martedì 29 ottobre 2013

SANITÀ PISTOIESE, MILLE PROBLEMI DA RISOLVERE


di Maurizio Giorgi [*]

Tragiche file al pronto soccorso di Pistoia e disagi indicibili per la gente della Montagna – E l’assistenza sul territorio che fine ha fatto?

PISTOIA. Alla luce delle ultime cronache circa il S. Jacopo, pongo alcune riflessioni di interesse collettivo.
Nell’ultimo fine settimana il nuovo Ospedale è tornato alla ribalta con due casi di nostre concittadine che si sono trovare a dover passare non pochi disagi nei locali del Pronto Soccorso.
Il primo caso è di venerdì scorso e riguarda una nostra concittadina che, accettata in P.S. alle ore 12.27, ne è uscita alle 20.45 per ottenere una diagnosi a seguito di una caduta domestica.
Al di là del fatto che nelle ore trascorse al P.S. la signora ha toccato il record di ben tre turni di lavoro, c’è da dire, come da lei stessa affermato, che fino al turno delle venti non ha ottenuto i controlli per i quali si era recata nella struttura sottintendendo un disguido interno di comunicazione.
Per questo caso come già in altre occasioni, c’è da aggiungere che non è imputabile ad una volontà o negligenza del personale che come sempre svolge il proprio ruolo con attenzione e dedizione, ma piuttosto al numero di forze in turno.
Anche personalmente ho potuto appurare con quanta difficoltà riescono a gestire il flusso di persone che si presentano per cure al P.S.: poco il personale per seguire i tanti pazienti con la giusta forma e dignità.
Il P.S. non è come un reparto, il suo ruolo di prima diagnosi e soccorso porta agli operatori una mole di lavoro ragguardevole e la pressione è sempre alta: se possono succedere queste cose dovute alla pressione, c’è da comprenderli ma trovare rimedio magari con altro personale e qualche medico in turno e reperibile in più, forse sarebbe meglio.
Per il secondo caso invece mi riferisco ad una signora novantenne di S. Marcello ma per questa storia vi consiglio di leggere direttamente al link l’articolo postato in questo stesso blog da Marco Ferrari: Miracoli della sanità in montagna: si rompe il femore in casa ed è costretta a fare il giro della provincia per finire a Pescia.
La storia di questa signora è un problema di collegamento tra ospedale e territorio e di conseguenza la prima domanda salta fuori: ma ricordo male o l’Asl aveva preso a dipendenza/consulenza una Dottoressa di Firenze profumatamente ricompensata proprio per seguire il progetto di raccordo Ospedale/territorio?
Seconda domanda figlia della prima: dov’è ad oggi il raccordo con il territorio, visto l’accaduto?
La mancanza del tessuto non è per questi due casi da imputare né agli operatori e medici del P.S. né ai servizi di assistenza territoriale, ma di una semplice mancanza di organizzazione sulla comunicazione, curabile con un po’ di buon senso e un po’ più di applicazione.
E che dire per l’Ospedale di S. Marcello? Il Pacini non sarebbe stato meglio lasciarlo in funzione fino al momento di una vera e congeniale organizzazione del territorio circa l’assistenza e a posteriori valutarne l’effettiva necessità di chiusura dei reparti, per altro già chiusi? Un Pronto Soccorso ortopedico c’è anche al Pacini ma in stagione estiva è presente solo due giorni la settima (in inverno tutti i giorni). Forse pensavano che le persone potessero aspettare quei due giorni per farsi male?
Un’ultima riflessione la pongo tornando al nostro Ospedale di Pistoia che lunedì scorso ha dato mostra delle sue pecche in occasione della, ormai da considerarsi normalissima, pioggia torrenziale.
Scantinati allagati e idrovore in funzione a go-go per ore e ore; alcune sale operatorie chiuse e interventi di conseguenza rinviati. Ma guarda, mi sembra proprio di ricordare che a inizio settembre queste possibili situazioni (ed altre) erano state segnalate in Consiglio Comunale proprio da me e Del Bino con il sostegno e la condivisione di tutto il gruppo del M5S di Pistoia con il quale abbiamo presentato esposto in Procura ai tempi.
Voglio sottolineare che l’intenzione non è quella di dare addosso a prescindere all’Ospedale, ma di cercare di stimolare chi di competenza nel controllare e giustificare i disservizi rilevati in modo da dare garanzie di qualità per chi si trova a doverne fruire i servizi in futuro.
Qualcuno dirà «ma questa è l’Italia». No signori e signore, sulla salute non possiamo permetterci di banalizzare. C’è chi più chi meno ai tempi ha negato o sminuito i problemi segnalati: questi sono i primi risultati, se ne assumano le responsabilità con un piccolo bagno di umiltà.
La nostra soglia di attenzione è e sarà molto alta nel seguire l’intento del bene comune come cittadini e, soprattutto, come portavoce della collettività.
[*] – Capogruppo 5 Stelle Comune di Pistoia
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 29 ottobre 2013 | 07:43 - © Quarrata/news]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.