L’altro giorno ho dovuto fare un po’ di fila all’ufficio della Motorizzazione Civile di Pistoia.
Ho preso il mio numero giallo (per patenti) e mi sono seduto a guardare la fauna umana che si approssimava allo sportello e mi sfilava dinanzi.
Ne ho viste di tutti i colori – sempre nel limite della norma, beninteso.
Ma un episodio mi ha particolarmente colpito e vorrei raccontarlo a tutti i lettori, compresa l’assessore Lucchesi, che non crede al degrado e alla maleducazione dei pistoiesi.
Dunque, mentre ero seduto, allo sportello 5 si è avvicinato un giovincello – che forse sarebbe più il caso di definire pisquano – che doveva svolgere un qualcosa di relativo (mi pare) alla sospensione della patente.
E già questo, permettetemi, è indicativo. La sospensione non credo sia poi così innocente e tale da poter essere affibbiata con estrema facilità.
Non aveva l’aria di essere molto perspicace, il bimbo. E tuttavia era piuttosto vivace e ciarliero con l’impiegata, una signora matura e calma, di una quarantina di anni.
La madre del pisquano si era avvicinata anch’essa allo sportello, per fare da supporter alla sua dolce creatura (pur’ ’o scarrafone è bell’ a mamma soja), che continuava a baccagliare, a chiedere, a ciarlare.
Non voglio tirarla per le lunghe.
A un certo punto l’impiegata, molto cortesemente, ha detto – testuali parole – al pisquano: «… poi lei deve applicare la marca…». E notate bene quel lei.
Di rimando il pisquano ha risposto: «Me la attacchi te la marca?», senza aggiungere neppure un timido per favore.
L’impiegata, in maniera molto discreta, lo ha fatto senza battere ciglio, come se niente fosse. E brava la scuola della liberazione e del «senti, maestra», così di moda a sinistra.
A me, però, sono cadute le braccia, cara assessore Lucchesi!
e.b. blogger
P.S. – Vorrei vedere quel tu dato a un magistrato in aula…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 13 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]
Non credo si debba imputare all'Assessore Lucchesi la maleducazione, e le maniere pessime, che aihmè non ha solo la gioventù, è il modus operandi di tanti babbi e tante mamme, che andavano a scuola, quando i tempi non eran così difficili, e quando a scuola non si parlava di politica di nessun colore....Questa stranamente era un'impiegata gentile....ma quante ce ne sono? Potrei scrivere un libro sulla maleducazione di certi impiegati, pubblici o privati che siano.
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