giovedì 19 luglio 2012

COMUNITÀ MONTANA. TARDIVA LA COSTITUZIONE DI ‘PARTE OFFESA E PARTE CIVILE’ DELLA REGIONE

di Felice De Matteis

SAN MARCELLO-MONTAGNA. La costituzione come parte offesa e civile della Regione Toscana contro il G.S., a ben guardare, è una stupefacente “legnata” a tutta la politica politicante della Montagna.
Dice la Regione, per tramite del suo avvocato generale Lucia Bora, che i soldi a suo tempo versati all’Ente potrebbero aver fatto una fine diversa da quella per cui erano stati elargiti.

Politicamente si interpreta questa posizione della Regione con il principio: io vi ho dato i soldi, voi li avete spesi male o peggio ancora, fatti distrarre.
Siamo, come si può notare, allo scarica-barile: tipico comportamento italiota dell’espressione “la colpa è solo tua”.
Purtroppo, come si usava fra i ladri di Pisa, la Regione si sta dimenticando che dietro il G.S. è esistito un apparato politico il cui livello di implicazione stiamo tutti attendendo di conoscere, sia dalla Relazione Eller, sia dai più che probabili coinvolgimenti penali di qualche politico che la magistratura sta, ancora, appurando.
Insomma, nella costituzione di parte offesa e civile, l’Avvocato Generale dell’Avvocatura Regionale, quando afferma che la Regione Toscana “debba costituirsi parte civile nell’eventuale giudizio a carico di Sichi Giuliano” omette di aggiungere: “unitamente ad altri eventuali soggetti in concorso”.
Questa aggiunta avrebbe – e non è stato fatto – posto le premesse giuridiche per rivalersi in automatico anche su quei soggetti (politici?) che dovessero cadere nella rete.
Questo sembra un palese tentativo della casta di autotutelarsi per i guai a venire e che verranno.
Il Comitato Recupero ammanco in Comunità Montana sta cominciando a raccogliere i frutti di un’ostinazione civile supportata e confortata dall’invito ad andare fino in fondo.
Questo sarà sicuramente fatto. Resta la considerazione che anche la Regione Toscana, con il suo tardivo cautelarsi, dimostra in che mani siano i cittadini.
E se, finalmente, il reo confesso cominciasse a parlare?

***
Quando ieri pomeriggio (18 luglio, alle 17:09), primi fra tutti abbiamo dato la notizia della mossa della Regione Toscana attraverso la sua Avvocatura Generale (vedi), la notizia ha fatto rapidamente il giro della Montagna e delle redazioni dei quotidiani. In effetti, però questa costituzione sembra, obiettivamente, alquanto tardiva.
Si può capire la fibrillazione per quanto si è sentito parlare e dire: 5, 6, 13, 20 milioni fumati o cose simili.
Per chiarezza questo blog ha sostenuto anche una tesi che non sembra, poi in fondo, assolutamente peregrina: le cifre che circolano sull’ammanco sono molto discutibili e poco credibili. Noi siamo convinti che, se sottrazione c’è stata, al massimo si tratti di circa 3-4 milioni nell’ultima trentina di anni. Che è sempre un buco spaventoso, intendiamoci.
La Presidente della Provincia, Federica Fratoni, ora Commissario per la Comunità, è convinta che si tratti di ancora meno. Ieri sera, durante una manifestazione di Libera (contro le mafie) alla chiesa di Santomato, la Presidente mi parlava di appena un milione; e rispondendo al nostro Alessandro Romiti sull’argomento, Fratoni ha tirato questa credibile (a mio avviso) opinione: «La Comunità aveva un bilancio annuo di un milione di euro: se l’ammanco fosse di 20, ciò significherebbe che sarebbero stati rubati gli interi bilanci di tutto l’ultimo ventennio: e questo è impossibile».
La cosa è credibile, dunque. Del resto, come mi ha confermato la stessa Presidente Fratoni, nella relazione Eller non ci sarebbe nessuna quantificazione della cifra del danno: e Eller – a quanto risulta – quanto parla di cifre, parla perlopiù di danni erariali, cosa un po’ diversa dalla vera e propria ruberia nuda e cruda.
Bene. Oltre a questo vogliamo dare una notizia che completa il quadro. Federica Fratoni, in veste di Commissario, si è già presentata lunedì scorso in Comunità. E lo ha fatto già due volte – mentre ha passato un intero pomeriggio in Regione per contatti con funzionari e dirigenti legati all’àmbito della Comunità Montana, al fine di prendere coscienza della situazione dell’ente.
Il Comitato, che non demorde, deve restare, dunque, vigile e sul piede di guerra: stringendo ai fianchi Federica Fratoni per ottenere, ovviamente, la soddisfazione delle proprie istanze.
Edoardo Bianchini
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[Giovedì 19 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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