venerdì 19 luglio 2013

DOBBIAMO MOBILITARCI PER SALVARE LA NOSTRA MONTAGNA DALLE TANTE INTERESSATE SIRENE


di GRILLO PARLANTE

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Mi riconosco pienamente nei consigli che Felice De Matteis (un signore che non conosco di persona ma soltanto perché scrive su Quarrata/news) ha oggi inviato al presidente dell’Associazione Zeno Colò e che si ripropongono di ostacolare quella sotterranea e martellante attività che tende ad “inchiappettare la Montagna” e ad assicurare il timone e la guida di questo ormai disastrato e splendido territorio ad alcuni dequalificati politici del Pd montano e al Comitato per il Comune Unico della Montagna pistoiese (diretto da Roberto Orlandini da sempre sotto la cappella del noto e potente imprenditore Vincenzo Manes della Kme).

Operazione questa che – ora si sta chiarendo il perché – vede affiancati ad una ristretta porzione del Pd transfughi dal Pdl e dalla Lega, cavallette provenienti dal Msi saltate nel Pdl e che non seguono le direttive del coordinamento provinciale, affaristi e mestatori di professione. Non manca neppure qualche anima candida che indottrinata a dovere crede davvero che la forzata creazione del cosiddetto Comunone Dynamone porti alla rinascita della montagna. 
Messa la sordina alle consuete super esposizioni pubbliche, ora è partita l’azione di coinvolgimento di associazioni, dei loro dirigenti, dei loro iscritti (specialmente giovani i quali vengono circuiti con la promessa di rapide carriere e via di seguito).
Fortunatamente i montanari (scarpe grosse ma cervello fino) con l’Abetone in testa hanno scoperto la manfrina e resistono a queste insidiose manovre. In molti ricordano infatti la vicenda del gigantesco cavallo di legno pieno di armati che servì ad introdurre i greci di Ulisse nella città di Troia messa a sacco e distrutta.
Al punto in cui siamo anche Il Grillo ritiene che per le popolazioni dell’alta montagna pistoiese (purtroppo spogliata di quel grande motore che era l’Azienda di Stato per le Foreste demaniali, delle grandi industrie locali, dell’Ospedale di San Marcello, degli enti che ne curavano la promozione e valorizzazione turistica, dei servizi assicurati dal personale dell’Enel, delle società telefoniche e ridotta ad una scatola vuota dopo il giusto e dovuto scioglimento di quella tanto male amministrata Comunità Montana) non possano e non debbano accettare il Comune unico così come formulato dal cosiddetto Comitato Dynamone Comunone ma individuare altre soluzioni come la fusione Abetone e Cutigliano o Abetone, Cutigliano e Piteglio.
Sarà possibile? Ritengo di sì se il sindaco Ceccarelli – passata l’infatuazione del Comunone Dynamone – deciderà di percorrere queste strade. Dopotutto è fresco di stampa lo slogan “La Montagna ai Montanari” (quelli però che non l’hanno gettata alle ortiche).

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Venerdì 19 luglio 2013 | 13:24 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Amici, fratelli, compagni, camerati, d'ora in poi, FATE DELLE PROPOSTE SENSATE per quelli che continueranno ad abitare in montagna.
    Grazie

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  2. Camerati,amici, fratelli, compagni, d'ora in avanti, cominciate a fare delle roposte concrete per il Futuro della Montagna, TUTTI NESSUNO ESCLUSO.
    Siamo in attesa di proposte concrete e possibili, come credete.
    Tutto il resto serve solo a farci trasferire tutti nella piana quanto prima.
    Grazie!

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