rockettaro che daranno vita ad un originalissimo casting, saliranno The real mother funkers, un gran bel gruppo, un funky rock simpatico, allegro, semiserio, che lascia presagire tutto il bene e l’interessante che si possa immaginare.
D’accordo, devono lavorare molto, soprattutto per risolvere l’afflato che ancora non le guida bendate, ma credetemi, è una gran bella storia!
Chi sono?
Le tastiere non hanno bisogno di alcuna presentazione: Valentina Bartoli, pronunciato alla francese, possibilmente, con la a e la i finali accentate (la nuova pettinatura lo impone); nemmeno la voce, Veronica De Simone, ne ha bisogno, se inizierà a credere in se stessa e aggredire il pubblico come si conviene in certe occasioni, invece che chiedere permesso di sbalordire; la batteria e la chitarra dei fratelli Figliè (Luna ai piatti e tom, Davide alle corde) hanno solo bisogno di credere che quello che stanno facendo potrebbe diventare il loro lavoro.
Chiudo con il basso di Francesca Fruitz Chiti perché la signorina è una vera e propria doubleface, come si conviene a chi trascorre parte del proprio tempo sotto i riflettori. Se la osservate mentre prende lezioni dal maestro Daniele Nesi o se la incontrate ad un concerto dove non sia lei ad esibirsi, avrete la netta percezione di trovarvi al cospetto di una studentessa delle superiori che non si diplomerà certo con il massimo dei voti, ma che nelle materie che la coinvolgono, tipo filosofia e psicologia, riesce a fornire prestazioni considerevoli; l’idea si trasforma e capovolge del tutto, perdendo tra l’altro tutto il suo pudico candore adolescenziale, se sul palco, al basso, c’è lei.
Occhio ad apprezzamenti che esulino in maniera eccessiva dal seminato timbrico: nei paraggi c’è sempre il suo compagno, Silvano Martini, vecchio conoscitore di musica, inguaribile centauro e assiduo frequentatore di palestre: in 25 anni di servizio d’ordine al Blues’In, di cui è responsabile, l’ho visto adirato solo in una circostanza; non la dimenticherò.
Ah, giusto, guida per gli appunti: per The real mother funkers, quello di giovedì a Santomato è il battesimo sul territorio pistoiese; il quintetto, che nel luglio scorso si è esibito a Porretta per il Soul Festival e a settembre a Faenza, ha solo bisogno di un po’ di adrenalina, per riuscire ad imporsi, per riuscire a spaccare quanto occorra. Non conservatevela, per favore: va a male, è peccato!

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[Lunedì 31 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]

IL TRENO E IL VIAGGIO DELL’EROE




PISTOIA. Erano da poco trascorse le 17, quando è giunto nella stazione di Pistoia il convoglio ferroviario speciale dedicato al “Viaggio dell’Eroe” con l’affusto di cannone e il braciere che novanta anni or sono accompagnarono la salma del Milite Ignoto per la più solenne tumulazione nell’altare della Patria.
Stasera sarà a Prato e domani mattina alle 9 a Firenze per una più prolungata esposizione dell’interessante collezione di fotografie originali proveniente dagli archivi del Ministero della Difesa.
Il viaggio è stato ripetuto – ha spiegato il Ministro della Difesa La Russa – per rievocare, e dunque rinnovare, il sentimento di “unità nazionale” che, nell’Italia del dopoguerra, portò folle immense a salutare con fiori e lacrime il treno proveniente da Aquileia: ogni famiglia aveva un morto da ricordare nel più profondo dolore, parzialmente alleviato dal diffuso cordoglio nazionale.
È così che si spiega il grande abbraccio che l’Italia contadina del tempo rivolse, durante il tragitto, all’Eroe, simbolo di una tragedia assoluta, totalizzante senza potersi giustificare per le sofferenze cagionate agli oltre 1.400.000 feriti e 680.000 deceduti sul fronte, brutalmente dilaniati da bombe e proiettili.
“Patria”.
Questa è stata la parola chiave che mi è venuta in mente al momento dell’esposizione della bandiera tricolore originale che avvolgeva il feretro, piantonata da carabinieri in alta uniforme e omaggiata dalle autorità e le istituzioni, religiose, civili e militari.
L’emozione ha raggiunto il suo acme quando la banda ha intonato l’inno del Piave.
Lì ho fissato meglio le schiene dei rappresentanti delle istituzioni e mi sono chiesto se, questo momento toccante, apriva un necessario momento di riflessione agli “attori della politica” chiamati a condurre il Paese, ovvero l’attuale evoluta forma di “Patria” (forse l’èra digitale ha cancellato tale locuzione, intrisa di etica e dignità?) per la quale tanti giovani hanno dato la loro vita in modo epico e impulsivo, guidati da uno spirito di sacrificio oggi sconosciuto, ma che dovrebbe accompagnare ogni politico e amministratore della bella Italia.
La visita è stata drammaticamente interessante, perché scuote un angolo della coscienza che, per il cittadino contemporaneo, è da tempo “congelata”, sommersa dal Grande Fratello, dall’Isola dei Famosi e dai tablet.  
Forse, qualcuno dei politici e degli altri amministratori istituzionali avrà avuto un momento di sussulto e, richiamato da tanta solennità, si sarà chiesto se il suo còmpito, oggidì, sia e sarà adeguato a tale immane sacrificio di vite umane.
Me lo auguro.
Alessandro Romiti

