di Lorenzo Cristofani
Succede
che a Pisa si è iniziato a recuperare le mura urbane (vedi), con una serie di
interventi sulle strutture difensive vere e proprie, che di notte saranno
illuminate, e sul sistema integrato del verde lungo di esse.
È
interessante cogliere l’orgoglio del sindaco di Pisa (vedi, merita davvero) nel
comunicare il raggiungimento di un sogno,
che porterà un notevole arricchimento ai cittadini di una città da noi poco
distante.
Sorge
spontaneo il paragone con l’assoluta mancanza di sensibilità culturale e
orgoglio mostrati dall’ormai e finalmente ex sindaco Berti nei confronti della
nostra città murata.
Solo sette
o otto anni fa, se non ricordo male, veniva finanziato coi soldi pubblici il
piano per la città storica, che prevedeva un apposito ufficio che monitorasse
anche le mura cittadine e ne predisponesse il restauro. Ovviamente non si è mai
visto tale ufficio (come anche denunciato dal consigliere Pd Nicola
Gonfiantini) e il risultato è stato che Pistoia ha pagato, per svariate
centinaia di migliaia di euro, il signor professore Cervellati per disattendere
totalmente tutto ciò che l’allora gettonato architetto aveva indicato.
Ma non
finisce qui: la beffa è arrivata lo scorso anno, con il crollo delle mura di
Viale Arcadia, sul lungo-Brana dove insistevano attività vivaistiche e
serricole a più riprese ritenute, da diversi specialisti, incongrue e
incompatibili in quel contesto.
Nessuno,
né il sindaco Berti, né chi per lui, chiese scusa ai cittadini per quella
vergognosa e prolungata negligenza che portò al crollo, che era inevitabile –
per degrado e incuria – e perfettamente
prevedibile.
Sostanzialmente
quell’episodio, unito a tutta la sequenza di obbrobri perpetrati da Berti contro
la città, (ecomostro [ospedale, n.d.r.] al campo di volo, sottrazione a danno
della comunità del Monte Pio, idem per la Casa del Combattente, banalizzazione
e cementificazione aree ex Breda, idem per l’area Pallavicini e scempio del
giardino di Via Abbi Pazienza) pone la forte attualità delle mura di Pistoia.
La palla
passa ovviamente alla politica e in special modo all’attuale Sindaco, nonché
assessore all’urbanistica con delega al centro storico. I tempi urgono anche
perché l’onta non si è arrestata col crollo delle mura: ricordate come si sta
continuando a costruire lungo via Pacinotti, proprio a ridosso delle mura (vedi)?
Ma guarda, lì il Sindaco che non sa niente e niente vede (ipse dixit, in riferimento al club degli appalti che per dieci anni
ha fatto di tutto perché lui non se ne accorgeva) ha provveduto al
consolidamento statico delle mura medicee e a far tagliare gli alberi che vi
erano cresciuti.
Nelle
raffigurazioni antiche, dal Trecento in poi, Pistoia è identificata con le
mura, limite fisicizzato che si interpone tra città storica e contado: si salvi
allora quello che può essere recuperato e restituito ai cittadini, in
prospettiva di una vera e attesa riqualificazione urbana, sociale e culturale.
Anche se
in ritardo e con gravi perdite, un patrimonio così importante e identitario
deve pur sempre tornare a vivere, nella quotidianità, nell’orgoglio e nell’immaginario
dei pistoiesi.
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[Venerdì
27 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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