di EDOARDO BIANCHINI
AGLIANA. Stamattina, 7 luglio, è uscito sul Tirreno, a firma
di Massimo Vitulano, collaboratore della testata da Montale, un articolo che
traccia la mirabile parabola dei successi della Misericordia di Agliana sotto
la guida di Artioli. Lo potete vedere, integro, nell’immagine qui a fianco.
Scendo direttamente in campo, però – e
lo faccio in virtù dei miei 46 anni di esperienza e professione giornalistica,
grazie alla quale un qualche merito pure avrò acquisito –, per sottolineare con forza, ai nostri lettori e chiunque
altro, come non si deve fare giornalismo e informazione: o, se preferite, per
far capire che pezzi di questo genere tutto sono fuorché informazione, dato –
come cercherò di dimostrare – che quel che viene diffuso e dato in pasto alla
gente,
non è cibo sano e controllato, ma semplicemente una pappa stile-Crozza:
masticata e riciclata come nuova di zecca, ma avariata e improponibile. E
questo sarebbe ciò che non dovrebbero fare i collaboratori – normalmente degli
sfruttati istituzionali – né tantomeno i colleghi responsabili dei servizi che a
volte sembra siano lì solo a riempir buchi con materiali di risulta e di
smaltimento.
Vengo al dunque passo passo.
MISERICORDIA
La spending review
fa saltare l’intramoenia
Un titolo a effetto, non c’è che dire:
c’è un pizzico d’inglese politicante, c’è una parola di latino curturale
e quindi sembrerebbe che fossimo a dama.
Peccato però che il concetto e il
contenuto siano assolutamente fasulli: insomma cacca al posto dell’oro colato.
Ad Agliana quelli che leggono davvero –
e sono in tanti, anche se hanno più paura di quanto vogliano far credere –
sanno tutti che il contratto della Misericordia con l’Asl 3 per gli specialisti
che lavorano all’interno della struttura pubblica (intramoenia significa
appunto «dentro le mura»: cioè
fanno libera professione ma sempre come dipendenti Asl) non è saltato per i volgari
tagli di Monti (spending review), ma perché, come ha bene spiegato
questo blog – letto, peraltro costantemente anche dal Tirreno –, una
delle belle invenzioni del Presidentissimo Artioli, la trasformazione della
Misericordia da semplice onlus in divina trinità (Misericordia onlus,
Unimise S.r.l. e Fondazione Misericordia), ha fatto sì che l’Asl 3 rescindesse
unilateralmente il contratto in quanto non cedibile da Misericordia ad altro
diverso soggetto (l’Unimise S.r.l. con scopo di lucro, appunto).
Non so – e non voglio saperlo – d’onde
venga fuori questo brillantissimo titolo depistante ma:
1.
se è frutto di una bufala propinata dalla Misericordia al ragazzotto che scrive
pezzi per il Tirreno, è una vergogna che va fatta rimangiare a chi l’ha
propinata
2.
se è invece opera del redattore di pagina è, sotto altro profilo, un errore
imperdonabile perché chi segue un’area o una zona ha il dovere di conoscere
bene cosa vi accade, e di stare sveglio con i ragazzi di bottega,
perché, poverini, possono anche essere traviati da interessi altri e di altri.
La verità su tutto questo? Sia chi ha
scritto che chi ha impaginato avrebbero dovuto trovarla a questo post L’Asl
3 rescinde il contratto con la Misericordia e Agliana non ha più i medici
specialisti, che smentisce in pieno il titolo e castra qualsiasi
possibilità di ribattere fra gli artioliani, dato che parla, come facciamo sempre
noi di Quarrata/news, documento alla mano! (vedi
qui il contratto Asl3-Misericordia).
E andiamo oltre…
AGLIANA. Dal 2002 il numero di volontari della Misericordia è
passato da 40 a 180 e il patrimonio è lievitato da 600mila euro a 2 milioni circa.
Fa piacere leggere di questi iperbolici
successi: ma perché non dire anche che quei 2 milioni circa sarebbero potuti
essere 2 milioni e mezzo o anche di più se il geometra Artioli invece di
prendere la via del tribunale contro i progettisti Mangoni e affidare quello
stesso progetto alla Cmsa (progetto tolto ai Mangoni, ma firmato dall’ingegnere
della Cmsa!), avesse evitato di perdere e buttar via mezzo milione o più di
spese legali?
