venerdì 27 luglio 2012

LE MURA DI PISTOIA. ALMENO SALVIAMO IL SALVABILE

di Lorenzo Cristofani

Succede che a Pisa si è iniziato a recuperare le mura urbane (vedi), con una serie di interventi sulle strutture difensive vere e proprie, che di notte saranno illuminate, e sul sistema integrato del verde lungo di esse.
È interessante cogliere l’orgoglio del sindaco di Pisa (vedi, merita davvero) nel comunicare il raggiungimento di un sogno, che porterà un notevole arricchimento ai cittadini di una città da noi poco distante.

Sorge spontaneo il paragone con l’assoluta mancanza di sensibilità culturale e orgoglio mostrati dall’ormai e finalmente ex sindaco Berti nei confronti della nostra città murata.
Solo sette o otto anni fa, se non ricordo male, veniva finanziato coi soldi pubblici il piano per la città storica, che prevedeva un apposito ufficio che monitorasse anche le mura cittadine e ne predisponesse il restauro. Ovviamente non si è mai visto tale ufficio (come anche denunciato dal consigliere Pd Nicola Gonfiantini) e il risultato è stato che Pistoia ha pagato, per svariate centinaia di migliaia di euro, il signor professore Cervellati per disattendere totalmente tutto ciò che l’allora gettonato architetto aveva indicato.
Ma non finisce qui: la beffa è arrivata lo scorso anno, con il crollo delle mura di Viale Arcadia, sul lungo-Brana dove insistevano attività vivaistiche e serricole a più riprese ritenute, da diversi specialisti, incongrue e incompatibili in quel contesto.
Nessuno, né il sindaco Berti, né chi per lui, chiese scusa ai cittadini per quella vergognosa e prolungata negligenza che portò al crollo, che era inevitabile – per degrado e incuria – e perfettamente prevedibile.
Sostanzialmente quell’episodio, unito a tutta la sequenza di obbrobri perpetrati da Berti contro la città, (ecomostro [ospedale, n.d.r.] al campo di volo, sottrazione a danno della comunità del Monte Pio, idem per la Casa del Combattente, banalizzazione e cementificazione aree ex Breda, idem per l’area Pallavicini e scempio del giardino di Via Abbi Pazienza) pone la forte attualità delle mura di Pistoia.
La palla passa ovviamente alla politica e in special modo all’attuale Sindaco, nonché assessore all’urbanistica con delega al centro storico. I tempi urgono anche perché l’onta non si è arrestata col crollo delle mura: ricordate come si sta continuando a costruire lungo via Pacinotti, proprio a ridosso delle mura (vedi)? Ma guarda, lì il Sindaco che non sa niente e niente vede (ipse dixit, in riferimento al club degli appalti che per dieci anni ha fatto di tutto perché lui non se ne accorgeva) ha provveduto al consolidamento statico delle mura medicee e a far tagliare gli alberi che vi erano cresciuti.
Nelle raffigurazioni antiche, dal Trecento in poi, Pistoia è identificata con le mura, limite fisicizzato che si interpone tra città storica e contado: si salvi allora quello che può essere recuperato e restituito ai cittadini, in prospettiva di una vera e attesa riqualificazione urbana, sociale e culturale.
Anche se in ritardo e con gravi perdite, un patrimonio così importante e identitario deve pur sempre tornare a vivere, nella quotidianità, nell’orgoglio e nell’immaginario dei pistoiesi.

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[Venerdì 27 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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