sabato 28 luglio 2012

COMUNITÀ MONTANA. FEDELI: «LICENZIAMENTO? NON NE SO NULLA E NON MI RISULTA AFFATTO»


di Felice De Matteis

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Brutta sveglia stamane per il dottor Roberto Fedeli, con cui abbiamo parlato per telefono, dopo aver letto su La Nazione la notizia del suo licenziamento assieme a Rosa Apolito, la dirigente Segretaria dell’ente.
Niente di vero, come lo stesso Fedeli ci ha confermato.

Nella stessa telefonata, il dottor Fedeli ci ha fatto cortesemente notare che il suo ingresso in Comunità avvenne come geometra e non – come riportato dal dottor Eller – con la qualifica di operaio; e il suo percorso professionale – dopo la laurea – è continuato attraverso regolari concorsi pubblici.
Ne prendiamo atto e ci scusiamo per eventuali imprecisioni, ricavate, però, dalla lettura della relazione-Eller.
La notizia del licenziamento, riportata con grande evidenza, se non vera (e Fedeli, come diretto interessato, avrebbe quantomeno dovuto saperlo per primo), ci ha lasciato, come scrivevamo poco fa, molto perplessi.
Per quanto ci riguarda stiamo, e siamo sempre stati, ai fatti: Apolito e Fedeli erano chiamati a rispondere, dinanzi a una commissione di indagine interna, per il loro comportamento e operato, entro il 23 luglio. Ci risulta, però, che abbiano chiesto una proroga per la presentazione delle loro memorie difensive: proroga che è stata loro concessa.
Abbiamo scritto a suo tempo, ma anche più di recente, che a nostro parere il loro destino è – in qualche modo – segnato, non foss’altro per trovare un colpevole. In termini di accertamenti e di diritto, si intende.
Ma sotto il profilo moralmente politico? Come degli avvocati del diavolo, vogliamo avanzare una timida difesa d’ufficio: se i dirigenti apicali (Fedeli e Apolito) mal si comportavano nell’esercizio delle loro funzioni, la politica dei politici di professione, quella che aveva il compito di indirizzare e di vigilare, dov’era? Che faceva? Cosa pensava? Stava forse dormendo? E anche questo non è una colpa?
Forse, nel dare la notizia, sarebbe stato più giusto parlare di licenziamenti al condizionale.
Oltretutto, in linea di puro diritto amministrativo, è una commissione d’inchiesta ad essere deputata a licenziare, o è il livello politico più alto dell’ente, in questo caso il Commissario Fratoni, che può e che deve provvedere in merito?
Vogliamo dunque parlare, più giustamente, di una proposta di licenziamento?
E ne vogliamo riparlare dopo che i dirigenti, sottoposti a procedimento disciplinare, avranno presentato le loro memorie e affrontato tutto l’iter del procedimento stesso?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 28 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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