PER UNA TAZZINA DI CAFFÈ – PARTE 2

di Luigi Scardigli

Ho fatto bene, la volta scorsa, a fidarmi, ciecamente, delle informazioni ricevute dal mio amico circa il prezzo, esoso a dir poco (2 euro), del caffè consumato al banco dell’Orange jazz, di Pistoia, sere fa.

Prezzo esorbitante, quello che ha dovuto pagare l’infastidito, ma non certo arrendevole avventore, soprattutto se messo in relazione al fatto che l’accogliente ritrovo notturno pistoiese goda delle agevolazioni fiscali offerte ai circoli iscritti all’Arci.

Ho fatto bene a pubblicarle, le sue dettagliate lamentele, perché quelle informazioni hanno scatenato un piccolo grande vespaio, soprattutto in relazione alla seria e documentata perseveranza della vittima, che non si è limitato a diffonderle nei paraggi dell’Orange attraverso la voce del nostro blog, ma ha anche scritto alla direzione nazionale dell’Arci, chiedendo lumi.

Ricevuti immediatamente, ad onor del vero e filtrati dalla voce, autorevole e seria, di Federico Tasselli, in veste di presidente Arci di Pistoia e provincia.

Sembra infatti che l’esorbitante prezzo della tazzina di caffè dell’Orange (segnalato e denunciato dal nostro affidabilissimo amico, non certo informatore), oggettivamente difficilmente difendibile, rappresenti infatti solo uno degli ultimi malintesi tra l’Associazione e il locale e che presto, su quest’ultimo, potrebbe addirittura abbattersi la mannaia di una sua inderogabile estromissione dal magma dei circoli nazionali orbitanti nell’area Arci, con tutto quello che fiscalmente ne potrebbe e dovrebbe conseguire.

Del resto, per una tazzina di caffè, se ricordate cosa successe a Pisciotta…

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[Mercoledì 12 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]