sabato 28 luglio 2012

COMUNITÀ MONTANA, LA STORIA INFINITA


SAN MARCELLO MONTAGNA. Gianfranco Rossi ci ha inviato questo suo intervento, peraltro già pubblicato sul suo blog casa del cittadino montagna pistoiese.
Lo facciamo con alcuni ritocchi.

Cioè la storia è finita, la Comunità Montana è chiusa, come avviene normalmente in questo Paese, si preferisce buttare via il bambino con l’acqua sporca, così facendo si pensa che tutto sia finito; purtroppo non è finito, credo che per le polemiche e la chiarezza siamo solo all’inizio, la chiarezza non arriverà mai.

Che la Comunità Montana Pistoiese sia stata amministrata con semplicità non ci sono dubbi, già da quando è nata, volendo mettere un Perito Tecnico a Ragioniere Economo: questo lo dico avendolo letto sulla ormai famosa relazione-Eller che sembra la Sacra Sindone (l’accostamento come rarità); le cose sono due, o nasceva già come contenitore di consensi, oppure veniva amministrata in famiglia.
Credo di più l’ultima ipotesi visto come è andata.
I miei ricordi non vanno molto indietro, poi, non essendo addetto a i lavori, apprendo quello che viene scritto sui giornali.
Si potrebbe cominciare dal Villone della Gioventù, via Lisa de Lapi: non conosco le cifre però dal si dice che siano circa tre milioni, per poi lasciarlo inutilizzato.
Villa Vittoria (vedi) sede naturale: dovevano essere fatti dei lavori di ristrutturazione, sarebbero durati non oltre due anni il Comune di San Marcello aveva diversi locali adatti al trasloco, si è preferito andare in affitto a pagare un mutuo a un privato pagando un canone di circa 45mila euro annui e di anni ne sono passati circa dieci; nella sede sono state murate diverse cifre a sei zeri, però hanno fatto una sala con duecento posti a sedere: ora il problema sarà chi ci mettiamo a sedere? Lancio un’ idea apriamo un Bingo.
Non voglio parlare dei rimborsi spese, dei video scaricati da internet, quelle sono quisquilie avrebbe detto il celebre Totò.
Arrivando alle ruberie, qui comincia ad essere interessante, perché sono cifre da capogiro per una persona. Secondo me non si può dire non ci siamo accorti di nulla, perché questa è un’offesa all’intelligenza degli oltre diecimila cittadini derubati.
Non so se qualcuno ha letto o si ricorda dell’articolo che ho scritto tempo addietro sulla Nazione, dove proponevo la giornata della memoria, per non dimenticare: non chiedo l’ergastolo, chiedo solo che i soldi vengano restituiti, sia quelli rubati che quelli spesi male.
In poche parole, tra quelli rubati e quelli buttati al vento, la nostra Comunità Montana chiude con venti venticinque milioni di euro tolti a i cittadini.
Questa cifra vale se si chiude subito con i sigilli, altrimenti c’è da considerare ancora dieci anni di affitto con tutti gli annessi e connessi per stabilire le responsabilità.
Penso che da una parte bisognerà cominciare, non si può seguitare ad osservare dalla Sicilia a Bolzano una S.p.a. di ruberie senza fare nulla.
Gli amministratori pubblici devono capire con le buone, che i soldi amministrati, sono dei cittadini; vale per tutti, fino a Monti e Napolitano, altrimenti i cittadini, stufi delle angherie del Governo e dei Governi periferici, si incazzeranno e allora saranno dolori per tutti.
Gianfranco Rossi
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[Sabato 28 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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