PISTOIA. Gianni Parrini scrive, stamattina, sul Tirreno:
Digitale terrestre
«Tvl, la sfida comincia ora»
Bardelli festeggia l’assegnazione
delle frequenze e rilancia l’emittente
«Siamo soddisfatti, ma questo è solo l’inizio». Nelle parole di Luigi Bardelli, direttore di Tvl, la felicità si mischia alla consapevolezza che una nuova era della televisione si sta aprendo. Martedì sera, infatti, il ministero per lo sviluppo economico ha reso nota la graduatoria per l’assegnazione delle frequenze del digitale terrestre alle tv locali e la storica emittente pistoiese si è piazzata al sesto posto, ottenendo la concessione.
- Bardelli, finalmente potete tirare un respiro di sollievo: Tvl sarà sul digitale.
C’è molta soddisfazione sia per la concessione sia per il piazzamento ottenuto. L’intesa da noi capeggiata (che comprende anche Telesandomenico, Tele Iride e Rete Blu ndr) si è classificata al sesto posto, subito dopo le televisioni regionali. Il fatto di essere alle spalle di televisioni più grandi e ricche senza aver mai fatto porno, televendite e trasmissioni con sedicenti maghi ci riempie d’orgoglio.
- E ora?
Non abbiamo raggiunto alcun traguardo, ma diciamo che siamo stati ammessi alla partenza. Quella del digitale è una sfida che inizia adesso. La copertura dovrebbe essere più uniforme (da Firenze a Massa Carrara ndr) e la ricezione del segnale migliore. Ci sono investimenti da fare, palinsesti da ampliare e definire, nuove opportunità da cogliere per soddisfare un maggior numero di telespettatori. Insomma, adesso viene il bello.
- Il primo passo?
Comprare le attrezzature per trasmettere: servono ponti di trasferimento dallo studio al monte Serra e alle altre zone da cui arriva il segnale. Poi le apparecchiature per la bassa frequenza che permettono di trasformare i contenuti dall’analogico in digitale. Ci vorranno 300-400mila euro. Infine c’è la questione dei canali: ancora non sappiamo quale ci toccherà, ma per le prime classificate la numerazione sul telecomando dovrebbe andare da 10 a 19. È importante perché la sintonizzazione automatica dei nuovi televisori metterà i telespettatori in condizione di sapere dove trovarci.
- L’assegnazione della frequenza vi mette a disposizione ben 6 canali. Cosa ne farete?
Questa è un’altra delle scommesse. Stiamo valutando le ipotesi, partendo dal fatto che abbiamo la possibilità di affittare due canali alle emittenti che non hanno ottenuto la concessione perché sono arrivate troppo in basso in graduatoria. Il prezzo d’affitto è stabilito dalla legge. Vedremo.
- Intanto, però, dovete riempire almeno tre canali.
Abbiamo sei mesi di tempo. In pratica dovremo pensare altre due Tvl, ma non è detto che il nome sia lo stesso. I contenuti li potremo scambiare con le altre emittenti dell’intesa, ma lo faremo solo se ci saranno argomenti di interesse comune per il pubblico. Nuovi posti di lavoro? È possibile.
- Avete già qualche idea per i nuovi palinsesti?
Qualcosa c’è ma per scaramanzia non ci avevamo messo mano. Di sicuro, manterremo la nostra identità su tutti i canali, che è quella di una tv non ridondante, prodotta con fantasia e originalità, tant’è che siamo la più copiata. Per ora posso solo dirvi che faremo molta diretta.
- Quando sul digitale?
Il 18 novembre ci sarà lo switch-off e dovremo essere immediatamente visibili. Speriamo non ci siano difficoltà, ma perlomeno sulla montagna non ci vedranno per un po’.
Senofonte, noto poligrafo ateniese, in un famoso passo della sua Anabasi, dice ai greci sulla via del ritorno dall’Asia in Europa: «Conviene essere buoni e pii, perché con gli Dèi dalla propria parte si superano tutte le difficoltà e si esce anche dalle prove più terribili».
Anche se ciò non fu molto vero per i poveri cristiani nell’arena dinanzi ai leoni, è, questa, l’etica rassicurante del Gott mit uns, Dio è con noi: qualcosa di molto caro a Bardelli che, in quest’ultimo anno, ci ha fatto vedere, davvero, un paio di miracoli – se non tre o quattro addirittura – notevoli da qualsiasi punto di vista, veri portenti da Medjugorje.
Così stupefacenti da spingerci a credere che questo fortunatissimo anchorman della Pistoia in dismissione e decadenza, possa cavarsela, sempre e comunque, perché… Gott mit ihm, Dio è con lui.
Forse più che cattolico – e lasciatecelo dire con un pizzico di ironia – Bardelli sarebbe dovuto essere calvinista, visto che, tutto ciò che tocca, come un Mida, lo trasforma miracolosamente in oro; e visto che tutti sappiamo bene come i calvinisti credano che la grazia di Dio si manifesti (Helvetia docet) in sofisticati-perfetti orologi, profumato Emmental dal serico colore dorato, e in un sistema bancario che ha garantito per secoli la ricchezza dei pochi e la miseria dei più.
I miracoli che ci ha fatto vedere Bardelli – al di là del caso-Aias: tra i più complessi e mysteriosi, per non dire mystici, visti i colpi di scena e i lampi di magnesio in mezzo ai quali si è verificato (ma non sarà mica che qualche folgore divina sia venuta anche dall’arca dell’alleanza…?) –, i suoi miracoli, dicevamo, si sono manifestati anche nel campo del digitale terrestre, dove abbiamo assistito a una trinità esplosiva come il Tnt (trinitrotoluolo = dinamite), consustanziata in questi one two three steps progressivi:
- vendita del Canale 25 (su Firenze) a Costantino Federico di Retecapri per mezzo milione di euro: trasferimento sottostimato, come abbiamo già scritto in altro post, e conseguente regalo, da parte degli amministratori pubblici toscani (che culo!), di Canale 23 (vedi)
- ottenimento di un mutuo di oltre 350mila euro da parte della Bcc di Vignole proprio – come sembra – per il passaggio al digitale terrestre e con garanzia fideiussoria di Fiditoscana (vedi)
- sesto piazzamento, infine – dopo le Tv regionali, come abbiamo letto –, allo sportello della distribuzione dei pani e dei pesci, ossia delle frequenze.
Non è, dunque, che un elogio figlio di ammirato stupore definire la parabola – sia evangelica che satellitare – di Tvl come una sorta di ‘sesta meraviglia del mondo’.
E la settima quale sarà?
Ora Bardelli dovrebbe spiegare a tutti, senza mezzi termini, visto che finora sembra essere campato con sostanziosi donativi annuali dei contribuenti toscani (e abbiamo scritto anche questo – vedi), se ha ancora in mano i 350mila euro della Bcc di Vignole, chiesti e ottenuti, a quanto se ne sa, per il digitale, oppure – come pare di capire dall’intervista di Parrini – se Luigi Egidio dovrà chiedere un nuovo mutuo per acquistare le attrezzature necessarie alla sua mutazione da crisalide a farfalla.
Ovviamente in nome della chiarezza e della trasparenza con cui l’anchorman dei ‘palinsesti fantasiosi’ ha sempre sostenuto di amministrare le sue molteplici e intricate attività giornalistico-socio-sanitarie.
e.b. blogger
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[Giovedì 27 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]
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