Sono questi i buoni amministratori
da elogiare pubblicamente o piuttosto quelli che, anche secondo la parabola
evangelica, riescono a far fruttare i talenti loro affidati, senza sprecarne un
fottìo? Fa male, gente, sentir parlare in termini così concreti? È meglio
essere elogiati e basta…?
Gli anni appena trascorsi hanno visto i
dirigenti impegnati nella costruzione della nuova sede inaugurata nel 2010.
La costruzione della nuova sede della
Misericordia – parliamoci chiaro – è stata un eclatante errore amministrativo:
e se Artioli avesse combinato un
pasticcio di tal portata (perdere mezzo milione di euro) quando era
direttore di banca, come minimo avrebbe perso la sua morbida poltrona di pelle
nera. E non si dica che nessuno sapeva niente, perché la vicenda è stata
portata sul tavolo di dissezione del medico legale sia il 25 gennaio che il 13
febbraio scorsi: e chi volle vedere vide e chi volle sapere seppe – e gli altri
girarono opportunamente i loro occhietti altrove: il correttore morale perché
non credeva alla funzione di correttore morale, il maresciallo Cataldo perché
aveva impegni di famiglia (ma da Artioli, però, c’era andato il 25 gennaio!).
Il nuovo consiglio direttivo, eletto
pochi giorni fa, dovrà farla fruttare ancor più di quanto non sia stato fatto
fino a oggi. Ma le idee non mancano.
Belle affermazioni e tanti complimenti!
Il buon Vitulano è ancora piuttosto acerbo quanto a esperienza: una laurea, del resto, non può
bastare a far capire come gira il mondo, né a fare di uno che scrive un
informatore provetto.
Il nuovo consiglio (ma nuovo
in cosa, Signori? Sono sempre i soliti che girano da più di dieci anni!) di
idee per far fruttare il capitale ce ne ha a bizzeffe: non ha trasformato l’amore
misericordioso per il prossimo in una S.r.l. con fini di lucro? Non ha
svuotato la Misericordia onlus per creare una “zecca di status quo”?
Basta, però, che non abbia idee fruttuose come quella del mezzo milione
di euro buttato via o quella che ha fruttato la rescissione del contratto Asl3-intramoenia,
zàin (zàin in ebraico è il pipino maschile, che suona
meglio di c…!, no?)!
Massimo Bruchi, ex vicepresidente ed
attualmente responsabile della Protezione civile e dei mezzi, dice che è già in
ponte il progetto di costituire un gruppo autonomo di Protezione civile che
operi in sinergia con il Comune per fronteggiare le emergenze. «Negli scorsi
mesi abbiamo aiutato numerose persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni
a causa delle inondazioni – spiega il consigliere – Per il futuro intendiamo potenziare
ulteriormente questo gruppo di volontari, in modo da offrire il nostro sostegno
anche a livello nazionale».
Fa bene, Bruchi, a progettare a livello
nazionale e – perché no? – anche internazionale. Perché non prevedere anche
interventi in Turchia per i terremoti che possono verificarsi? Tanto a dare la
loro opera sono stati, sono e saranno, sempre e comunque, quei 180 volontari
(facciamogli dire anche questo) che raccolsero (se non sbaglio) 16mila euro per
potersi cucinare un piatto di spaghetti durante le lunghe notti d’inverno nella
cucina della Misericordia: cucina che – ma vedi
un po’! – per loro è inutilizzabile. E salutamassòrata,
direbbe il buon Totò.
Nel nuovo organigramma spiccano anche i
nomi di tre donne, una delle quali, la ventinovenne Ilaria Signori, è stata chiamata
a sostituire Bruchi nella carica di vicepresidente.
Cominciamo proprio bene se la
Vicepresidente Signori, avvocata, lascia che si accreditino false opinioni su
certi fatti!
Come avvocata, iscritta a un ordine
molto particolare, dovrebbe testimoniare il massimo rigore per il rispetto
della verità: o invece sta già difendendo la Misericordia come sua cliente e
perciò è tenuta a nascondere come stanno realmente le cose riguardo al
contratto-intramoenia e al silenzio sotto cui è stata fatta passare
tutta la perdita del mezzo milione di euro e oltre, per le cause civili con i
Mangoni e, per giunta, a danno di tutti gli aglianesi?
E come è stata zitta, l’avvocata, anche
sul fatto che l’ingegner Giovanni Ortu (lo sa chi era, vero?) firmò i progetti dei
Mangoni come fossero suoi e, beccato dal giudice, dovette fare un accordo e implorare
che tutti stessero zitti per non essere perseguito dal suo ordine professionale
col rischio di essere radiato!
