mercoledì 23 ottobre 2013

AIAS-APR/BARDELLI E LO TROVATO RAGGIUNTO DA UN AVVISO DI GARANZIA: ALLA FINE TUTTO TORNA…?


di EDOARDO BIANCHINI

Alcune necessarie osservazioni e un’analisi più accurata su una notizia diffusa domenica scorsa Una telefonata dell’ex-Presidente Aias Nazionale Francesco Lo Trovato

PISTOIA. Qualche giorno fa, a mo’ di sfottò, una gentile signora, P.B., si fermò a parlare con il nostro Massimo Bianchi, il Loppa, e gli chiese: «Ma perché il Bianchini sul blog non mette anche che il Presidente dell’Aias, Lo Trovato, sta avendo guai con la giustizia..?».

Loppa me lo aveva riferito, ma, in tutta franchezza, non ne sapevo niente ed è per questo che non ne avevo ancora scritto, perché – ed è bene che sia chiaro –, contrariamente a quanto pensano certi pistoiesi doc, non ho interessi altri, in questa città che a mio giudizio è la più discutibile della terra sotto ogni profilo, se non quelli di svolgere un onesto quanto inflessibile mestiere dell’informazione: per la quale non ho da sostenere né Bardelli, né l’Apr, né altri – a cominciare dall’Aias Nazionale e dal resto che volete voi.
Successivamente – cioè a dire domenica 20 ottobre – ecco che il Tirreno pubblica la nota che segue:

Guai giudiziari
per Lo Trovato
presidente Aias


PISTOIA. Sei avvisi di garanzia notificati ad altrettanti indagati, per l’accusa di concussione in concorso. L’inchiesta, giunta alla sua fase conclusiva, è quella relativa alla sezione Aias di Barcellona, e coinvolge politici ed ex dirigenti nazionali e regionali dell’Associazione italiana assistenza spastici.
Tra i sei destinatari degli avvisi anche Francesco Lo Trovato, ex presidente nazionale Aias. In molti a Pistoia ricordano il nome di Lo Trovato: l’ex presidente Aias è stato l’acerrimo nemico che ha portato l’Aias locale a staccarsi dalla “casa madre” nazionale e a costituire l’Associazione pistoiese per la riabilitazione, sempre presieduta da Luigi Bardelli, che accusò Lo Trovato di voler fagocitare la sezione pistoiese.
Tre anni fa, Lo Trovato aveva deciso il commissariamento dell’Aias di Pistoia per presunte anomalie nella gestione dell’attività. Commissario fu nominato Giulio Francesco Bagnale, che ingaggiò un confronto aspro con Bardelli, espulso insieme ad altri 14 membri del consiglio direttivo, prima delle due assemblee (mai riconosciute dall’Aias nazionale) che decretarono la nascita dell’Apr con il sostegno della maggioranza dei soci.
Alla base delle accuse contro gli indagati vi sono le dichiarazioni rese dall’ex presidente della sezione barcellonese Luigi La Rosa. Nell’ampio quadro accusatorio l’esborso di 20mila euro durante le elezioni provinciali del 2003 come “contributo elettorale”, attraverso i fondi dell’associazione.

E Reportpistoia, di Alberto Vivarelli, pubblica questo post:

