sabato 26 ottobre 2013

LA SOVRANITÀ DEL POPOLO E LA DANNOSA ‘POLITICA DEI CONSENSI’ DELLE ASL


di Marco Buselli [*]

«Bisogna stare molto attenti e valutare bene le spinte che vengono profuse da più parti per incentivare le fusioni tra piccoli Comuni»

CI SIAMO ACCORTI che l’Asl fa politica? Ci siamo accorti che un’azienda con personalità giuridica pubblica, finanziata dalla fiscalità generale, sostenuta dai ticket sanitari e dai vari “costo ricette” o “costo impegnative”, “contributo digitalizzazione” e altro, può mettere in atto azioni concrete che trasferiscono servizi e occupazione aggirando la volontà popolare? Arrivando a rappresentare oltre i tre quarti dei costi della Regione?

Ci siamo accorti che dipendenti che lavorano sul territorio, a contatto con le famiglie, possono venire trasferiti a servizi interni senza alcuna motivazione logica di servizio?
Ci siamo accorti che l’Asl, con i suoi investimenti o trasferimenti di servizi sanitari, può privilegiare certi territori a discapito di altri?
Ci siamo accorti che certe persone possono fare ottime carriere?
L’Asl è una azienda i cui numerosi dirigenti sono nominati dalla politica regionale e di conseguenza, talvolta, possono essere delle vere e proprie macchine per la raccolta di consensi, la distribuzione di privilegi e lo strumento per la crescita o la distruzione economica di un territorio.
Ormai la totalità dei cittadini italiani sa, anche per effetto dell’informazione di stampa e televisione nazionali, che questa è una realtà ben consolidata e diffusa. Ha capito anche che le scelte elettorali di livello nazionale non possono più servire ad un cambiamento radicale, ma anzi con il passare degli anni invano, consolidano questa situazione.
L’unica arma a disposizione dei cittadini è rimasta la legge per l’elezione dei Sindaci; questi se indipendenti dalle logiche di partito, attraverso l’Associazione dei Comuni, possono pesare sulle decisioni e arrivare a modificare gli assetti nei Consigli Regionali.
È dai Comuni, da quelli più piccoli, che i cittadini possono riottenere la sovranità costituzionale.
È per questo che bisogna stare molto attenti e valutare bene le spinte che vengono profuse da più parti per incentivare le fusioni tra piccoli Comuni. 
[*] – Sindaco di Volterra
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[Sabato 26 ottobre 2013 | 18:30 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Caro Marco Buselli concordo appieno con la tua esposizione ma non mi fermerei alle ASL ma coglierei nel paniere tutte le partecipate ed Enti con dirigenti di espressione politica. Questo per chiarire che non è una politica prettamente riconducibile alla sola ASL quella di "controllare e gestire" e favorire chi più chi meno sul territorio.. Basta porsi una domanda successiva : ma se ai bandi di gara per le concessioni dei servizi concorrono solo le partecipate ed enti con espressione politica, non è altrettanto plausibile che ci siano degli inciuci sottobanco per favorire l'una o l'altra società a seconda di chi è al momento sul "seggiolone"?
    Ulteriore domanda: ma se in enti e partecipate ci sono espressioni politiche, al momento di concedere appunto le concessioni, non si crea un macroscopico CONFLITTO D'INTERESSI?
    E dulcis in fondo : se questa è la consuetudine, come mai la magistratura non si accorge mai di niente?...
    Mistero della fede.... O intenzionalità?

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  2. Se a pensar male si fa peccato come disse qualcuno......spesso ci si indovina!

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