sabato 8 ottobre 2011

INCENERITORE. COMITATI ALLA RISCOSSA





PISTOIA. «Più che un’audizione è stato un seminario…»: questo il commento del consigliere Guglielmo Bonacchi (Pdl) al termine delle apprezzata relazione del Coordinamento dei Comitati Fi-Pt-Po e del Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale, lì accompagnati da Alessandro Romiti.
La IV commissione ambiente ha dimostrato di apprezzare la relazione sulle vicende dedotte dagli anti-inceneritoristi, che hanno aperto i lavori con una dichiarazione inquietante quanto incisiva in una delle città dilaniate dall’amianto Breda: «Siamo qui per denunciare un’autentica Emergenza Sanitaria…».
Adriana Pagliai, del Coordinamento dei Comitati della Piana di Fi-Pt-Po, ha presentato un lavoro di riepilogo delle clamorose reticenze e omissioni denunciate, in questi anni, dai Comitati, facendo uso pressoché esclusivo di documenti pubblici prelevati dal sito della Provincia di Pistoia.
Romiti, portavoce del Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale, ha interrotto più volte per stigmatizzare i principali errori di approccio metodologico e le parziali comunicazioni di dati alla commissione, essendo tutto ciò una sintetica espressione di una dimostrata inerzia amministrativa, ovvero della volontà di insabbiare – come dicono gli antinceneritoristi – inquietanti incongruenze e omissioni.
È stato chiaro a tutti che il Comitato ha puntato il dito ripetutamente contro gli organi di controllo (Asl e Arpat, presenti con i funzionari e dirigenti responsabili) preposti alla gestione e valutazione della enorme mole di dati raccolti in quattro anni e interpretati troppo spesso in maniera più che indulgente, forti del fatto che la loro trattazione è riservata ai tecnici e non certamente ai semplici cittadini, tanto sono stati definiti dall’Assessore alle pari opportunità di Agliana, Lucilla Di Renzo.
Grande il plauso dopo la relazione di Fabrizio Bertini che – intervenuto in replica al consigliere Gabriele Romiti – ha contestato ai politici una generale disattenzione al rispetto delle linee guida previste dalle norme della CE.
Ma il momento clou è giunto all’esibizione della bozza del piano interprovinciale dei rifiuti, che Bertini aveva raccolto nella defatigante ricerca, e dal quale sono emersi dati di grande interesse argomentativo per il dibattito.
Il consigliere La Pietra ha vivacemente protestato per il fatto che il Comitato era riuscito ad acquisire un fondamentale documento di rilevanza ufficiale (e ciò, con disinvoltura, scaricandolo dalla rete, da un sito istituzionale) mentre i consiglieri tutti non ne avevano mai avuto copia o notizia.
L’incresciosa evidenza del documento ha impegnato l’assessore Fragai in una dura reprimenda espressa nei confronti dei suoi collaboratori, travolti dal senso di imbarazzo che incombeva sul consesso della IV commissione.
Il presidente Marco Biagini ha chiuso i lavori con un senso di sollievo: ha potuto dire di aver soddisfatto le istanze dei Comitati, ma soprattutto, d’aver consentito alla IV Commissione Ambiente di acquisire un diversa capacità di osservazione e altrettanto diversa conoscenza delle complesse vicende che ruotano intorno al molto discusso impianto di via Tobagi.
Il portavoce Romiti ha ritenuto bene di ricordare che il prossimo 13 ottobre lo staff dei tecnici sarà in Regione, per la medesima audizione che verrà tenuta all’attenzione della IV e VI commissione (Ambiente e Salute): assicurando che le rivelazioni e le denunce del Comitato e del Coordinamento avranno effetti incomprimibili, e finalmente dirimenti, nella interminabile diatriba che riguarda l’incenerimento dei rifiuti.

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[Sabato 8 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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