Caso Aias, sei indagati c’è anche
Francesco Lo Trovato


BARCELLONA - Alla fine tutto torna. Sei avvisi di garanzia notificati ad altrettanti indagati, per l’accusa di concussione in concorso.
L’inchiesta, giunta alla sua fase conclusiva è quella relativa alla sezione Aias di Barcellona, e coinvolge politici ed ex dirigenti nazionali e regionali dell’associazione italiana assistenza spastici. I sei avvisi di garanzia sono stati notificati a Sebastiano Sanzarello, ex deputato regionale dal 96 al 2001, già assessore regionale alla sanità nonché europarlamentare, Natale D’Amico, assessore provinciale di Messina fino al 2005 e referente politico di Sanzarello a Barcellona, Francesco Lo Trovato, ex presidente nazionale Aias, Giuseppe Grasso, ex commissario della sezione di Milazzo e revisore dei conti, Sergio Lo Trovato, che assunse nelle vesti di commissario la gestione della sezione di Barcellona ed il presidente del consorzio Coresi, Giovanni Di Quattro. A Pistoia molti ricordano Francesco Lo Trovato: fu il deus ex machina, aiutato da qualche pistoiese, dell’affaire Aias di Pistoia in seguito al quale nacque l’Apr. L’inchiesta, condotta dal Pubblico ministero Francesco Massara e dal Procuratore Salvatore De Luca, ha fatto emergere un ampio disegno criminoso perpetrato attraverso abusi d’ufficio, minacce ed offese, volto ad ostacolare il funzionamento dell’Aias di Barcellona, il perfezionamento ed i rinnovi dell’autorizzazione dell’Asl di Messina per prestazione a soggetti portatori di handicap, la convenzione tra l’Aias e l’Asl e l’emanazione dei provvedimenti dell’assessorato regionale alla sanità e della Asl di Messina che avrebbero dovuto stabilire le prestazioni massime giornaliere rimborsabili. Alla base delle accuse contro gli indagati vi sono le dichiarazioni rese dall’ex presidente della sezione Barcellonese Luigi La Rosa, che ha denunciato le pressioni subite ai suoi danni ed a quelli del vicepresidente Sebastiano Messina, e di Pietro Arnò, poi deceduto, già direttore amministrativo dell’associazione. Nell’ampio quadro accusatorio s’inseriscono quindi numerosi episodio denunciati da La Rosa, come ad esempio, l’esborso di 20 mila euro durante le elezioni provinciali del 2003 quale “contributo elettorale”, attraverso i fondi dell’associazione, a favore di D’Amico. Un altro caso particolare, riguarderebbe, invece, la firma, sotto minaccia, da parte del presidente dell’Aias di un contratto di fornitura del servizio “4handy”, erogato dalla ditta facente capo a Lo Trovato, per un canone annuo di 21 milioni di lire mentre era già in possesso di un’erogazione analoga del costo di 2 milioni.

