di GRILLO PARLANTE
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Mi riconosco pienamente nei consigli che Felice De Matteis
(un signore che non conosco di persona ma soltanto perché scrive su Quarrata/news)
ha oggi inviato al presidente dell’Associazione Zeno Colò e che si ripropongono
di ostacolare quella sotterranea e martellante attività che tende ad “inchiappettare
la Montagna” e ad assicurare il timone e la guida di questo ormai disastrato e
splendido territorio ad alcuni dequalificati politici del Pd montano e al
Comitato per il Comune Unico della Montagna pistoiese (diretto da Roberto
Orlandini da sempre sotto la cappella del noto e potente imprenditore Vincenzo
Manes della Kme).
Operazione questa che – ora si sta chiarendo il perché – vede affiancati ad una ristretta porzione del Pd transfughi
dal Pdl e dalla Lega, cavallette provenienti dal Msi saltate nel Pdl e che non
seguono le direttive del coordinamento provinciale, affaristi e mestatori di
professione. Non manca neppure qualche anima candida che indottrinata a dovere
crede davvero che la forzata creazione del cosiddetto Comunone Dynamone
porti alla rinascita della montagna.
Messa la sordina alle consuete super
esposizioni pubbliche, ora è partita l’azione di coinvolgimento di
associazioni, dei loro dirigenti, dei loro iscritti (specialmente giovani i
quali vengono circuiti con la promessa di rapide carriere e via di seguito).
Fortunatamente i montanari (scarpe
grosse ma cervello fino) con l’Abetone in testa hanno scoperto la manfrina e
resistono a queste insidiose manovre. In molti ricordano infatti la vicenda del
gigantesco cavallo di legno pieno di armati che servì ad introdurre i greci di
Ulisse nella città di Troia messa a sacco e distrutta.
Al punto in cui siamo anche Il Grillo
ritiene che per le popolazioni dell’alta montagna pistoiese (purtroppo
spogliata di quel grande motore che era l’Azienda di Stato per le Foreste demaniali,
delle grandi industrie locali, dell’Ospedale di San Marcello, degli enti che ne
curavano la promozione e valorizzazione turistica, dei servizi assicurati dal
personale dell’Enel, delle società telefoniche e ridotta ad una scatola vuota
dopo il giusto e dovuto scioglimento di quella tanto male amministrata Comunità
Montana) non possano e non debbano accettare il Comune unico così come
formulato dal cosiddetto Comitato Dynamone Comunone ma individuare altre
soluzioni come la fusione Abetone e Cutigliano o Abetone, Cutigliano e
Piteglio.
Sarà possibile? Ritengo di sì se il
sindaco Ceccarelli – passata l’infatuazione del Comunone Dynamone – deciderà di percorrere queste strade. Dopotutto è fresco di
stampa lo slogan “La Montagna ai Montanari” (quelli però che non l’hanno
gettata alle ortiche).
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Venerdì 19 luglio 2013 | 13:24 - © Quarrata/news]
Amici, fratelli, compagni, camerati, d'ora in poi, FATE DELLE PROPOSTE SENSATE per quelli che continueranno ad abitare in montagna.
RispondiEliminaGrazie
Camerati,amici, fratelli, compagni, d'ora in avanti, cominciate a fare delle roposte concrete per il Futuro della Montagna, TUTTI NESSUNO ESCLUSO.
RispondiEliminaSiamo in attesa di proposte concrete e possibili, come credete.
Tutto il resto serve solo a farci trasferire tutti nella piana quanto prima.
Grazie!