È questo un modo corretto di agire, Signori? E la gente
deve fidarsi di questi Paoli Silenziarii?
Il correttore spirituale resterà per i
prossimi 6 mesi don Paolo Tofani, che, però, ha già annunciato di voler
lasciare l’incarico a causa degli impegni che lo legano alle varie parrocchie
da lui amministrate e alla Caritas diocesana. Nei prossimi mesi sarà valutata
una nuova nomina di concerto con la curia vescovile.
Sul problema del correttore morale e
del proposto Tofani, stenderei un velo di silenzio se solo non fossi rimasto
male del suo silenzio da canto terzo dell’Inferno di Dante.
Come compagno d’infanzia e di scuola mi
sarei aspettato che un prete, prima di andare a celebrare la messa come si
legge nei Carmina Burana, avesse purgato se stesso: avesse lasciato
tutto e fosse andato diritto da un fratello (io: che gli sono fratello anche se
non cattolico praticante come lui) a chiarire.
Evidentemente Paolo preferisce parlare
dei massimi sistemi e occuparsi del Brasile e del Berlusca, più che far pulizia
in casa sua, tra i suoi parrocchiani e dinanzi al suo uscio.
Non io, ma lui che crede, si ponga bene
anche questo problema in sede di un suo esame di coscienza.
Dalla necessità di promuovere una maggior
comunicazione tra associazione e cittadini, nascerà a breve il nuovo sito
internet. Sul portale saranno reperibili tutte le informazioni più importanti:
dal servizio di pompe funebri agli orari di apertura degli ambulatori. Questi
ultimi infatti, per un totale di 16, resteranno aperti in giorni specifici
della settimana, offrendo la consulenza di specialisti in cardiologia,
dermatologia, endocrinologia, ginecologia e molte altre branche della medicina.
Attenzione alle parole: non mentono
mai.
Per il geometra Artioli & C. la
comunicazione si limita al «servizio di pompe funebri agli orari di apertura
degli ambulatori»? E il resto, ciccia?
E per vedere numeri e cifre? Iscritti a
soci e respinti e perché respinti in una associazione che nasce sotto il
segno del Vangelo? Si dovrà ricorre a cosa? All’ariete che sfonda le porte
e le mura della ‘fortezza della solitudine’ di Nembo Kid? Ma via!
Diversamente non sarà più attivo il
servizio di intramoenia tenuto da liberi professionisti, che, grazie a una
convenzione con l’Asl, permetteva di effettuare particolari tipi di visite nella
sede dell’associazione. La convenzione, infatti, non sarebbe stata rinnovata a
causa della spending review.
Su queste ultime bufale, inutile
insistere. Chiudiamola qui.
Ma se informazione ha da essere fatta –
e non pezzettini di ciccia macinata da gettare al gatto –, facciamola
seriamente spiegando a tutti (a partire, in primo luogo, dai
collaboratori-sfruttati dei giornali) che le notizie non vanno prese solo da
chi ha troppi interessi a darle per difendere se stesso.
La prima cosa da fare quando si scrive
per la gente, i lettori i cittadini, è non fidarsi di chi ci racconta senza
mostrare prova certa di ciò che dice (e Artioli ha sempre nascosto bilanci e
sentenze per le quali ha perso mezzo milione di euro): e di andare a cercare
più in là e di più.
Gente… quando basta basta!
[Questo intervento è scritto e prodotto
come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 7 luglio 2013 | 19:25 - ©
Quarrata/news]
Bianchini : fra i vari e corposi punti toccati, la figura più scialba la fa il correttore don Tofani. Se la Misericordia è quella della mia gioventù, quella di Don Luigi Stefani, questo Tofani è veramente "il tarlo".In bocca al lupo per il divenire dell'articolo. Dubito possa dare i suoi frutti a livello di verità.Don Tofani che macchina guida? Un ultimo tipo sponsorizzato? Che tristezza!!!!!
RispondiEliminaE a rigor di logica, quale spesa per l'ente pubblico sarebbe stata tagliata dalla "spending review"?
RispondiEliminaDal momento che, tolta la percentuale dovuta alla Misericordia (e perchè poi definire l'accordo "a titolo gratuito" se la USL avrebbe ceduto dal 12 fino al 36% degli incassi?!) e quella destinata ai professionisti, il resto sarebbero stati tutti soldi facili facili per la USL!