Come può vedere la gentile Signora P.B., il Bianchini non ha problemi a dire e a raccontare quel che accade nel mondo e che abbia, almeno in qualche modo, relazione con le mirabili cose della “città del silenzio” (o di tutti, come dice il Sindaco Bertinelli): è solo che, prima di avventurarsi un po’ alla cieca, come spesso fanno i pistoiesi, il Bianchini ci pensa un po’ di più e, se può, approfondisce e scava.
Vediamo, dunque, di fare una analisi filologica (ognuno ha le sue fisime) dei due brani dati in pasto ai lettori di Pistoia domenica 20 ottobre.
Il Tirreno. Il quotidiano locale, nella prima parte, racconta correttamente i fatti: almeno fino a quando scrive Lo Trovato, ex presidente nazionale Aias. Poi il giornale aggiunge: «l’ex presidente Aias è stato l’acerrimo nemico (di chi, però? E perché? E come? – n.d.r.) che ha portato l’Aias locale a staccarsi dalla “casa madre” nazionale e a costituire l’Associazione pistoiese per la riabilitazione, sempre presieduta da Luigi Bardelli, che accusò Lo Trovato di voler fagocitare la sezione pistoiese». 
E quando si asserisce che Lo trovato ha portato l’Aias locale a staccarsi dalla “casa madre”, a quel punto siamo assolutamente fuori del solco della verità storica dei fatti: forse non sarebbe stato male richiamare, alla mente dei lettori pistoiesi, che Lo Trovato aveva, sì, commissariato l’Aias di Bardelli, ma con Berti (allora Sindaco di Pistoia), Fratoni (Presidente della Provincia) e il Vescovo Mansueto Bianchi, aveva anche stilato un accordo – peraltro pubblicato integralmente su questo blog – con cui, se Bardelli la avesse piantata con le sue cause contro l’Aias Nazionale e avesse rifatto un’assemblea dei soci a modino, il commissario Bagnale se ne sarebbe andato da Pistoia e Bardelli se ne sarebbe potuto tornare a mettere il proprio sederino sulla poltroncina di Presidente (inossidabile: lo fa da mezzo secolo!) di Aias. Persino Renzo Bardelli, ex- Sindaco e cugino di Luigi Egidio, aveva pubblicato una famosa lettera con cui gli diceva di farsi una buona volta da parte: o si vuole scordare?
Fu, dunque, Lo Trovato a costringere Bardelli, o fu, invece, Bardelli a fare il gesto di Maradona a Berti, Fratoni, Lo Trovato e il Vescovo Bianchi? Credo – anzi ne sono certo – che sia questa la realtà storica da delineare anche per non trarre, con troppa facilità, in inganno, la labile memoria dei lettori pistoiesi a volte fin troppo inclini al lasciar perdere e correre…
E se Bardelli decise di fare di testa sua – come del resto ha sempre fatto e sta ancora facendo con l’ordinanza del tribunale di Roma – e di dare vita all’Apr, è stato forse spinto da Lo Trovato o, more luigiegidiano solito, è andato avanti a testa bassa perché lui si è sempre sentito… sulla via di Damasco?
Il Tirreno conclude, in maniera appropriata, scrivendo: «Alla base delle accuse contro gli indagati vi sono le dichiarazioni rese dall’ex presidente della sezione barcellonese Luigi La Rosa. Nell’ampio quadro accusatorio l’esborso di 20mila euro durante le elezioni provinciali del 2003 come “contributo elettorale”, attraverso i fondi dell’associazione».
Lo Trovato è, dunque, destinatario di un avviso di garanzia, né più né meno di migliaia di persone ogni giorno. Nomi eccellenti? Enzo Tortora, per esempio; o Giulio Andreotti. Ma anche Vittorio Sgarbi, se non sbaglio.
Possono bastare, questi due personaggi illustri, per far capire che l’avviso di garanzia non significa assolutamente nulla finché non si arriva a condanna e a condanna definitiva? O, cristianamente parlando, il fatto di essere indagato è già, di per sé, prova certa di assoluta colpevolezza?
Questa è una domanda da porre in primis alla gentile signora P.B. e agli altri focati sostenitori dell’Apr/Bardelli.
Ma andiamo avanti.
Reportpistoia. Il quotidiano-web di Alberto Vivarelli, la fa – a mio modesto parere – ancor peggio.
E la fa pessima – direi – con quell’attacco (Alla fine tutto torna) che è, in buona sostanza, la dichiarazione assoluta della colpevolezza di Francesco Lo Trovato.
Onestamente, se fossi Lo Trovato, mi incazzerei alquanto: alla fine tutto torna cosa? La considerazione che un avviso di garanzia è, ipso facto, una condanna per mafia?
L’uso di quella frase, all’inizio – una frase così asseverativa e d’effetto – è senz’altro un esempio certo di come non si deve fare informazione, perché il contenuto stesso della frase è, nella sua certezza poggiante su nulla, un vero e proprio insulto all’informazione e alla corretta informazione dovuta al lettore.
I pistoiesi, con un attacco così, non possono che concludere come la gentile Signora P.B.: «Hai visto, eh…? Anche lui, eh…? Ce li aveva i suoi scheletrini nell’armadio, eh…?».
Mi sembra di sentirle, tutte le vocine degli ammiccanti malignatori della Sala e di via degli Orafi.
Poi Reportpistoia ripete direttamente, copincollando, un periodo del Tirreno senza virgolettarlo neppure (L’inchiesta, giunta alla sua fase conclusiva è quella relativa alla sezione Aias di Barcellona, e coinvolge politici ed ex dirigenti nazionali e regionali dell’associazione italiana assistenza spastici) e approfondisce con altri particolari, definendo Francesco Lo Trovato il deus ex machina, aiutato da qualche pistoiese, dell’affaire Aias di Pistoia in seguito al quale nacque l’Apr.
Posate però l’occhio su un inciso fondamentale, quell’espressione aiutato da qualche pistoiese, che non può che insinuare chissà quali percorsi sotterranei malevoli contro un’Aias/Bardelli (ora Apr/Bardelli) che, ad oggi, però, brucia quattrini pubblici, come l’altoforno di Piombino, senza averne legittimazione (rivedetevi la storia dell’ordinanza del Tribunale di Roma): evidentemente Reportpistoia si è scordato che fu proprio il suo Direttore, Alberto Vivarelli, a scrivere, al momento dello scoppio della guerra, che Bardelli era uno e trino, facendo – giustamente – notare alla gente che Luigi Egidio rappresentava troppe parti in commedia: Presidente dell’Aias, ma anche padrone e patron di Tvl, direttore responsabile della stessa testata televisiva locale e, per giunta, commentatore televisivo alla Cicero pro domo sua, cioè curatore in prima persona dei propri interessi dall’una e dall’altra parte (alla faccia del Berlusca!) come in séguito lo ha sanzionato l’Ordine dei Giovanilisti della Toscana.
Una più oculata prudenza da parte di Reportpistoia mi sdarebbe sembrata necessaria e doverosa – ma evidentemente il suo direttore ha mutato atteggiamento nei confronti di Luigi Bardelli.
Francesco Lo Trovato. Alla gentile Signora P.B. – ma anche a tutti i lettori di Pistoia e di questo blog – ho il piacere di fare presente che lunedì 21 ottobre, alle 10:49 – e come sapete i cellulari non scappano – ho avuto un colloquio personale telefonico con Francesco Lo Trovato in persona.
Come ho fatto?
Faccio il giornalista e lo faccio da 46 anni e, quindi, come ho potuto farlo io, avrebbero potuto (e forse dovuto) farlo anche i colleghi del Tirreno e di Reportpistoia.
Francesco Lo Trovato, 81 anni, ex Presidente Aias nazionale e attualmente Presidente d’onore nominato durante la convention di Asiago di questa estate, ha risposto con grande serenità sull’avviso di garanzia da cui è stato raggiunto. Ha detto di essere certo che, con i documenti di cui è in possesso, non sarà difficile uscire da questo acquitrino, e ha aggiunto anche due o tre cose sugli altri personaggi di questa rappresentazione.
Su Luigi La Rosa, Lo Trovato ha sottolineato che si tratterebbe di persona pregiudicata e già condannata che, fra l’altro, risulterebbe documentalmente avere lasciato un buco di 5 milioni di euro all’Inps per oneri sociali non versati dal 2005 per la sede Aias di Barcellona (ma questo non successe anche a Bardelli negli anni 90?): un debito le l’Aias di Barcellona sta pesantemente e faticosamente pagando in forma rateizzata all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Quando, fra l’altro, La Rosa fu sollevato dalla presidenza dell’Aias di Barcellona, oltre a questi 5 milioni di euro dovuti all’Inps, sembra che non avesse pagato gli stipendi ai dipendenti da oltre 10 mesi (e a Pistoia, comunque, come vanno gli accantonamenti per il Tfr dell’Apr/Bardelli?).
La Rosa – ha aggiunto Lo Trovato – collaborava con Pietro Arnò e Sebastiano Messina: mentre Arnò, nel frattempo, è morto, Messina fu estromesso dall’Aias di Barcellona con una liquidazione (così ha detto Lo Trovato) di ben 300mila euro: una sorta, insomma, di vincita alla lotteria.
Da qui a dire che Alla fine tutto torna credo che di strada ce ne sia: almeno quanta ce n’è da Barcellona a Pistoia.
È, invece, interessante, riconsiderare tutta questa vicenda anche alla luce del post Aias. Un 1° di aprile ma senza pesce con tutti i documenti annessi e connessi (alcuni dei quali sono ripresentati in questo post che state leggendo) e da cui si capisce – dato che niente è stato mai smentito da Luigi Egidio Bardelli – che tutte le storie di trasferimento di milioni dall’allora Aias all’emittente Tvl (cioè da Bardelli a Bardelli, seppur sotto mutata specie) sono certamente vere, anche se non più penalmente rilevanti – il che non toglie un severo giudizio morale sulle operazioni effettuate dal padrone-patron di Tvl.
Come vedete – gentili lettori e cara Signora P.B. – c’è modo e modo di informare: c’è chi preferisce dire a ruota più o meno libera, e c’è chi, come questo blog, mentre dice allega documenti certi e non smentibili (che nessun giornale, all’epoca volle pubblicare: aprile 2011) e dimostra le sue tesi con i fatti, senza illazioni e senza fantasie.
E solo così, forse, Alla fine tutto torna!