La commozione di Romiti è – come sempre – generosamente sincera e motivata.
È solo che io vedo e intravedo, più di lui, quella realtà che Renzo Bardelli (non io, quindi) appena sabato scorso, a Villa Cappugi, definì la peggiore possibile: riferendosi ai politici sia d’Italia che di qua, nostrani, appunto. Rappresentanti di sé stessi, come ebbe a dire e a far capire il buon Renzo alla platea. Dunque dubito di una loro resipiscenza, sia pure di un solo istante.
Sicché, pur non essendo credente, mi viene da dire: «Dio abbia pietà di questa Patria e di questa Pistoia!».
e.b. blogger

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[Lunedì 31 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]

SINDACI PER PISTOIA. ‘QUOTE ROSA’ PER HALLOWEEN

di Luigi Scardigli



È tempo di meste e funeree ricorrenze e anche il dibattito politico, tra lotte intestine e lotte intestine (l’opposizione a Pistoia non è che làtiti, non esiste!), si prende un paio di giorni di pausa.
La voce che è iniziata a circolare però, e prima che si iniziassero a transennare le zone limitrofe ai cimiteri, è che nell’urna del ballottaggio delle primarie del Pd si sia inserita, per gli equilibri percentualistici di quote cromatiche, Cecilia Turco, l’avvocato Cecilia Turco, da anni, anzi, da sempre, nell’orbita comunista.
Fumo negli occhi per sparigliare e decongestionare una situazione che si stava facendo sin troppo esplosiva?
Non lo so.
Cecilia Turco, comunque, potrebbe fare, né meglio né peggio in buona sostanza, il Sindaco/Sindaco come lo han fatto Scarpetti/Scarpetti e Berti/Berti, tanto per chiarire un concetto fondamentale, o come lo farebbero, con forme diverse, ma sostanzialmente in modo parecchio simile, Bertinelli/Bertinelli e/o Innocenti/Innocenti.
C’è una variante, al momento indecodificabile, che interagisce, quasi chimicamente, all’unisono, oserei prevedere, con le sorti del Paese Italia: è quella di Berlusconi.
Se accetta di rassegnare le dimissioni, il premier meno stimato dal dopoguerra ad oggi, e di dare così corpo e forza ai suoi ultimi transfughi, Alessio Bartolomei, a Pistoia, grazie anche ad una capillare rete informativa, ideologica e di pensiero sulla rete (facebook) potrebbe essere quello che non ti aspettavi, ma avresti fatto meglio ad aspettarti, invece.
Se l’uomo di Arcore dovesse reggere anche a queste ultime debordanti spallate, di là dal Don de noantri prenderebbe corpo la candidatura di Anna Maria Celesti (anch’essa quota rosa, decisamente meno ossessionata delle compagne) che non avrebbe comunque il peso e il seguito per poter fronteggiare Bartoli, Bertinelli, Innocenti e nemmeno Turco (l’ultima new entry inizia per T, fortunatamente).
Prima di salutarvi e raccomandarvi, qualora possiate, di evitare di andare proprio in questi giorni a trovare i vostri cari sepolti (loro non sanno che ricorre la loro festa: voi fategliela quando non se l’aspettano i vivi, è meglio e più gradita, anche dai festeggiati), due parole su Renzi, che ha deciso, dopo la convention alla stazione Leopolda, di sfidare, proprio sul terreno preferito dal suo nemico – la comunicazione –, non solo l’attuale premier, ma anche e soprattutto i suoi falsi avversari, che si stanno dannando a non saper come fare per destrutturarlo e riconsegnarlo alla città di Firenze e basta: lo faccio pensando a Bartoli, che in virtù della propria miopia, ha deciso di guardare un po’ meno lontano del suo collega (colleghi in politica, eh: Renzi non ha la cattedra all’Università!) cercando di convincere la sua città con la (ri)scoperta dell’uovo di Colombo: sacrifici ed entusiasmo, progettazione e ottimismo, realismo e coscienza, onestà e abnegazione.
Il resto sono chiacchiere, chiacchiere mascherate da programmi, anche di quelli in prima serata, con tanta pubblicità e parecchi culi di veline in primo piano; come la festa dei morti, del resto, troppo vicina ad Halloween per decidere di non glissare e rimandare ad altra data una visita così intima.

