di Felice De Matteis
SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
La costituzione come parte offesa e civile della Regione Toscana contro il
G.S., a ben guardare, è una stupefacente “legnata” a tutta la politica
politicante della Montagna.
Dice la Regione,
per tramite del suo avvocato generale Lucia Bora, che i soldi a suo tempo
versati all’Ente potrebbero aver fatto una fine diversa da quella per cui erano
stati elargiti.
Politicamente
si interpreta questa posizione della Regione con il principio: io vi ho dato
i soldi, voi li avete spesi male o peggio ancora, fatti distrarre.
Siamo,
come si può notare, allo scarica-barile: tipico comportamento italiota dell’espressione
“la colpa è solo tua”.
Purtroppo,
come si usava fra i ladri di Pisa, la Regione si sta dimenticando che dietro il
G.S. è esistito un apparato politico il cui livello di implicazione stiamo
tutti attendendo di conoscere, sia dalla Relazione Eller, sia dai più che
probabili coinvolgimenti penali di qualche politico che la magistratura sta, ancora,
appurando.
Insomma,
nella costituzione di parte offesa e civile, l’Avvocato Generale dell’Avvocatura
Regionale, quando afferma che la Regione Toscana “debba costituirsi parte
civile nell’eventuale giudizio a carico di Sichi Giuliano” omette di
aggiungere: “unitamente ad altri eventuali soggetti in concorso”.
Questa
aggiunta avrebbe – e non è stato fatto – posto le premesse giuridiche per
rivalersi in automatico anche su quei soggetti (politici?) che dovessero cadere
nella rete.
Questo sembra
un palese tentativo della casta di autotutelarsi per i guai a venire e che
verranno.
Il
Comitato Recupero ammanco in Comunità Montana sta cominciando a raccogliere i
frutti di un’ostinazione civile supportata e confortata dall’invito ad andare
fino in fondo.
Questo
sarà sicuramente fatto. Resta la considerazione che anche la Regione Toscana,
con il suo tardivo cautelarsi, dimostra in che mani siano i cittadini.
E se, finalmente,
il reo confesso cominciasse a parlare?
***
Quando
ieri pomeriggio (18 luglio, alle 17:09), primi fra tutti abbiamo dato la
notizia della mossa della Regione Toscana attraverso la sua Avvocatura Generale
(vedi), la notizia ha fatto
rapidamente il giro della Montagna e delle redazioni dei quotidiani. In
effetti, però questa costituzione sembra, obiettivamente, alquanto tardiva.
Si può
capire la fibrillazione per quanto si è sentito parlare e dire: 5, 6, 13, 20
milioni fumati o cose simili.
Per
chiarezza questo blog ha sostenuto anche una tesi che non sembra, poi in fondo,
assolutamente peregrina: le cifre che circolano sull’ammanco sono molto
discutibili e poco credibili. Noi siamo convinti che, se sottrazione c’è stata,
al massimo si tratti di circa 3-4 milioni nell’ultima trentina di anni. Che è
sempre un buco spaventoso, intendiamoci.
La
Presidente della Provincia, Federica Fratoni, ora Commissario per la Comunità,
è convinta che si tratti di ancora meno. Ieri sera, durante una manifestazione
di Libera (contro le mafie) alla chiesa di Santomato, la Presidente mi
parlava di appena un milione; e rispondendo al nostro Alessandro Romiti sull’argomento,
Fratoni ha tirato questa credibile (a mio avviso) opinione: «La Comunità aveva un
bilancio annuo di un milione di euro: se l’ammanco fosse di 20, ciò
significherebbe che sarebbero stati rubati gli interi bilanci di tutto l’ultimo
ventennio: e questo è impossibile».
La cosa è
credibile, dunque. Del resto, come mi ha confermato la stessa Presidente
Fratoni, nella relazione Eller non ci sarebbe nessuna quantificazione della
cifra del danno: e Eller – a quanto risulta – quanto parla di cifre, parla perlopiù
di danni erariali, cosa un po’ diversa dalla vera e propria ruberia nuda e
cruda.
Bene.
Oltre a questo vogliamo dare una notizia che completa il quadro. Federica
Fratoni, in veste di Commissario, si è già presentata lunedì scorso in
Comunità. E lo ha fatto già due volte – mentre ha passato un intero pomeriggio
in Regione per contatti con funzionari e dirigenti legati all’àmbito della
Comunità Montana, al fine di prendere coscienza della situazione dell’ente.
Il
Comitato, che non demorde, deve restare, dunque, vigile e sul piede di guerra:
stringendo ai fianchi Federica Fratoni per ottenere, ovviamente, la
soddisfazione delle proprie istanze.
Edoardo Bianchini
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[Giovedì
19 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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