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Mercoledì 23 ottobre 2013 | 13:12 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. In effetti quel "alla fine tutto torna" posto in apertura del pezzo non meriterebbe certo il Pulitzer, prestigioso premio statunitense assegnato ai giornalisti più o meno d'inchiesta.

    Far discendere da un semplice avviso di garanzia la sostanziale colpevolezza di Lo Trovato (che magari sarà pure il più bieco personaggio nella storia d'Italia, ma lasciamolo dire alla Magistratura ...) è un giochino fin troppo strumentale e che non contribuisce ad aumentare, nei lettori, la fiducia verso i giornalisti.

    Si capisce solo che chi ha scritto così (e che sugli intrecci Aias/Apr/Tvl
    non ha molto voglia di scavare) ha voluto utilizzare la notizia degli avvisi di garanzia in funzione pro-Bardelli.

    In effetti è singolare: siano informati sui rapporti siciliani fra Sanzarello Sebastiano, Lo Trovato Francesco, Grasso Giuseppe (sui quali rapporti giudicherà la Magistratura e se la Magistratura troverà prove di reati farà ovviamente bene a condannare i colpevoli, compreso il Lo Trovato), ma su vicende a noi più vicine (non solo Apr ma anche Intoccabili o Comunità Montana o comportamenti di alcuni Comuni montani) davvero in pochi, fra gli organi di informazione pistoiesi, si prendono la briga di tenerci informati.
    Mah ...

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  2. Bianchini unico Giornalista di questa citta'

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