di Luigi Scardigli
L’ultima volta che l’ho incontrato (circolo Arci di Bonelle, un mesetto fa), mi ha sussurrato – ma in modo che lo sentissero anche gli amici che stavano non molto discosto – che non si sarebbe (ri)candidato: «Faccio il nonno, ora, basta con la politica».
E invece, pare sia bastata quella innocente, ma velenosissima letterina scritta da Roberto Bartoli, dal professor Roberto Bartoli, ordinario di diritto penale all’Università di Firenze, agli amici prima e alla stampa poi (nel mio caso, i due destinatari, coincidono), perché la base della nomenklatura pistoiese abbia serrato le fila e detto e chiesto, all’ex onorevole, di fare un ulteriore sforzo.
Ribadisco quanto già pubblicato su questo Blog in tempi di candidature non sospette: Renzo Innocenti è un uomo d’onore, senza alcun sottinteso borbonico, intelligente, capace, onesto, disponibile – non solo con il proprio elettorato nel bel mezzo del mandato, ma anche e soprattutto con la gente di strada – e, non dimentichiamolo, fotografico, fotogenico, fisicamente elegante, anche con una tuta da ginnastica, figuriamoci in giacca e cravatta, che indossa sistematicamente!
E se si presenta lui, alle primarie, non ce ne sarà davvero per nessuno, figuriamoci per Roberto Bartoli.
Un po’ mi dispiacerebbe però, devo essere onesto, e non tanto per avere Renzo Innocenti sindaco i prossimi dieci anni (sbarazzerebbe gli amici interni alle votazioni di casa e annichilerebbe gli avversari, nel segreto dell’urna, la prossima primavera e anche a quella del 2017), quanto per una ghiottissima occasione che si perderebbe, senza ombra di dubbio.
Perché sarebbe davvero opportuno, quasi doveroso, che Pistoia, come Firenze, provasse improvvisamente a voltar pagina, pur lasciando le redini della città non certo ad un illustre sconosciuto: Roberto Bartoli ha poco, o meglio, nulla da invidiare a nessuno!
Con Renzo Innocenti invece, oltre a lui, che non è proprio di primo pelo, di novità se ne vedrebbero ben poche, anche perché, se si dovesse presentare ai nastri di partenza delle primarie, la candidatura non si dovrebbe certo ascrivere alla sua voglia/volontà di fare ancora politica, ma a quella, un po’ xenofoba e misoneista, del suo partito.
Renzo, ti prego, lascia il campo a Roberto: lo conosci bene e sai quanto vale.
Se si presenta e vince Bartoli, vinci anche tu e tutta la tua gente, lo sai benissimo; se ti presenti tu, non ci son dubbi sull’esito, ma oltre agli avversari, perderemmo tutti un po’ anche noi.
E anche questo è inutile che te lo dica.
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[Mercoledì 19 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]
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