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[Lunedì 31 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]

LA PROVINCIA E I SUOI SILENZI


PISTOIA. Stamattina E.F., sul Tirreno, scrive:

«Dati allarmanti sull’inceneritore»
Interrogazione della Lega. Fragai:
«In corso monitoraggi»


«Sono emersi dei dati inconfutabili e allarmanti su l’inquinamento e l’emergenza sanitaria imputata a questo impianto». Così il capogruppo della Lega Nord, Alessandra Nesti, con un’interrogazione rivolta all’assessore provinciale all’Ambiente Rino Fragai, facendo riferimento a due audizioni di inizio ottobre, una in provincia ed una in Regione, dei Comitati per la chiusura dell’inceneritore di Montale.
Nesti chiede all’assessore di indire al più presto una commissione con i responsabili sanitari e di controllo Asl ed Arpat: «Devono spiegare gli elevati dati della diossina e di Pm 10 presenti nella zona intorno all’inceneritore e eventuali strategie per la piena tutela dei cittadini delle aree circostanti all’inceneritore; e se l’ente ha a disposizione dati che possano confermare o confutare quanto illustratoci dai rappresentanti dei comitati».
L’assessore Rino Fragai, da noi contattato, afferma che la Provincia è in possesso di questi dati: si tratta di dati intermedi. «Ma Asl ed Arpat – prosegue – stanno eseguendo proprio in questi giorni dei monitoraggi i cui risultati dovrebbero essere pronti alla fine del mese. Verranno confrontati e resi pubblici nel corso di un convegno, organizzato per il 2 e 3 dicembre, nella Sala Consiliare del Comune. Su queste risultanze si potrà fare una valutazione oggettiva della situazione».

Ha ragione Renzo Bardelli, ex-sindaco di Pistoia, quando, come l’altra sera a Villa Cappugi, parlando del declino di Pistoia, ha affermato che non esiste classe politica peggiore di quella di sinistra in questo momento: per la sua arroganza, la sua non volontà di ascoltare la gente, il suo sentirsi superiore a tutto e porsi come un dio a decidere della vita e della morte della gente – morte umana e, nel caso in questione, anche, forse, fisica.
Sono mesi ed anni che Fragai va avanti con questo sistema di sono in corso verifiche.
A forza di verifiche la gente della Piana morirà – anche se fortunatamente nel proprio letto e di vecchiaia – in attesa di verifiche che non saranno mai giunte.

Ma che vergogna questa politica!

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[Lunedì 31 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]

domenica 30 ottobre 2011

TUTTO SULL’INCENERITORE





MONTALE-PIANA. Il Comitato per la Chiusura dell’inceneritore di Montale ha postato i documenti digitali pubblicati nelle relazioni della Commissione Ambiente della Provincia di Pistoia e della Regione Toscana.
Chiunque è interessato a conoscerli, li può vedere e scaricare al seguente link: www.romitilegno.it/doc.
Sullo stesso collegamento è disponibile l’intera registrazione audio della Commissione e i cittadini sono invitati ad ascoltarla, anche per il molto apprezzato intervento di Fabrizio Bertini, esperto di “Rifiuti Zero”.
[Fonte: Comitato per la Chiusura dell’inceneritore di Montale]

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[Domenica 30 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]