lunedì 22 luglio 2013

PISTOIA, FRONDA RENZIANA


di LUIGI SCARDIGLI

La cordata dei riformisti pistoiesi ha ribadito la propria volontà di trasformare il Partito Democratico dall’interno Prossimo appuntamento a settembre con Dario Parrini

PISTOIA. «Fino a quando saremo così democratici, e se smettessimo di esserlo non avremmo più alcuna ragione d’essere, continueremo la nostra battaglia: questo Pd, se vuole continuare ad esistere e non consegnare il Paese alla destra, deve iniziare a ripensare il modo di fare politica e a se stesso, oltretutto, aprendo ad esempio le porte di un’abitazione che ha bisogno di nuovi condomini a chiunque sia mosso da animo di nobile, volenteroso, onesto, leale; con o senza tessera».

È questa la sostanza della conferenza stampa, indetta ai tavoli del bar Michi di piazza del Duomo a Pistoia, oggi, nel tardo pomeriggio, da Adesso! Pistoia, l’Associazione politica dei Renziani pistoiesi che tra iscritti e simpatizzanti, tra coinvolti direttamente e seguaci telematici conta già oltre 400 persone, prosegue, indefessa, imperterrita e animata da grandi ideali, la propria battaglia interna al Pd.
«Ci siamo incontrati quasi spontaneamente subito dopo le Primarie nazionali di novembre – racconta Roberto Bartoli, Professore Ordinario di Diritto Penale alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze, uno dei quattro candidati (e tre sconfitti) alle Primarie pistoiesi – e da lì abbiamo deciso che il nostro partito avrebbe potuto e dovuto funzionare diversamente, perché il Pd è anche casa nostra e da quest’abitazione, che popoliamo insieme a tutti gli altri mossi anche da diversi ideali rispetto ai nostri, non ce ne andremo. Mai».
All’ordine del giorno dell’odierno incontro Adesso! Pistoia ha fissato 10 punti capaci di rinnovare veramente il partito:
  1. primarie per le istituzioni aperte a tutti;
  2. primarie per il partito aperte agli iscritti e ai simpatizzanti;
  3. regole per le Primarie predefinite;
  4. ruolo imparziale dei Dirigenti durante le Primarie;
  5. limiti temporali per incarichi di partito ed eletti nelle istituzioni;
  6. reale autonomia degli organi di garanzia;
  7. libertà di iscrizione in qualsiasi luogo, nonché circoli vivi;
  8. rinuncia immediata al finanziamento pubblico a partire dai circoli;
  9. reale rapporto dialettico tra partito ed eletti nelle istituzioni;
  10. garanzia di un effettivo pluralismo.

Il Partito democratico, nel frattempo, sembra far finta di nulla, provando ad ignorare, e a voler far finta che si tratti solo di una bolla di sapone, un’Associazione che a livello nazionale e in particolar modo in Toscana rappresenta ormai una fetta troppo consistente del Partito.
«Occorre guardare in faccia la realtà – aggiunge Simone Gori, l’addetto stampa di Adesso! Pistoia –. Nel 2011, questo Comune, vantava 1,200 iscritti al Pd; nel 2012 si sono dimezzati, scendendo a 600. Molti di quelli che gravitano nella nostra area politica ed ideologica non sono iscritti e probabilmente non lo diverranno mai, ma questo non vuole assolutamente dire che non abbiano a cuore le sorti del partito e quelle del Paese. Anzi. Non si riconoscono nel Palazzo, ma ci vogliono entrare e noi dobbiamo aprire loro le porte: ne ha bisogno il Partito, ne ha bisogno il Paese».
«Occorre iniziare subito a trasformare nei fatti tanti buoni propositi – aggiunge Andrea Massai, altro rappresentante di spicco dell’Associazione –. È fondamentale che i nostri principi, attorno ai quali ruota la nostra voglia di cambiamento, inizino ad essere effettivi, efficaci, reali. Ad iniziare dal finanziamento pubblico ai partiti, e ai circoli, aggiungiamo noi: è un nodo a nostro avviso cruciale, attorno al quale si giocherà una partita importante».
«Ci siamo e ci saremo – conclude Massimo Baldi, il filosofo del Movimento –. Ci siamo perché ci crediamo, ci saremo perché questa è l’unica strada che intendiamo percorrere, il futuro che vogliamo provare a disegnare, dentro questo partito, dentro la sua storia».
Il prossimo appuntamento è fissato a settembre, con un incontro con Dario Parrini, Deputato, renziano doc, con il quale, molto probabilmente si stilerà la strategia politica del 2014.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Lunedì 22 luglio 2013 | 21:31 - © Quarrata/news]

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