di ALESSANDRO
ROMITI
Storia
di un bando e di una graduatoria di assegnazione che finiranno forse al Tar e
alla Corte dei Conti – Ma Agliana è diventata una “città dei miracoli”?
AGLIANA. L’Agisport di Papi è stata riconfermata assegnataria del beneficio
economico di quasi 50mila euro per gestire il traffico dell’uso delle strutture
sportive del Comune. Ma
una nube si avvicina all’orizzonte per l’Amministrazione aglianese, o forse due.
La
prima è un possibile ricorso al Tar (e l’Amministrazione Aglianese, conosce
bene il tribunale amministrativo, avendone già assaggiato il frustino in più
occasioni…) che alcuni cittadini starebbero valutando di proporre a seguito
della delibera di affidamento all’Agisport; la seconda la starebbero studiando
altri cittadini indispettiti intenzionati a rivolgersi alla Corte dei Conti per
alcune delle diverse irregolarità del passato della stessa Agisport.
Nel
primo caso, i criteri di scelta del bando di gara sembrano aver completamente
tradito lo spirito della legge regionale 3.1.2005 n° 6 che
(lettera e, art. 3), dispone che la scelta dell’affidatario tenga conto: “dell’esperienza nel settore del radicamento
sul territorio, dell’affidabilità economica, della qualificazione professionale
degli istruttori e allenatori utilizzati, della compatibilità dell’attività
sportiva esercitata con quella praticabile nell’impianto”, etc.
Tutto
questo non sembra essere stato tenuto nell’opportuno conto dal bando di gara
che ha riaffidato il servizio all’Agisport e, la dichiarazione resaci dall’Ing.
Giorgi sulla reiterazione a copia-incolla
dal precedente bando del 2008, crea obiettivi motivi di inquietudine: perché se
errore c’è oggi, c’è stato anche nel 2008, se la logica non è una opinione.
Balza
subito agli occhi un fatto abbastanza singolare: che l’offerente “più costoso” (Agisport,
detta concorrente C) sembra proporre le tariffe più alte e vince il bando.
Sembra che Agisport abbia promesso in modo interlocutorio (e cioè incerto, interpretabile e indeterminato, mancando il progetto) di costruire un impianto di illuminazione al campo Barontini (punto 1c). Ma a questo punto viene necessariamente da chiedersi: anche promesse o dichiarazioni d’intenti fanno parte dei fattori di valutazione per l’assegnazione dell’incarico? E se è così, in base a cosa? O da quando? Con quali garanzie se non ci sono fidejussioni o terzi garanti sul progetto in parola? E comunque, se il bilancio dell’Agisport è in deficit di 6.000 euro (punto sul quale però la commissione ha – nonostante tutto – assegnato 0,50 punti di merito) dove sarebbero le risorse?
Sembra che Agisport abbia promesso in modo interlocutorio (e cioè incerto, interpretabile e indeterminato, mancando il progetto) di costruire un impianto di illuminazione al campo Barontini (punto 1c). Ma a questo punto viene necessariamente da chiedersi: anche promesse o dichiarazioni d’intenti fanno parte dei fattori di valutazione per l’assegnazione dell’incarico? E se è così, in base a cosa? O da quando? Con quali garanzie se non ci sono fidejussioni o terzi garanti sul progetto in parola? E comunque, se il bilancio dell’Agisport è in deficit di 6.000 euro (punto sul quale però la commissione ha – nonostante tutto – assegnato 0,50 punti di merito) dove sarebbero le risorse?
L’investimento
è stimato in 80.000 €: e, in soli 16 mesi, è impossibile realizzare l’opera. Ma
per di più: quali penali resterebbero in capo alla soc. Agisport in caso di
mancato rispetto all’impegno? E può la commissione arrogarsi il diritto di
credere in parola…?
L’Agisport
è una società di “pura gestione” e non svolge attività sportive: ciò
nonostante, gli sono stati assegnati 2 punti, con quella che sembra una più che
discrezionale concessione di credito: l’associazione non ha istruttori
propri, ma la commissione ha creduto a quanto liberamente asserito dal
Presidente Papi; un Presidente che evita ogni confronto con il nostro blog e
con la chiara e trasparente informazione, nonostante che l’Assessore Magazzini ci
abbia scritto di essersi fatto carico di sollecitarlo.
E
al di là ogni altra considerazione, ecco la domanda finale, la più difficile:
se Agisport ha concorso e vinto con una riduzione di corrispettivo di circa
50.000 €, riuscirà a garantire lo stesso servizio, proprio mentre, in più, si
impegna a realizzare un impianto di illuminotecnica del valore probabilmente
doppio allo stesso contributo erogatole dall’amministrazione? Come può essere
credibile, in altri termini, sia il mantenimento della parità dei servizi, sia
un piano di investimenti, dopo un taglio drastico del 50% dei finanziamenti
comunali? Agliana è diventata una città dei miracoli?
Se
questo è possibile, ne consegue, quantomeno, che i contributi di 100mila euro all’anno
finora versati (siamo ormai intorno al milione di €!) erano sovrastimati ed
eccessivi, ed erogati a danno dei cittadini e della collettività.
Non
sarebbe dunque il caso che, anche a livello di amministrazione Ciampolini, si
facesse davvero chiarezza in tutta una storia che genera solo dubbi e
incertezze e finisce per gettare ombra sulla Giunta?
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Domenica 21 luglio 2013 | 18:26 - © Quarrata/news]
Dunque....direi che più che città dei miracoli, Agliana, potrà essere chiamata la città dei "Miracolati"!
RispondiEliminaComplimenti, roba da far invidia a Corleone.
mDB